Il principale pregio a questo punto, ancora prematuro, dello sviluppo di Drift Stage è la sua capacità di riuscire ad essere allo stesso tempo innovativo e nostalgico. Lo stile grafico è sicuramente nuovo: non ricordo un gioco automobilistico anche solo paragonabile (escluderei l’azzardo di affiancarlo ad Auto Modellista) ma nonostante ciò, per chi conosce i cliché dell’arcade racing, è stato chiaro sin dai primi screenshot dove volesse andare a parare il primo gioco del duo di Super Systems. Non c’è la bionda di Out Run, manca il deejay di Ridge Racer, assenti le scintille di Burnout, ma le derapate, quelle ci sono. Fumose, furenti e festose, ci sono. Le sbandate, ancora prima di essere la meccanica portante di gioco, sono il canone estetico che definisce il racing cool idealizzato, quel sottogenere dell’arcade racing che, in equilibrio tra la verosimiglianza di un Race Driver Grid e la stravaganza di un Mario Kart, riesce a far raggiungere l’estasi utopica della corsa perfetta. Lo scorso 3 Gennaio è finalmente uscita l’alpha di Drift Stage, ecco le mie prime impressioni.
L’unica pista disponibile nell’alpha è una larga tangenziale situata sinuosamente tra gli edifici di una metropoli all’imbrunire. I neon dei grattacieli in low poly si amalgamano perfettamente con la skyline bidimensionale sullo sfondo, andando a creare un piacevole retro-effetto di parallasse. Le livree delle vetture, ispirate in maniera più o meno evidente dalle auto degli anni ’70-’80, sembrano brillare di luce propria, amplificando ancora di più la resa a schermo della folle palette di colori di Charles Blanchard. La traccia musicale composta Myrone pare composta per un filmaccio di Stallone, tra schitarrate e sintetizzatori.
Reso egregiamente il senso di velocità, il modello di guida è già molto divertente, seppur sia limitato dalla natura del time trial, unica modalità disponibile in questa build. Ho speso circa due ore rincorrendo i tre fantasmi degli sviluppatori sul circuito di Sunset City, riuscendo a battere solo i primi due. L’innesco della derapata è fluido come nei migliori esponenti del genere, così come la percorrenza di curva, dove sarà fondamentale ritoccare l’inclinazione del nostro bolide per mantenere velocità il più elevate possibili. Purtroppo l’uscita di curva è viziata da un’animazione con qualche frame mancante, il che rende ancora più critico il ritorno in carreggiata, provocando in alcuni casi una contro-derapata indesiderata. L’assenza di chicane, o di curve molto serrate tra loro, limita l’influenza di questo difetto sulla qualità più che buona della demo messa in piedi da Chase Pettit. Nota a margine: sbirciando tra le voci del menu principale si può scorgere la voce Infinite Drift, il che fa presagire una modalità con tracciati generati proceduralmente.
Potete scaricare l’alpha di Drift Stage direttamente dal sito ufficiale: ne vale sicuramente la pena. In uscita su PC e Mac nel 2015 in data ancora da destinarsi, non è del tutto escluso un possibile approdo anche su console. In calce vi lascio il mio miglior tempo e vi sfido a battermi: pubblicate il vostro tempo sul giro, corredato da screenshot, nei commenti. Al più veloce la gloria, e magari qualche premio.
My best time on the @DriftStageGame Alpha Demo is 01:20.497 #DriftStage http://t.co/D26fXMO4TS
— Honoo5 (@_Honoo5) 4 Gennaio 2015