Pubblicato il 13/09/23 da Luca Dedei

Under the Waves – Recensione [con Video]

Plastica e ricordi nel fondo del mare
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Ambientato in un mondo dallo stile che unisce il futuristico alla tecnologia degli anni ’70, Under the Waves ci immerge nei fondali marini per vivere un’esperienza narrativa colma di esplorazione e messaggi.

Under the Waves – Un mare di Ricordi

Sviluppato dallo studio francese Parallel Studio e pubblicato da Quantic Dream, il titolo si pone in maniera molto simile alle opere di quest’ultimo studio, quali Detroit Become Human e Heavy Rain, con uno stile di gioco che punta molto alla narrazione e all’immersione emotiva con il personaggio.

In Under the Waves vestiremo la tuta da sub di Stan Moray, guidandolo nella sua avventura nei fondali oceanici in cerca di pace da un terribile trauma che lo ha colpito in passato, mentre svolgerà varie mansioni di manutenzione per una società dalla discutibile etica. La solitudine del mare però avrà l’effetto opposto con il nostro protagonista, che verrà sempre di più tormentato dai ricordi e dovrà compiere un viaggio interiore per superare questo grande scoglio personale, scontrandosi però con un’altra dura realtà.

 

Un altro elemento fondamentale per la narrazione è infatti quello dell’inquinamento: il gioco è stato sviluppato in collaborazione con l’OGN Surfrider Foundation Europe che si dedica proprio alla salvaguardia del nostro mare e questo messaggio sociale è stato inserito in maniera ottima all’intero delle dinamiche del titolo. Durante le nostre missioni ed esplorazioni subacquee troveremo diverse bottiglie, flaconi, giocattoli e molti altri rifiuti di plastica insieme a diversi rottami metallici ed elettronici che potremo raccogliere per sviluppare diversi oggetti utili, ma che in breve tempo diventeranno superflue e ci ritroveremo con moltissime unità di queste risorse nel nostro inventario, ma con altrettante sparse ancora per le acque…

Under the Waves – Un profondo blu dipinto di nero

Si tratta quindi di un titolo story-driven, dove i dialoghi fanno da padrone con le nostre azioni spesso limitate a favore di una regia particolare e cinematografica. Però, a far si che non si tratti di un esperienza vuota e lineare, grosso rischio per giochi di questo tipo, arriva una peculiare modalità esplorativa che si alterna alle sezioni di trama e che permette al giocatore di muoversi liberamente in una mappa subacquea dalla modesta dimensione con quello che è quindi un open world molto ben inserito nel contesto.

Under the Waves presenta persino un aspect ratio particolare per dare una sensazione cinematografica

Non avremo quindi solo le missioni principali, ma anche delle missioni di routine assegnate durante le varie giornate di lavoro e tre missioni dedicate alla fotografia delle specie animali che nuotano dei dintorni, oltre che la raccolta di materiali utili per costruire risorse e potenziamenti che sbloccheremo esplorando i relitti e raccogliendo i collezionabili e i progetti in giro per la mappa.

L’esplorazione quindi permette di avere dei momenti dove potremo staccare dalla trama e rilassarci gustando il mondo di gioco, con una grafica molto carina e che aiuta l’empatia col protagonista, lontano dalla civiltà e immerso in un blu che coprirebbe completamente lo schermo se non fosse per l’enorme presenza di rottami, rifiuti e perdite di petrolio.

Conclusioni

Under the Waves si rivela essere un titolo molto valido e consigliato a quei giocatori che cercano qualcosa di calmo e dal forte carico emotivo, in grado di alternare momenti di rilassante esplorazione a forti segmenti di trama drammatici, con una narrazione molto carina e che si sostiene (anche grazie ai log in forma scritta) in maniera molto solida per portare dei forti messaggi.

La spazzatura di qualcuno è il tesoro di qualcun altro…

Purtroppo non si tratta di un’opera perfetta: presenta alcune sporcature dovute ai comandi, piuttosto lenti e legnosi, a delle animazioni alquanto grezze, a diversi glitch grafici e a dei crash che possono capitare durante le vostre sessioni di gioco, ma non si tratta di nulla di troppo limitante per l’esperienza complessiva, che viene valorizzata anche da una giusta durata (circa 9 ore) con la storia che viene raccontata senza allungarsi troppo e diventare noiosa, il tutto ad un prezzo esiguo (circa 30€) che porta Under the Waves a venire caldamente consigliato.

Se siete però interessanti a saperne di più e vedere qualche sprazzo del gioco all’opera, potete considerare l’idea di dare un’occhiata alla video recensione disponibile sul canale del sottoscritto Kimer Oudis.

  • grafica carina
  • buona narrazione
  • messaggi sociali inseriti bene nel contesto
  • rilassante ed emotivamente carico
  • durata perfetta
  • J0 la foca

 

  • animazioni un po' grezze
  • inizio lento
  • alcune sezioni troppo lineari
  • comandi non proprio pratici

Kimer - Biografia

Un semplice Nessuno, videogiocatore di periferia. Nato durante la Bizarre Summer e cresciuto nella provincia di Milano in una relazione praticamente simbiotica con i videogiochi.

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