Quando D4: Dark Dreams Don’t Die è uscito su Xbox One, l’ha fatto in maniera silenziosa e senza far troppo clamore. Nonostante le recensioni tendenzialmente positive e la presenza nella lineup della console di casa Microsoft, i risultati iniziali avevano impattato negativamente su Hidetaka “Swery” Suehiro che pare avesse messo in discussione il seguito dopo la prima stagione del gioco. Per chi non lo sapesse, D4 è infatti un gioco ad episodi, attualmente composto da un prologo e dai primi due capitoli che formano insieme la prima stagione. Fortunatamente, dopo l’apprezzamento del gioco su Xbox Gold e, finalmente, l’arrivo su Steam, pare che la seconda stagione sia in produzione.
D4 è cugino di giochi come Heavy Rain e The Walking Dead, alternando scene di esplorazione dell’ambiente con quick time events per le fasi più concitate. Osservando a lungo alcuni oggetti potremo leggere i pensieri del protagonista al riguardo. Nulla di particolarmente innovativo nel gameplay ma nel complesso è una formula che, come i giochi Telltale Games dimostrano, funziona e piace. L’unica aggiunta “significativa” è la possibilità di customizzare l’aspetto dei personaggi principali con diversi capi d’abbigliamento e l’enorme quantità di materiale che arricchisce l’ambientazione, leggendo lettere, articoli di giornali e persino guardando i cartoni animati in televisione.
Parlando di stile, il comparto grafico in rotoscope convince quasi sempre e dà il meglio di sé con le trasparenze attraverso materiali come le gomme da masticare che David mastica continuamente, peccando solo nelle animazioni facciali dei personaggi, troppo “plastiche” e caricaturali.
Ma, purtroppo, non è tutto rose e fiori. Sebbene i tre capitoli presenti coinvolgano il giocatore e lo immergano nell’ambientazione, la prima stagione termina in maniera estremamente brusca. L’immagine che vedrete tra un attimo è letteramente la fine della prima stagione: un maledettissimo cliffangher che prende tutte le deduzioni, la trama e l’impegno per capire cosa succedeva fino a quel punto, lo accartoccia e lo butta via. Nessuna spiegazione: gli ultimi momenti sono letteramente una serie di eventi ad ora inspiegabili e da cui non avete alcuna speranza di capire qualcosa. Paragonandola con i giochi Telltale Games, la prima stagione di D4 non si regge in piedi da sola, mentre gli altri giochi di questo filone “ad episodi” cercano di essere autosufficienti, come la prima stagione di The Walking Dead.
Tirando le conclusioni, D4: Dark Dreams Don’t Die è sicuramente un gioco interessante e, se vi piace questo genere di giochi, oserei dire quasi obbligatorio da giocare, anche solo per vedere come uno sviluppatore giapponese si approccia alla recente esplosione dei giochi “ad episodi”. Sappiate comunque che la vostra esperienza di gioco verrà troncata bruscamente ora come ora, lasciandovi senza risposte, ma solo con un enorme attesa che potrà forse essere colmata con l’uscita della seconda stagione. Se volete giocarlo, lo trovate sullo Steam store per 14,99€.