Pubblicato il 13/12/17 da Riccardo Trillocco

Multipixel – South Park: Scontri Di-Retti

A tutto gas!

C’è poco da discutere, South Park o lo si ama o lo si odia. La serie animata creata nel 1997 da Trey Parker e Matt Stone, semplicemente, non può lasciare indifferenti. Nelle sue ventuno stagioni ha affrontato qualsiasi argomento, sempre senza limitazioni o censure di sorta, e rinnovandosi costantemente. Dai mormoni a Scientology, dalla crisi economica alla fame nel mondo, fino ad arrivare ai giorni nostri, e alla gentrificazione cui sono sottoposte le nostre città, non c’è un singolo argomento che non sia stato oggetto della feroce satira e del caustico umorismo dei due autori statunitensi. Se già con South Park: Il Bastone della Verità, uscito nel marzo 2014, si era sfiorato il capolavoro, vediamo com’è andata con il suo seguito, South Park: Scontri Di-Retti.
Lo abbiamo sottoposto all’analisi di tre appassionati D.O.C, che seguono il cartone animato sin dalla sua prima apparizione in Italia. Ecco cosa ne pensano.

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Il parere di Ipah

The Fractured But Whole è il mio game of the year.
Lo dico da fan sfegatato del cartoon, lo dico da amante dei gdr, lo dico da chi vorrebbe Cartman come figlio.
Mi spiace per Nier, mi spiace per Horizon, mi spiace per un sacco di altra roba davvero ottima uscita quest’anno ma, cuore in mano, questo titolo è semplicemente quello che aspettavo da quando, alle elementari, ho visto “Cartman si becca una sonda anale” a tarda notte su Italia 1.
Ubisoft rinnova completamente il titolo: non vi aspettate assolutamente un Bastone della Verità con un cambio di costumi, ma un gioco rifatto da zero, con tanto di nuovo combat system, che abbandona il classico scontro a turni per passare a un sistema a scacchiera, aggiungendo così quel tocco di strategia che nel primo titolo mancava.
Sembra un gioco fatto dai fan per i fan, il numero e il livello delle citazioni è qualcosa di terrificante, e faccio davvero fatica a capire come su Steam possa essere bollato come “nella media” (anche se il più delle volte, leggendo le “recensioni”, è più a causa della gestione dei DLC di Ubisoft che a causa del valore del titolo in sé) con giustificazioni che cominciano con “da fan della serie”.
Ora, io pareri di chi si definisce “fan di una serie” dopo tre episodi visti a caso in tv ne ho sentiti sin troppi, qualsiasi sia il cartone animato, l’anime o la serie tv trattata, ma se ti definisci un patito di South Park è impossibile che ti abbia fatto tutto schifo. Punto.

La faccia basita di Gesù dice tutto.

The Fractured but Whole (questo il titolo originale) inizia dove ci ha lasciato l’episodio quattro dell’ultima stagione: dopo un’accesa disputa sull’ordine di uscita dei film sui vari supereroi creati dai protagonisti, il gruppo si divide in due fazioni, capitanate rispettivamente da Cartman e Timmy. La trama gira intorno alla sparizione dei gatti della città e beh, se avete visto “Viaggio a TetteLandia” *occhiolinoocchiolino*.
Noi saremo il solito ultimo arrivato, ma cominceremo l’avventura da re, grazie alle nostre particolari capacità dovute alle scoregge. Dopo una sostanziosa introduzione al nuovo sistema di combattimento verremo catapultati nella vera ambientazione, ed Eric ci permetterà di scegliere una tra tre classi (le prime delle dieci disponibili, che verranno poi sbloccate proseguendo la missione principale), attraverso il fantasioso quanto struggente racconto delle nostre origini da supereroe. Perché ogni supereroe deve avere delle origini drammatiche.
La possibilità di mixare le classi tra loro aggiunge un’ulteriore tacchetta al livello strategico, permettendoci di creare un sottotipo di eroe tutto nostro.

Anche le forze dell’ordine non vengono certo risparmiate.

Riguardo al livello tecnico c’è davvero poco da obiettare: la città è ricreata nei minimi dettagli, ci sono tutti i dannati personaggi della serie (tranne la nuova arrivata Heidi), ed è tutto doppiato in italiano. Come spero sappiate, il doppiaggio italiano di South Park è qualcosa di magnifico, soprattutto prendendo ad esempio personaggi del calibro di Cartman, Butters, Tweek o Randy, ma, come al solito, per cogliere appieno ogni battuta sarà necessario giocarlo in lingua originale.
La personalizzazione del nostro avatar è ottima, grazie al fatto che la crescita delle statistiche non sarà legata ai pezzi di costume, ma a degli engrammi che non modificheranno esteticamente il personaggio, lasciandoci così piena libertà sulle scelte di abbigliamento. Decisione apprezzabile, visto che i costumi sono dannatamente numerosi.
L’unico vero difetto che ho riscontrato a livello di gameplay è la povertà di punti per i viaggi rapidi, che ci costringerà a camminare parecchio durante le missioni, ma è davvero qualcosa sulla quale si può soprassedere.

Solo in questa immagine ci sono almeno cinque citazioni.

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Il parere di Rednek

S-s-s-Scontri Di-Retti è tutto ciò che un fan di South Park vuole e vorrebbe avere. A livello di gameplay, spoglio da ogni southparkata, il gioco risulta avere un sistema gdr abbastanza semplice e funzionale, che se fosse trasposto in un gioco di ruolo classico risulterebbe sub-par. Ma la sua vera forza sta nell’essere cucito perfettamente sopra le southparkate di cui sopra, risultando la scelta ideale per ospitare i personaggi, le abilità, l’ambientazione e la marea di autocitazioni presenti nel gioco. Per quanto riguarda storia e ambientazione, sono già state perfettamente riassunte da Ipah. Quello che posso aggiungere è che il tema supereroistico era già bello quando era stato introdotto in South Park, ma nel videogame risulta una scelta azzeccatissima, sia per quanto riguarda le tempistiche, confermando ancora una volta come il franchise riesca a essere sempre attualissimo, sia per quanto riguarda le possibilità legate al medium scelto, portando spessore e profondità ai personaggi legati al tema.

Mai togliere le chiavi della macchina a un ubriaco, perlomeno a South Park!

Come detto in precedenza, le citazioni sono davvero una marea, e si innestano in maniera sublime nella narrazione, a partire dai collezionabili, come i gatti di Gran Gay Al e i memberries. Ma, ovviamente, l’aspetto più riuscito è rappresentato dalla trasposizione dei personaggi, molti dei quali già visti e conosciuti nella serie (nelle loro vesti supereroistiche, ovviamente), ma altri ancora da scoprire a fondo, come Ragazza Squillo, Capitan Diabete, e molti altri.
Il mio preferito rimane sempre e solo lui: F-f-fa-f-f-Fastpass. Ho trovato particolarmente azzeccata le scelta di usare determinati personaggi per sbloccare varie casse o strade, come nel caso di Capitan Diabete, che scardina le cose, o Aquilon Man, che ci permette di fare balzi verso luoghi altrimenti irraggiungibili, anche se, alla lunga, non poterne saltare i filmati risulta ridondante. Le opzioni di personalizzazione sono molteplici e permettono un buon livello di customizzazione ma, ad essere sincero, il mio personaggio non mi ha mai completamente soddisfatto per quanto riguarda il look. Fortunatamente i vestiti sono privi di qualsiasi statistica, permettendoci di scegliere quelli che più ci aggradano. Detto questo, non ho m-m-mo-m-m-mo-mol-m-m-m-tanto altro da dire in proposito, se non il fatto che, se seguite la serie come si deve, DOVETE comprarlo, perché è tutto magnifico.

Chi non vorrebbe farsi un selfie con Ike, per poi postarlo su Procinstagram?

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Il parere di Riccardo Trillocco

Scrivere per ultimo, specie dopo due fan accaniti come Ipah e Rednek, è un’impresa quasi impossibile. I miei pixellosi amici hanno già praticamente detto tutto, e io, come un novello Butters messo in castigo, posso solo aggiungere annotazioni sparse. Innanzitutto Scontri Di-Retti, a differenza del suo predecessore, non è stato sviluppato da Obsidian Entertainment, che è una vera e propria istituzione quando si parla di giochi di ruolo. Questo, almeno dal mio punto di vista, ha portato a un’eccessiva semplificazione delle meccaniche strettamente ruolistiche.
Sì, è stata aggiunta una griglia per gli spostamenti durante le battaglie a turni, scelta che anch’io ho apprezzato; la gestione dell’inventario e della progressione del nostro personaggio però mi ha lasciato un po’ freddino. Se ne Il Bastone della Verità ogni oggetto raccolto, che fosse del semplice loot o un nuovo abito, apportava delle modifiche (positive o negative) al nostro personaggio, in questo seguito la raccolta di oggetti e abiti è decisamente fine a se stessa, tanto che non ho passato un singolo minuto nella schermata apposita. Anche il crafting è appena accennato, e l’affidare ai manufatti il livello del personaggio è un’altra semplificazione che non ho gradito.

Ecco a voi il nuovo sistema di combattimento, in tutta la sua “grigliosa” magnificenza

Queste però sono le uniche note stonate dell’intera produzione e il resto, per chiunque apprezzi Cartman e soci, rappresenta il coronamento di un sogno. La storia va incastrarsi alla perfezione nella produzione di quei geniacci di Trey Parker  e Matt Stone, e la scelta di passare dal fantasy del prequel ai supereroi odierni ha decisamente pagato. Il Procione e i suoi amici non sono mai stati così in forma e, nella trentina di ore necessarie a completare il gioco al 100%, vi faranno sicuramente sbellicare dalle risate.
Il rischio spoiler è sempre dietro l’angolo, posso però dirvi che compariranno quasi tutti i personaggi delle ventuno stagioni di South Park, alcuni in vesti decisamente inattese (ve lo immaginate un asciughino che abbia smesso di “fumare”?), e che visiterete ogni angolo della città, SoDoSoPa e Shi Tpa Town comprese. Una menzione d’onore la meritano i collezionabili, come già detto più su da Ipah. Se già nel prequel mi ero divertito tantissimo a collezionare tutti i Chinpokomon, in questo seguito mi sono scompisciato nel trovare gli Yaoi di Tweek e Craig, una delle migliori trovate del nuovo corso di South Park.

Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, Asciughino non fuma più, è una persona responsabile ora.

Un’altra caratteristica che ho apprezzato molto è la costruzione della scheda personaggio: come in un gioco di ruolo cartaceo, la vostra scheda riporterà varie caratteristiche, che non potrete semplicemente riempire. Per ognuna di esse dovrete recarvi da un personaggio iconico della serie, con risultati decisamente esilaranti. Un piccolo esempio, la scelta del sesso: il consulente Mackey vi farà delle domande, e in base a esse stabilirà il vostro orientamento sessuale. Inutile dire che i rednecks (non tu, Samuel) non vedranno di buon occhio un ragazzino gay nella loro città, e saranno pronti a lapidarvi a colpi di Pabst Blue Ribbon dall’alto dei loro pick-up.
Un plauso lo meritano senza dubbio gli addetti al marketing Ubisoft che, prima con la campagna pubblicitaria incentrata sul Nosulus Rift, poi con il contest sulla miglior scoreggia al mondo, hanno dimostrato di essere semplicemente geniali. Mentre la Ubisoft stessa si è dimostrata piuttosto avida, visto che il Season Pass, venduto a 29,99 €, non è incluso neanche nella Collector’s Edition del gioco.
Prima di chiudere, mi sento in dovere di segnalarvi che, a differenza de Il Bastone della Verità, qua non è presente nessun tipo di censura, nonostante ci sarebbe materiale per tenere occupati i censori per anni. Bastone della Verità che è offerto gratuitamente a chiunque acquisti Scontri Di-Retti, riscattabile attraverso un codice download all’interno della confezione.

Che altro aggiungere? Se il parere entusiasta di tre fan della prima ora non è stato sufficiente a convincervi della bontà di Scontri Di-Retti, non mi resta che dirvi: “Fottetevi ragazzi, io me ne vado a casa.”

trillo81 - Biografia

È passato da Basketball per Atari 2600 al 4K HDR in soli 38 anni. Crede che il gioco più bello sia sempre quello che deve ancora iniziare ed è fermamente convinto che, come tutte le tendenze transitorie del web, le biografie in terza persona siano destinate a sparire. Aiutatelo ad azzeccare questa profezia iniziando col non leggere la sua.

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