Con I’m Too Young To Die: The Ultimate Guide to First-Person Shooters 1992–2002, Bitmap Books punta i riflettori su una decade cruciale nella nascita e nell’evoluzione degli sparatutto in prima persona; un genere che, da esperimento tecnico, si è trasformato in un pilastro del videogioco moderno. La penna dietro questo monumentale tributo è quella di Stuart Maine, veterano dell’industria, che in 400 pagine non si limita a raccontare i giochi, ma li colloca all’interno di un preciso contesto storico e culturale, partendo dalle basi e tracciando una memory lane davvero leggendaria, che mi ha riportato subito ai fasti di Doom ed Heretic ma anche alle Lan devastanti con gli amici su Unreal tournament 2004 e Serious Sam the Second Encounter, quando facevo girare tutto sul mio piccolo Turion Portatile.
Doom gira anche su Carta!
Un’identità fatta di proiettili
Concentrarsi su un arco temporale di dieci anni è una scelta sensata; non un’enciclopedia sterminata, ma un’analisi profonda e mirata. Questo approccio permette di apprezzare meglio i cambiamenti tecnologici e creativi che hanno plasmato il genere. La narrazione parte da un’indagine sulle radici degli FPS, scavando ben oltre il 1992, per tracciare un quadro delle influenze precedenti, fino ad arrivare ai primi passi rivoluzionari segnati da Wolfenstein 3D, che è stato il mio primo Fps, giocato sul pc del lavoro di mio padre, questo potrebbe lasciarvi pensare che sono cresciuto con degli FPS estremamente violenti, e si, è cosi, non sarò io a SMENTIRE questa cosa, ma scandisce per me anche uno spazio temporale ben specifico, che I’m Too Young To Die mette bene in focus, con l’arrivo di Doom, e poi Heretic e Hexen!
La struttura del libro segue un ordine cronologico, anno per anno, analizzando titoli iconici e meno noti; si apre con Robocop 3 e si chiude con James Bond 007: Nightfire, coprendo un ventaglio impressionante di produzioni. Dai titoli che hanno ridefinito il genere, come quelli targati ID Software, ai giochi meno conosciuti ma comunque rappresentativi, ogni pagina è un invito a scoprire dettagli e curiosità che non sempre trovano spazio nelle narrazioni mainstream.
alien vs predator 2 è un grande classico
Il vero punto di forza di I’m Too Young To Die è l’attenzione agli sviluppatori e ai processi creativi dietro i titoli; attraverso interviste a figure chiave come John Romero, Ken Levine e David Doak, il libro offre uno spaccato prezioso sull’industria di quegli anni; non si tratta solo di una celebrazione dei giochi, ma di un’indagine sui rapporti tra autori, editori e tecnologia, che evidenzia il percorso spesso accidentato necessario per creare capolavori.
Il background di Maine come game designer emerge in ogni pagina, con approfondimenti tecnici che bilanciano perfettamente la leggerezza della narrazione. Gli strumenti di sviluppo, le scelte stilistiche e le sfide dell’epoca sono descritti con una cura che rende il libro interessante sia per i veterani del genere sia per i neofiti curiosi, il tutto in una scelta di impaginazione perfetta per la tipologia di gioco trattata, se non è amore questo?
Metroid Prime fu la svolta epocale per la serie su Gamecube
Un tributo Imprescindibile
Come da tradizione, Bitmap Books non delude sul piano estetico; I’m Too Young To Die è un’opera che si sfoglia tanto per la qualità dei contenuti quanto per l’eccellenza della grafica, la carta spessa, l’impaginazione pulita e il layout elegante fanno risaltare ogni dettaglio. Le immagini, tuttavia, non sono sempre perfette: alcuni screenshot a pagina intera mostrano una risoluzione moderna che, sebbene visivamente gradevole, si discosta dall’autenticità storica dell’epoca, ma è chiaro che un compromesso era da fare, a favore di una migliore resa grafica.
I’m Too Young To Die non è solo un libro: è una lettera d’amore agli FPS, al loro impatto culturale e alle menti che li hanno plasmati. Il suo valore sta nella capacità di equilibrare narrazione, analisi e testimonianze dirette, offrendo un quadro completo di un decennio che ha cambiato per sempre il videogioco. Per chiunque voglia immergersi nelle origini di un genere che continua a dominare il panorama videoludico, questo libro è un’esperienza imperdibile; come sempre potete acquistarlo sul sito di Bitmap Books a 42,95 euro, meno della cassa di proiettili per il vostro BFG 9000.