Dopo aver provato la demo di Dry Drowning (qui potete leggere le nostre impressione a proposito) abbiamo avuto l’occasione di incontrare, al Milan Games Week, Giacomo Masi, uno degli sviluppatori di Studio Oneiros, che si sta occupando del gioco; Masi ci ha gentilmente concesso un’intervista, nella quale approfondisce alcune tematiche che abbiamo potuto individuare nel gioco, e ci fornisce una serie di interessanti dettagli tecnici. Quello che ci ha raccontato aggiunge ulteriore curiosità e alza le aspettative a proposito di questo progetto tutto italiano. Ma, a quando pare, dovremo attendere ancora un po’ prima che il gioco sia disponibile! Nel frattempo, scopriamo insieme che cosa ci ha rivelato.
Abbiamo avuto modo di provare la demo, e vogliamo innanzitutto complimentarci. Ci è piaciuta molto! Partiamo dall’inizio. Come è nata l’idea di questo gioco e a cosa vi siete ispirati?
L’idea di “Dry Drowning” nasce dalla voglia di voler raccontare una storia cupa e realistica distruggendo lo strato di “buonismo” tipico del genere. Ci siamo ispirati a Phoenix Wright, L.A Noir, Heavy Rain e altri titoli similari per quanto riguarda il settore videoludico e a Seven, Blade Runner e True Detective per quanto riguarda la cinematografia e le serie tv.
Dal trailer del gioco sembra di capire che il titolo, Dry Drowning, faccia riferimento a una condizione esistenziale, “un lento affogare nell’inevitabilità”. Potete spiegarci meglio la scelta del titolo?
Il titolo del gioco vuole richiamare il costante senso di asfissia e soffocamento presente nell’intero gioco, in cui ogni singola scelta potrebbe sconvolgere totalmente l’intero universo di gioco, andando a decretare la vita e la morte dei personaggi, lo sviluppo della società e molto altro.
Da quanto tempo vi dedicate a questo progetto e a che punto siete?
Abbiamo iniziato a gennaio 2016 e attualmente siamo all’incirca al 20%.
Nella demo s’intravedono alcuni temi sociali e politici, come il rapporto tra politica e immigrazione, la gogna mediatica, la corruzione politica. Per quanto riguarda l’aspetto più personale e umano, invece, quali tematiche saranno presenti nel gioco?
Il rapporto umano tra i due protagonisti sarà il fulcro della vicenda, ma all’interno del gioco saranno presenti anche aspetti legati alla vendetta, all’odio, a una sorta di redenzione impossibile e molto, molto altro.
La storia è ambientata in una città futuristica in balia di un partito ultra-nazionalista, una città in cui gli immigrati e i “socialmente inutili” sono perseguitati. Che influenza hanno avuto i fatti di attualità nel creare un simile futuro, neanche troppo lontano da noi?
La distopia di “Dry Drowning” è fortemente legata ai fatti degli ultimi anni, e vuole essere una sorta di estremizzazione di alcuni delle più grandi paure dell’uomo moderno.
Giocando la demo si ha l’impressione che le meccaniche di gioco siano focalizzate sui dialoghi e sulle deduzioni e le scelte del giocatore. È corretta questa impressione? Cosa vi ha orientati verso questo tipo di gameplay?
Essendo un gioco prettamente basato sulla narrativa e sulla sua costruzione, un tipo di gameplay legato ai dialoghi e le deduzioni è a dir poco fondamentale, ed è per questo che abbiamo utilizzato le meccaniche da te citate. Ci tengo comunque a precisare che saranno presenti anche enigmi, fasi di investigazione e molto altro, in modo da spezzare il ritmo della narrazione evitando di renderla monotona o troppo pesante.
L’uscita del gioco è prevista per il 2017. Avete in mente una data più precisa?
Stiamo lavorando per poter far uscire il gioco verso la fine di dicembre 2017.