Nela terza e ultima giornata di Gamescom, per fortuna aggiungerei, perché le mie gambe ne stavano risentendo, il primo gioco provato il giovedi è stato Control, un gioco di Remedy in collaborazione con l’italianissima 505 Games, che mi ha davvero colpito in positivo. Sapevo poco del gioco, perché in questi mesi non è stato rivelato niente di più di qualche filmato, ma quello che ho visto mi ha convinto e fa pensaare a un gioco molto solido. Jesse, la protagonista, con i suoi poteri psichici e la pistola che cambia forma a seconda delle situazioni, mi è piaciuta molto, ci sono tutte le carte in regola per un ottimo shooter che ricorda da lontano Max Payne, solo più allucinato e con elementi da metroidvania, non male no?
Il giro sulle montagne russe di Capcom è stato pazzesco, vuoi perché non ti rendi davvero conto della velocità di gioco del nuovo Devil May Cry V, vuoi che Resident Evil 2 HD Remake mi ha sorpreso, quando ero già pronto a demolirlo pensando fosse un remake nudo e crudo, insomma un’oretta spesa bene.
Nero, protagonista indiscusso della demo, avanza come un rullo compressore, facendo a pezzi ogni sorta di demone sulla sua strada, le combo sembrano molto stratificate, dando l’idea di un sistema di combattimento che richiede tempo per essere padroneggiato a dovere, ma che può divertire tutti, senza problemi; il braccio meccanico di Nero durante la demo ha offerto due potenziamenti diversi, uno che tirava forti scosse agli sfortunati passanti, l’altro che permetteva combo aeree degne di un trapezista del circo. Peccato che la demo sia finita a metà della boss fight, lasciandomi con la bavetta alla bocca.
Il giro nel tunnel degli orrori di Resident Evil 2 HD Remake ci porta assieme a Claire, davvero in splendida forma, a esplorare parte della centrale di polizia, e a incontrare il simpaticissimo Dr. William Birkin, già mezzo mutato e con l’occhio gigante sul braccio che ci guarda malissimo; scappo in giro, lo crivello di colpi e la demo finisce con una cutscene… sì, è davvero tutto qui, ma graficamente è bellissimo e ha un paio di innovazioni niente male, come la torcia nelle zone buie per aumentare la tensione e un inventario rapido per le armi (fortunatamente aggiungerei, che il 1998 è passato da un pezzo e ok i remake, ma di menu scomodi possiamo anche farne a meno.)
Segue The Surge 2 che, dal filmato di gioco visto, sembra avere un’ambientazione molto più fresca, uscendo dalle discariche di detriti tecnologici del primo e arrivando dentro una bella foresta, con un combat system che sembra di base quello del primo, ma con miglioramenti e sopratutto più velocità d’azione; il primo capitolo aveva due grossi problemi, ovvero la legnosità dei movimenti e l’eccessivo grinding per essere in grado di fare danni seri ma, da quello che ho visto, sembra proprio che i programmatori si stiano spostando verso la direzione giusta, sono speranzoso.
Ho dato anche un’occhiata veloce alla nuova demo di Bloodstained: Ritual of the Night, che è sostanzialmente la solita demo ma molto più pulita graficamente, si vede a colpo d’occhio quanti sforzi stiano facendo per migliorarsi.
CD Projekt RED mi accoglie in un bellissimo bar dai neon rossi, mi offre una bibita, e stacca il biglietto per la visione di un gameplay giocato di Cyberpunk 2077, il mio cuore viene rapito.
Tutto sembra perfetto in quello che vedo, dalle insegne per la città alle citazioni del gioco cartaceo, alla musica, al mood; un fps con elementi da gioco di ruolo adrenalinico nei combattimenti, ma che sembra davvero molto profondo anche a livello di trama e di interazione, dove ogni comportamento che assumeremo nel gioco si rifletterà poi nella storia.
Quando lascio la stanza il filmato continua a ronzarmi in testa, sembra di vedere solo l’ombra di un gigantesco colosso, non vedi la testa, vedi solo l’ombra proiettata, mastodontica e imponente, che compre tutto… ecco per me Cyberpunk 2077 è impressionante sotto ogni punto di vista, spero solo non manchi troppo tempo alla data di uscita.
In ultimo faccio un salto dagli amici di NIS America, provo davvero molti giochi in un lasso di tempo ridotto, perché la quantità di prodotti che distribuiscono è davvero elevata; i miei preferiti di questa immensa ondata sono sicuramente la versione Steam di KIller 7, gioco che non si vedeva dai tempi di Gamecube e PS2, e che a parte una vaga ripulita grafica è identico alla versione originale.
Il seguito dei giochi SNK, la collection di giochi chiamata 40th Anniversary, è interessante per i titoli contenuti, anche se forse sono davvero troppo di nicchia per il pubblico italiano, dato che nasce per i nostalgici americani, mentre SNK Heroines: Tag Team Frenzy conferma la mia idea di picchiaduro fanservice ma comunque piacevole, soprattutto per i fan della casa storica giapponese.
The Liar Princess and the Blind Prince è l’ultimo titolo della mia Gamescom 2018, dallo stile grafico semplicemente adorabile, ma che nel video non mi fa capire se sarà un plattform o una sorta di avventura, dove alterneremo le abilità dei due protagonisti, ma non mi è dato sapere come, aspettiamo il 2019 per rivederlo.
È finita anche quest’anno, è stato bello, mi hanno regalato un sacco di statue voluminose che mi sono spedito in Italia perché solo l’idea di metterle in valigia faceva ridere, ed è sempre bellissimo andare alla Gamescom, ma ora voglio solo dormire per una settimana.