Pubblicato il 29/08/18 da Samuel Castagnetti

Call of Duty: Black Ops 4

Quattro passi nella beta

Nel recente passato ho messo mano sulla beta di Call of Duty: Black Ops 4. Nel corso della mia carriera videoludica, Call of Duty ha avuto meno spazio rispetto ad altri shooter, ma non per questo non gli ho donato un buon quantitativo del mio tempo. Pur non conoscendo a livello enciclopedico la serie ho deciso di provare comunque la beta, per vedere come Treyarch abbia deciso di reinventare il franchise con questo nuovo capitolo.

Le premesse dei developer sono varie, ma in particolare è stato evidenziato il maggiore tatticismo e un ritorno alle radici della serie. A mio modesto parere questa operazione, al momento, è riuscita soltanto in parte. Il fulcro del gameplay, pur offrendo buoni spunti, viene spinto in varie direzioni, non trovando una propria identità. Vi è appunto il tatticismo, con l’introduzione di meccaniche che ricordano i gadget di Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege, come lo scudo o il drone. Si percepisce la volontà di tornare a un gameplay simile a quello dei CoD dei tempi d’oro, ciò nonostante l’influenza di Overwatch sotto vari aspetti è palese. Il mix di questi tre elementi a mio parere impedisce a Black Ops 4 di prendere una strada definita, unendoli tutti ma non prendendo una decisione netta. Questo si traduce in gadget drammaticamente overpowered: sparare con un’arma automatica attraverso uno scudo, senza nemmeno accusarne il rinculo, è una vera e propria follia, portando a un gameplay che, per quanto divertente, non è né carne né pesce.

Sicuramente Call of Duty: Black Ops 4 rimane un buon shooter, è ancora in sviluppo e molte cose potrebbero cambiare fino al 12 ottobre, giorno della release, ma la sensazione è che, pur sforzandosi nell’incorporare nuovi elementi di gameplay per rendere il sistema di gioco più competitivo e profondo, lo sparatutto Activision continui a rivolgersi principalmente a un’utenza casual. Preciso che non mi aspetto di giocare a Rainbow Six: Siege quando gioco a Call of Duty ma, come affermavo prima citando lo scudo, c’è modo e modo di farlo. Permettere a un giocatore, anche se per un tempo limitato, di sparare senza riculo con un’arma automatica, per di più senza prendere danni frontali, non è rendere il gioco più competitivo, paradossalmente è voler rendere il gioco accessibile a chi non ha le mani.

Detto questo nulla toglie al prodotto il divertimento, anche se è parzialmente il risultato che mi aspettavo: Black Ops 4 rimane uno shooter veloce, divertente e di buona fattura, che riesce a soddisfare una buona parte delle necessità dei fan del franchise, senza stravolgerlo completamente. Come detto in precedenza questa è un’opinione su un prodotto ancora in via di sviluppo, quindi il vedetto definitivo è ancora da formulare, e sarà fatto a tempo debito sui canali di Pixel Flood.

Rednek - Biografia

C'e' poco da dire, chi non sceglie Charmander come starter chiede arroganza, chi fa l'ingegnere su Guns of Icarus chiede arroganza, i programmatori di Asmandez pretendono che l'arroganza si abbatta su di loro. Non ho detto nulla di me stesso o forse, perche' mi arrogo il diritto di non farlo.