“Come diavolo ci sono finito qua?” è una domanda che mi perseguita da quando ho quel mio problema con l’alcolismo, una volta finisci in un cassonetto e un’altra volta a casa di qualche brutta ragazza ma una volta fatti i conti con i giramenti di testa, una bella doccia e qualche scusa di rito all’ennesima donna con cui ho fatto qualcosa di sbagliato è tutto risolto. Questa volta invece la soluzione non pare così semplice, mi hanno fatto indossare una tuta particolare e un jetpack, è meraviglioso poter volare ma non ho idea di come diavolo uscire da qua dentro. E poi ci sono queste bestie strane, sono blu, pelate e parlano un linguaggio che non capisco. Non mi sono mai stati simpatici i pelati, sopratutto i puffi, con quei loro cappellini bianchi si capiva che nascondevano qualcosa! Ogni giorno i capi vogliono che risolva per loro dei problemi di produzione, mettere e spostare dei nastri trasportatori, saldare vari pezzi e alla fine dare loro un pezzo ben costruito, mi chiedo quale sarà poi il prodotto finale. Non è sempre facile, certe volte devo proprio spremermi le meningi, e io non sono un ingegnere. Comunque sia è meglio continuare a fare quanto mi dicono, ho trovato più di un cadavere in giro e pare che qualcuno abbia provato a scappare e ci sia rimasto secco, del resto dove scappi quando sei in mezzo allo spazio?
Infinifactory è il nuovo prodotto di Zachtronics, sviluppatore del noto SpaceChem. Uno che riesce a farti risolvere problemi di ingegneria industriale spacciandoli per un puzzle game, insomma. In questo bisogna fondamentalmente far arrivare dei blocchi dal punto A al punto B e, nel fare questo, dovrete rispettare la composizione finale che richiederà che determinati pezzi giungano attaccati ad altri, il tutto deve avvenire ciclicamente. A voi il compito di creare, un’efficace catena di montaggio con i mezzi che avete a disposizione: si passa dal classico nastro trasportatore al pusher che, come dice il nome, vi permette di spingere i vostri pezzi da un blocco ad un altro. A questi si aggiungono rotatori, elevatori, saldatori e sensori vari, che ci saranno necessari per creare una linea produttiva autonoma. Sebbene siamo in Early Access, l’anima del gioco è più che evidente ed è tutt’ora perfettamente godibile. La difficoltà degli schemi crescente, il “confronto con gli altri giocatori” a livello completato e una libertà di risoluzione elevatissima ci ricordano le dinamiche che avevano resto SpaceChem uno dei migliori puzzle game della storia. Attualmente, una volta terminato uno schema vi è anche un piccolo sondaggio che aiuterà lo sviluppatore a “bilanciare” ulteriormente il livello una volta pubblicato in via definitiva.
Se il fatto che ci troviamo davanti a uno dei puzzle game più intelligenti degli ultimi anni non basta a convincervi della sua bellezza: Possiamo parlarvi di quella meravigliosa sensazione di vuoto che vi accompagna quando vi fermate un attimo a guardare gli ambienti intorno a voi, completamente sperduti in uno spazio sconosciuto, arricchito dalla presenza di rozze navi spaziali o da punte di picchi montuosi ad altezze vertiginose. Possiamo parlare dello splendido effetto ipnotico che ha osservare le vostre creazioni una volta che sono concluse e di come Zachtronics sia consapevole che aver aggiunto l’opzione di esportare gif animate delle nostre creazione creerà un ipnotismo virale. Possiamo parlare della splendida musica che vi accompagnerà durante i vostri ragionamenti. Possiamo parlare di ogni suo aspetto ma alla fine una cosa è evidente: Infinifactory è l’erede di SpaceChem ed è attualmente un gioco splendido. E non è ancora uscito dall’Early Access.
Nonostante Infinifactory sia ancora in Early Access, per me è già un must assoluto. Questo ultimo lavoro di Zachtronics è la perfetta unione di SpaceChem e del suo vecchio Infiniminer (che ha fatto partire il genere dei block games, prima di Minecraft). Se tanto mi da tanto, il suo prossimo gioco sarà una versione “a tre dimensioni” di Ironclad Tactics? Dobbiamo aspettarci un puzzle game con i dadi? Io spero di sì.
Era dai tempi di quel capolavoro di Portal che non trovavo un gioco capace di farmi bloccare davanti al PC per tutto il tempo necessario al risolvimento dell’ennesimo livello. La cosa migliore è che tutto quello che abbiamo provato è ancora in lavorazione e migliorerà ancora. Spero che i ragazzi di Zachtronics continuino a sfornare prodotti di questa qualità, ma intanto andate a tirare i soldi allo schermo, che qui si fa la storia dei puzzle game.
Momento spam: qui nello Steam Workshop trovate uno schema basato sui pezzi del Tetris realizzato dal nostro Rugerfred.