Pubblicato il 26/03/24 da Fahrenheit

GYLT – Recensione

L'horror-psicologico di Tequila Works

GYLT è un titolo che mi sento di definire un po’ sfortunato.

Nasce come un’idea di Guillermo Moreno e viene pubblicato su Google Stadia il 19 Novembre 2019. Inizialmente si distingue come esclusiva temporanea del servizio ma col passare degli anni e la chiusura di Stadia, viene rilasciato su tutte le altre piattaforme approdando infine anche su Nintendo Switch. Insomma, un gioco dal passato un tantino travagliato.

Nonostante le sue vicissitudini è un’opera che nel suo piccolo fa riflettere tanto, ed è proprio di questo che voglio parlarvi.

Tenete in considerazione che GYLT possiede una forte componente narrativa, ed il bullismo è il tema principale sul quale si basa tutta la storia. Per queste ragioni la recensione si concentrerà più sull’argomento trattato che sulle vicende in sé, affinché la vostra esperienza non vada a risentirne qualora decideste di provare il gioco.

Plot e narrativa di GYLT

GYLT come ho già spiegato fa del bullismo il tema principale della storia, e senza troppi giri di parole ci catapulta fin da subito all’interno di quest’ultima. La protagonista Sally, è una ragazzina di undici anni che vive a Bethelwood una fittizia cittadina situata nel Maine. Il gioco inizia con Sally intenta a tappezzare la città di manifesti raffiguranti sua cugina Emily. La bambina infatti, è misteriosamente scomparsa senza lasciare tracce, e la mancanza di indizi ha fatto sì che l’indagine venisse chiusa dopo poco tempo.

La due cugine da sempre inseparabili vengono bruscamente divise, e dopo la scomparsa di Emily la vita di Sally prende una piega piuttosto negativa. Dopo l’ennesima giornata passata ad attaccare manifesti, la ragazza decide di tornare a casa ma è sulla via del ritorno che si ritrova coinvolta in qualcosa di terribile dal quale non potrà fuggire.

Questo è più o meno il plot che dà inizio a quelle che poi saranno le vicende di GYLT.

La narrativa che compone l’opera parla in maniera molto schietta di quanto il bullismo possa rovinare la vita di alcuni bambini. Sally ed Emily infatti sono entrambe vittime di questa violenza, e per quanto il loro desiderio consista nel voler essere accettate finiscono sempre col soffrire a causa degli altri. Il bullismo che da tempo colpisce chiunque indiscriminatamente, viene rappresentato in GYLT attraverso una storia che con immagini, gesti e parole vuole farci riflettere.

La scelta del genere horror non è per nulla casuale, ed il giocatore si ritroverà ad immedesimarsi in tutte le spiacevoli situazioni che la protagonista dovrà obbligatoriamente affrontare. Il gioco inoltre possiede ben tre finali, positivo, negativo e segreto.

Gameplay e direzione artistica

Il gameplay di GYLT è quello di un classico survival-horror condito da elementi comuni dei puzzle game. All’interno del titolo dovremo quindi nasconderci, scappare, attirare i nemici con determinati oggetti per poi sgattaiolare via indisturbati, risolvere enigmi, leggere documenti (importantissimi per la storia) e tanto altro ancora. Non vi preoccupate però, perché la forza bruta sarà comunque tra le opzioni selezionabili. Tramite l’uso di vari elementi, primo fra tutti una speciale torcia, potremo addirittura sconfiggere i mostri facendoci strada attraverso i vari livelli. Fate attenzione però ed evitate di combattere più nemici contemporaneamente, ricordatevi che Sally rimane pur sempre una bambina.

Per quanto riguarda la direzione artistica invece, devo dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso.

La grafica è adatta alla tipologia di gioco e risulta molto carina nel complesso. Il design dei personaggi e delle diverse aree è semplice e ben dettagliato, e l’atmosfera che si respira all’interno di quest’ultime calza a pennello con il mood narrativo. Il titolo presenta alcune cutscene disegnate a mano in uno stile completamente diverso da quello del gioco. Una scelta interessante che impreziosisce ancor più l’opera.

Un bellissimo gioco di luci tra le altre cose

I livelli in GYLT sono affascinanti e ognuno di questi non smette mai di ricordarci quanto il tema del bullismo sia continuamente al centro dell’attenzione.

Man mano che proseguiremo nel gioco verremo sempre più esposti a degli scenari molto pesanti, e basterà osservarli un attimo per comprendere il dolore provato da Sally e ancor più da Emily. Il contesto in cui la storia si sussegue è un qualcosa di terribilmente spietato, al quale un bambino non dovrebbe mai essere esposto. Tutto ciò basta a far comprendere quanto GYLT seppur in maniera non propriamente esplicita, evidenzi attraverso la sua visione tutte le problematiche relative al fenomeno del bullismo.

Il gioco è tutto così, a volte anche peggio.

Il titolo ha un discreto gameplay che si inserisce perfettamente nella narrazione e il clima che si respira influisce psicologicamente sul giocatore. Non siamo certamente ai livelli di Silent Hill e anche se il paragone potrebbe risultare azzeccato, sono del parere che GYLT possieda la sua personale identità, che si distacca da quella del colosso al quale Tequila Works si è ispirata.

GYLT e la morale contro il bullismo

GYLT con la sua narrazione e le sue forti tematiche rappresenta una vera e propria denuncia contro il bullismo.

Il messaggio che il titolo lancia è quello del non rimanere mai indifferenti e di agire fin da subito per salvare chi è in difficoltà, indipendentemente dal contesto e dalla sua pericolosità. Muoversi per il bene del prossimo è un atto di grande coraggio e generosità che non tutti sono in grado di compiere. Per queste ragioni l’opera coinvolge direttamente il giocatore, e lo fa raccontando le vicende di due ragazzine il cui rapporto è stato deteriorato a causa di quest’ultimo. Il bullismo deve sempre essere denunciato non importa che forma assuma, nessuno mai meriterebbe di soffrire a causa sua. Nella vita di qualsiasi individuo non c’è e non dovrebbe mai esserci spazio per una cosa così spregevole e meschina, soprattutto quando a farne le spese sono i bambini.

Personalmente parlando ho davvero apprezzato come GYLT sia riuscito a toccare un argomento così delicato, arrivando addirittura ad inserirlo in un contesto narrativo caratterizzato da un genere horror moderatamente ben eseguito. Anche se l’avventura nell’insieme non dura molto e poteva sicuramente essere gestita con più calma, mentre giocavo ho davvero sentito addosso la pressione che la storia impone sulle spalle di Sally. Assieme alla protagonista ho sofferto per il peso delle vicende, unito a quello delle sue personali colpe, ed è proprio questo a contraddistinguere il titolo.

Conclusione

GYLT è un gioco dal passato travagliato che è comunque riuscito a ritagliarsi il suo posto nel mondo. L’opera racconta una storia delicata attraverso delle vicende dal forte impatto emotivo, e la consapevolezza che le vittime siano delle bambine va ad influenzare ancor più il giocatore psicologicamente. Il gioco appartiene a una nicchia di titoli validi che solitamente vengono ignorati passando in sordina, ragion per cui è sicuramente consigliato. Come ho già fatto notare il tutto non dura molto e non è nemmeno troppo difficile, nel complesso però è un’esperienza piacevole che manda un messaggio importante su un tema purtroppo sempre attuale.

  • Narrativa avvincente
  • Tematiche importanti e dal forte impatto
  • Gameplay funzionale

 

  • Molto breve come storia
  • Un gioco con una difficoltà molto semplice

Fahrenheit - Biografia

"Giriamo il foglio allora, giriamo il foglio ancora, giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi."

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