Perdonate il titolo di questo editoriale, ma vi prometto che c’è un senso.
Credo.
Partiamo col presupposto che Nintendo, tralasciando lo “scivolone” WiiU, ha sempre azzeccato la sua scommessa nel portare innovazione e offerta in maniera “diversa”, quasi unica, nelle case dei propri clienti. La WII ne è stata la prova, dopotutto. Inutile far finta che WiiFit non sia mai esistito, tutti abbiamo pensato ce poteva farci perdere peso. Stop it.
Tutti volevamo chiamare il nostro cane gridando il nome allo schermo del DS come degli idioti, dai.
Proprio come l’ultima console, a tratti sfortunata per una serie di vicissitudini principalmente legate ad una gestione aziendale vittima di vecchie scuole di pensiero e menti conservatrici, la società di Osaka ha voluto espandere il concetto dato al via con la U, ossia quella di avere – all in one – una soluzione handheld e fissa racchiusa in una sola console.
Enter the WiiU mark 2: Nintendo Switch. Sì, sono d’accordo, magari non è così avvicinabile alla precedente console, ma se ci pensate il concetto è simile; giocare in modalità handheld o passare ad una soluzione fissa con zero sforzo e pochissima fatica.
Ma questo editoriale non vuole essere una recensione hardware, per quello c’è la sezione preposta e poi francamente si è parlato fin troppo della console, qui il punto di riflessione è un altro: può lo Switch diventare il tuo nuovo migliore amico di giochi?
Il quesito che mi pongo oggi deriva dai recenti annunci nei vari Nintendo Direct, molti a sorpresa, che vedono una sfilza di titoli normalmente apparsi su piattaforme precedenti (e quindi giocabili anche oggi) come ad esempio L.A. Noir e Skyrim, dissipando i dubbi di una ricaduta “di cocciutaggine” già accaduta con WiiU, castrata dal supporto terze parti (credo ricorderete la difficoltà immonda che gli sviluppatori ebbero nel portare determinati titoli sulla precedente console, solo per vedersi mettere i bastoni tra le ruote da Nintendo stessa in modalità “poco cooperativa”).
E questo, naturalmente, mi fa arrivare a diversi ragionamenti. Se già WiiU era stata etichettata come la “perfetta console in coppia con X piattaforma gaming”, lo Switch forse avrà più diritto, a questo punto meritato, di essere acclamato globalmente come la seconda console che tutti dovrebbero avere da affiancare alla vostra primaria fonte di intrattenimento, che sia un salotto o una scrivania.
Con un PC potente o una nuova console, spesso si preferisce selezionare la propria libreria di scegliendo titoli console-specifici, tralasciando i port multipiattaforma. Nintendo è indubbiamente la Regina indiscussa delle esclusive, avendo brand iconici e assoluti come Mario e Zelda, ma quest’anno sta aprendo le porte alla possibilità di non farvi mancare niente; se la vostra PS4 è adibita ad uso GT Sport, Uncharted e Last of Us (titoli random, ma per farvi capire), con lo Switch la vostra voglia di multipiattaforma sarà saziata nella comodità del vostro letto, divano, treno, autobus e eventuali file dal medico o alla posta. Giocare ad un’eccellente port di Skyrim, NBA2k18 o Doom senza dare noie agli altri inquilini di casa (nel remoto caso che la TV su quale giocate sia l’unica in salotto) su un piccolo gioiello di schermo 720p è sicuramente un valore aggiunto enorme.
Se il trend seguirà questa direzione nei prossimi mesi e anni, ci sarà soltanto che da divertirsi; tra l’altro la mossa di Nintendo nello scegliere Nvidia come partner tecnologico, gli ha aperto dei portoni non indifferenti riguardo la semplicità nel portare determinati titoli realizzati con engine famosi, in quanto l’architettura al cuore è la stessa (già navigata, conosciuta e “casa” di altri multiplatform port) di una Shield TV, uno a uno. La potenza della GPU GeForce e della CPU Tegra di sicuro aiuta a raggiungere livelli qualitativi alti senza rinunciare a nulla, definizione e qualità generale comprese.
Ora va detto che ancora non sono tra i fortunati possessori di questa interessante cnsole e come molti sapranno, sono un avido PC Gamer per scelta (ma guai a chiamarmi PC Master Race, ne prendo le distanze, si tratta di comodità), ma se Nintendo – ripeto – vuole continuare a perseguire la strada della “carta bianca” ai third parties, beh, uno sulla mia scrivania ci arriverà presto, situazioni varie permettendo.
Perché passando gli anni il tempo per giocare si accorcia, essendo sotto lo smacco della routine e tempistica quotidiana, bisogna essere onesti con se stessi e ammetterlo.
Pensare di giocarmi un titolone mentre lentamente attendo il sonno, nelle comodità di casa, è quello che abbiamo sempre sognato tutti e che in qualche modo abbiamo sempre fatto, sebbene l’offerta era rilegata ad una tecnologia non proprio esaltante ma indubbiamente divertente. E poi siamo ancora relativamente “dentro” il periodo di lancio della console; molti sviluppatori ancora non la sfruttano a dovere, sappiamo che con tutte le console man mano che si avanza nel ciclo vitale si affinano sempre di più tecniche di programmazione sia lato sviluppo che lato produttore (con SDK aggiornate e migliorate), quindi il futuro è roseo e lascia ben sperare che Switch venderà come panini col salame caldi.
E voi, che ne pensate? Può seriamente diventare questo piccolo gioiello il vostro nuovo migliore amico, se affiancato alla vostra postazione primaria da gioco?