Con il termine JRPG si intendono i giochi di ruolo di matrice tipicamente nipponica che imperversano fin dai primi anni 80, ma che la vecchia Europa ha iniziato a conoscere solo con l’uscita di Final Fantasy 7, incredibile no? E mentre in Italia timidamente esploravamo questo genere, in America e in Giappone il gioco di ruolo a turni imperversava da diversi anni, qualche nome famoso? Chrono trigger, Secret of Mana e Final Fantasy 4, giusto per citare i miei preferiti su Super Nintendo.
Un’opera titanica
Parliamo di quasi 700 pagine, splendidamente rilegate, frutto di un lavoro corale diretto da Kurt Kalata, già noto per la creazione dell’incredibile Gaming 101, e un team di oltre 30 collaboratori. L’obiettivo? Tracciare un’epopea dei giochi di ruolo giapponesi, dalle loro origini nei primi anni ’80 fino a oggi; Non c’è una rigida cronologia, ma un viaggio attraverso le storie dei franchise più importanti, un po’ come aprire un album di ricordi e vedere le fotografie della primavera del 95.
E non solo quell’estate, Ogni pagina trasuda amore per il medium, dalla cura editoriale al tono leggero e appassionato dei testi; Bitmap Books sa come catturare l’attenzione, trasformando ogni opera in un’esperienza tattile e visiva. Con una tazza di tè e una playlist di Nobuo Uematsu in sottofondo, sfogliare questo volume diventa un rituale meditativo su quante avventure abbiamo affrontato assieme a party improbabili e ad eroi che sacrificano tutto per il bene di tutti.

Le sezioni dedicate alle singole saghe sono il cuore pulsante del libro; ogni serie viene introdotta con dettagli storici e aneddoti di sviluppo, alternando nostalgia e scoperte, ed è cosi che ad esempio ho approfondito la saga di Star Ocean che mi affascinava dai tempi del Super Famicom e che non avevo mai giocato, complice la lingua giapponese e la mia naturale avversione per i lunghi dialoghi.
E poi c’è Golden Sun, che mi fece tornare ad amare il genere sul Game Boy Advance e che a distanza di tanti anni rimane un gioiello che dovrebbe essere conosciuto da più persone possibili; sfogliare il libro diventa un dialogo tra passato e presente, in cui i ricordi di una vita da gamer si confrontano con l’analisi di Kalata e soci, un lungo filo rosso che collega il lettore al JRPG come genere e fenomeno culturale.

Chi cerca una cronologia rigida del JRPG potrebbe rimanere spiazzato. La suddivisione in base alle serie è invece una scelta vincente, data la mole titanica di materiale. Oltre 600 giochi trovano spazio tra le pagine, dalla nascita di Megami Tensei, con le sue radici letterarie, alla serie di Captain Tsubasa che trasformava le partite di calcio in scontri a turni come i migliori JRPG sanno fare. È una narrazione che abbraccia la diversità del genere, dai classici come Dragon Quest e YS di Falcom, senza dimenticare le incursioni strategiche di Fire Emblem, Final Fantasy Tactics e Ogre Battle.
A differenza di altri lavori di Bitmap Books, qui l’attenzione è rivolta al testo più che alle immagini; ogni scheda presenta la copertina originale del gioco, ma il vero protagonista è il contenuto scritto. Un impaginazione impeccabile, e il registro narrativo si mantiene accessibile e coinvolgente, anche se per alcuni titoli diventa quasi didascalico, comprensibile, data la mole di titoli trattati, ma è un difetto marginale a fronte della marea di informazioni contenute tra le pagine.
Un cerchio che si chiude
Dopo il colossale The CRPG Book, Bitmap Books completa il cerchio con un tributo al JRPG; l’unico problema, ironicamente, è trovare un tavolino per il caffè abbastanza robusto per reggere questo mostro editoriale. A Guide to Japanese Role-Playing Games è un acquisto imprescindibile per chiunque ami il genere, la storia dei videogiochi o, semplicemente, i bei libri.
Il volume è disponibile sul sito di Bitmap Books; la ristampa è acquistabile dai primi di Marzo, al prezzo di 42,95 euro e il mio consiglio è di non lasciarvelo sfuggire: questa è storia, su carta.