Pubblicato il 20/11/23 da Cathoderay

Ufo Robot Goldrake: il banchetto dei lupi.

La nostalgia non è abbastanza
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L’annuncio di questo gioco mi aveva stranito: un gioco di Goldrake, in pieno 2023, sviluppato da Microids (che sono forti sulle avventure grafiche). Ok, la nuova serie animata del “robottone” ha sicuramente smosso le acque, ma quello che sembrava nei trailer è effettivamente quello che il prodotto ci porta sugli schermi: Un gioco discreto che spinge fortissimo sull’acceleratore della nostalgia ma che non riesce a tenere in piedi il gigante d’acciaio solo con quello, anche se diciamolo, non è cosi terribile.

Non vi lascerò distruggere la verde Terra – Trama

Nello spazio remoto, il pianeta Fleed viene attaccato con l’inganno dalle flotte di Vega. Duke Fleed aka Actarus, principe sopravvissuto scappa a bordo di Goldrake, gigante d’acciaio dalla forza titanica, unico baluardo a difesa della Terra, già perché è proprio sulla Terra che trova rifugio, sperando di essersi lasciato tutto alle spalle. Dopo due anni Actarus si è abituato alla vita terrestre, adottato dal professor Procton del centro di ricerche, nasconde la sua vera identità a tutti, ma come nei più classici anime robotici, la pace dura molto poco…Vega vuole le risorse della terra, e vuole Goldrake.

Questa più o meno è la storia di base dell’anime, che ha fatto da apripista all’invasione in italia di quello che è diventato poi fenomeno di culto anche da noi. Senza Goldrake, in Italia forse non sapremmo cos’è un Anime, o sicuramente ci saremmo arrivati molto dopo, un po’ come il Canada e gli anni 80, ma questa è un altra storia.

 

Maglio Rotante! – Gameplay

Fondamentalmente Ufo Robot Goldrake: Il banchetto dei lupi è un action intervallato da sezioni shooter e da alcuni dialoghi tra il protagonista e i comprimari e non, che ricalcano a grandi linee gli episodi della serie animata, che per intenderci dura 75 episodi di sterminio robotico,  grandi sfoggi di umanità di Actarus, e decisamente il contrario da parte dei “Vegani”, una storia semplice e seppur appassionante davvero difficile da tradurre in videogioco; Microids ha provato la strada del multi evento, che non è una brutta scelta, ma che purtroppo risulta ripetitiva soprattutto nelle fasi di combattimento dove le opzioni sono davvero poche e tra un pugno e un colpo di alabarda ci si annoia facilmente. L’idea che mi sono fatto è che non si potesse fare di meglio proprio per la difficoltà del trasporre un idea di base così complessa come un cartone animato con protagonista un robottone gigante, che esce solo per lo scontro finale, ben poco per creare una struttura giocabile.
Non è però tutto da buttare, le boss fight sono divertenti e le sezioni di shooting tutto sommato un interessante intermezzo, quello che proprio non va è la ripetitività degli scontri coi mob, che appena appresi i loro attacchi diventano metallo da macello per Goldrake.

 

Vega non conquisterà mai la terra – Comparto Tecnico

Graficamente Goldrake ricorda le produzioni low Poly tanto care alla metà degli anni 2000, ma credo non si potesse fare di meglio senza incappare in una grafica 3D decisamente peggiore, piacevole da vedere, un po’ meno quando tutto si muove, con telecamere ballerine, pop up degli alberi e frame rate altalenanti; in compenso le animazioni del robot e l’utilizzo delle armi è quanto di più simile al cartone si potesse fare, l’intera sequenza di decollo del robot dal suo hangar segreto, la “sigla” iniziale, è tutto riprodotto in maniera fedele e come una lettera d’amore per il gigante d’acciaio dovrebbe essere.

Le musiche sono quelle originali dell’anime, anche se riarrangiate, probabilmente per una questione di diritti, ma quello che ne esce da questo grosso calderone è una lunga puntata interattiva di Goldrake, che su i nostalgici farà una presa ferrea, anche solo per lanciare quel famoso “tuono spaziale” che Romano Malaspina urlava con una tale potenza, da esaltare chiunque seguisse l’anime; proprio con il doppiaggio si è puntato sull’effetto nostalgia, ovviamente i doppiatori originali non sono stati usati per questione di età, ma si è cercato voci simili, per garantire un immersione quasi totale nel gioco, una cura davvero maniacale, che supera giochi ben più blasonati e di alto budget.

Goldrake: Il Banchetto dei lupi -Conclusione

Goldrake è uno dei giochi più atipici che mi è capitato di giocare negli ultimi anni, una lettera d’amore incredibile per un media leggendario, che sicuramente infiamma i cuori di tantissimi appassionati ormai cinquantenni, e credo sia il target per cui questo gioco sia stato creato, per tutti gli altri, per quanto abbia delle idee carine, il gioco risulta davvero ripetitivo e semplicistico, e non mi sento di consigliarlo se non ai fan sfegatati del gigante d’acciaio.

  • Estremamente curato, Nostalgico, Musiche d'atmosfera

 

  • ripetitivo, diversi problemi tecnici, poco appetibile se non per gli appassionati di Goldrake

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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