Era solo questione di tempo… ormai era nell’aria. Sapevo che stava per scadere il tempo. E così è stato. Sono riuscito finalmente a mettere le mani su un titolo che mi ha incuriosito subito, anche per il suo immenso valore sentimentale. Quake, infatti, è stato il terzo gioco a cui abbia mai giocato e, dopo essere sparito dai radar per un bel po’, vederlo riapparire, specialmente in questa maniera, mi ha fatto incredibilmente piacere.
Inserito il codice ho dovuto immediatamente imbracciare il fucile e…
Quake Champions, finalmente riportato sui nostri schermi dai soliti sospetti di Bethesda e id Software, è uno sparatutto in prima persona (ovviamente) che rientra nella categoria degli arena shooter, ossia sparatutto incentrati sull’aspetto multiplayer all’interno di arene. Ho avuto la grandissima fortuna di poter provare la closed beta, quindi non il prodotto finale, che, tra le altre cose, sarà free to play al lancio.
Quake Champions, proprio per riuscire a fare un salto in avanti e presentarsi al mondo rinnovato, rinasce hero shooter: eroi unici con abilità specifiche e caratteristiche differenti, in grado di offrire un’esperienza che rimane assolutamente fedele a quella classica ma rinnovata per gli standard moderni.
Al momento abbiamo 11 eroi (ma sono destinati a crescere – è già tutto pianificato), ciascuno con la sua singola abilità speciale: si spazia dal classico Ranger, a B.J. Blazkowicz (il protagonista di Wolfenstein), fino ad arrivare al Doom Slayer, ossia il protagonista di Doom (2016). Ogni eroe ha da 3 statistiche, velocità, scudi e vita, oltre ad un suo background più o meno profondo. Ho avuto modo di giocare con ogni singolo eroe all’interno del gioco e dopo un po’ di partite sono riuscito a trovare quello che più mi aggradava per scalare le classifiche. Ogni volta che ho cambiato eroe ho veramente percepito la necessità di un cambiamento da parte mia per riuscire a sfruttare al meglio le sue caratteristiche, sia la sua abilità attiva, sia le abilità passive che lo contraddistinguono. Dal punto di vista delle armi, invece, avremo la possibilità di impugnare 10 seminatori di morte diversi, i più potenti tra quelle presenti nei suoi predecessori. La cosa interessante è che se raccoglierete in gioco uno Shotgun, una Machinegun o una Nailgun essendone già in possesso, queste si trasformeranno nella loro versione super. Da leccarsi i baffi, insomma.
Parlando invece dell’altro importantissimo aspetto in questa tipologia di giochi, ossia le arene, sono rimasto estremamente colpito dalla bellezza estetica e particolarità tematica dei livelli, nonché dalla profondità del level design. Le arene, infatti, sono molto interessanti ed ognuna presenta aspetti che la rendono unica e che fanno in modo che il gioco all’interno di ciascuna di essa cambi a livello di approccio tattico e strategico. Il fatto che gli eroi ora abbiano della abilità attive e passive ci permetterà di poter magari avere accesso a zone particolari altrimenti irraggiungibili ma la cosa che più mi ha lasciato positivamente colpito è stata la sensazione che queste arene non fossero vuote e sterili, ma ricche di significato, anche a livello narrativo. Ogni arena racconta la sua storia dai piccoli dettagli che si possono notare e che, sono certo, verranno ancora aggiunti e migliorati, ma non mi sono mai sentito perso o mi sono mai pentito di trovarmi in un luogo della mappa perché sono sempre stato ricompensato in un modo o in un altro per aver esplorato.
Quanto all’aspetto progressione in gioco, non ho molto da dire: l’avanzamento è a livelli e si verrà ricompensati con delle chest di dimensioni diverse a seconda del livello o dell’achievement completato. All’interno di questi scrigni troverete esclusivamente materiale estetico che potrete utilizzare per vestire come più vi aggrada il vostro Champion: vi assicuro che c’è un quantitativo di possibilità pressoché infinito, considerando tutti gli aspetti personalizzabili del vostro eroe. All’interno del gioco ci sono 3 valute, di cui una acquistabile con soldi veri, che permetteranno l’acquisto di chest particolari, altrimenti molto difficili da ottenere, e una valuta dedicata alla forgiatura di set di armatura interi invece che dei singoli pezzi, nel caso muoiate dalla voglia di avere un set in poco tempo.
Quake Champions mi sta continuando a dare ottime vibrazioni e sono sicuro che non potrà che continuare così fino alla sua uscita, prevista per il 2017. Se vi ho fatto venire voglia di lanciarvi nella mischia, potete avere accesso alla early access direttamente da Steam.
Mentre voi pensate cosa fare… io me ne torno a fraggare!
See you, Game Cowboys!