Pubblicato il 30/01/24 da Andrea Borzì

Persona 3 Reload – Recensione

18 anni dopo, il remake che il titolo merita!
Developer: /
Publisher: , /
PEGI:

Oggi torno a parlare di Persona 3, o meglio del remake Persona 3 Reload, e non del pessimo porting della versione per PSP (che ho già trattato in questa recensione), ma di un vero e proprio rifacimento, completo di interessanti implementazioni e tanti miglioramenti del QOL.

Non ho mai nascosto il mio amore per questa serie, specie per il terzo capitolo, non soltanto in quanto mio primo titolo e approccio col mondo di Persona, ma anche per la tematica di fondo e alcune scelte stilistiche che oserei dire coraggiose.

Per la prima volta, inoltre, grazie all’implementazione fatta con Persona 5 Royale, questo titolo sarà interamente giocabile in italiano.

Persona 3 Reload – La Trama

Come ogni Persona che si rispetti, Persona 3 Reload inizia con il trasferimento del nostro protagonista in una nuova città, in cui i suoi genitori sono scomparsi 10 anni prima: Iwatodai.

Sceso dal tram, la situazione in cui il protagonista si ritrova alla Iwatodai Station è alquanto peculiare: tutti i dispositivi elettronici hanno smesso di funzionare, la città si è riempita di bare poste verticalmente e delle chiazze di quello che potrebbe sembrare sangue riempiono le strade.

Arrivato al dormitorio, viene accolto da un bambino che gli chiede di firmare un contratto. Da lì a poco faremo conoscenza del resto dei membri del party, che sembreranno straniti dalla nostra presenza.

Dopo qualche giorno in cui ci verranno spiegate le meccaniche inerenti alle fasi diurne del gioco, verremo a conoscenza della verità: il giorno nasconde una venticinquesima ora notturna chiamata “l’Ora Buia” in cui delle entità chiamate Ombre attaccano gli umani che non si sono trasformati in bare.

Persona 3 Reload Aegis

Toccherà ai nostri protagonisti, in grado di utilizzare il peculiare potere dei Persona, combattere le ombre per salvare gli umani (a cui le ombre hanno divorato la mente) dalla terribile “Sindrome Apatica” e scoprire il mistero che si cela dietro il “Tartaro”.

Non dirò altro riguardo alla trama e non entrerò nei dettagli, per permettervi di godere fino in fondo questo titolo.

Cosa che ho particolarmente gradito è una rielaborazione dei dialoghi dei personaggi, che va in parte a rattoppare quella che sicuramente è una pecca del titolo originale: la scarsa coesione narrativa dei personaggi. Sappiate solo che ritengo Persona 3 il capitolo della serie con le tematiche più interessanti: il desiderio di approfondire tutto ciò che riguarda il concetto della morte, il ruolo che essa ha nelle nostre vite e cosa voglia dire realmente accettarne l’esistenza, pongono questo titolo sul piedistallo, per quanto sia ancora oggi convinto che il quarto capitolo sia il più completo della serie.

Non a caso per evocare i Persona bisogna spararsi in testa.

Persona 3 Reload – Il Gameplay

Persona 3 è sicuramente il titolo più importante della serie, specie per chi ha cominciato a giocare grazie a Persona 5: infatti la struttura che caratterizza oggi la serie viene sperimentata per la prima volta nel 2006 con questo titolo. Il gameplay si divide in due sezioni ben distinte: il giorno (la parte visual novel) in cui potremo esplorare liberamente la scuola e tutta la città di Iwatodai. Durante questa fase avremo modo di sviluppare i social link utili per potenziare i nostri Persona, assistere a diversi momenti della quotidianità dei nostri personaggi e sviluppare le nostre capacità (in questo titolo solamente tre: coraggio, intelligenza e carisma) con cui è possibile raggiungere il massimo rapporto con i vari partner del gioco e creare i Persona più potenti per ogni arcana.

Note di merito: le interazioni, la crescita e lo sviluppo dei personaggi viene migliorato drasticamente rispetto l’opera originale (dove i personaggi risultavano spesso piatti e privi di personalità) e alle lezioni, che cambiano in molti dei dialoghi, rendendo impossibile utilizzare le guide del titolo originale per scoprire le risposte giuste da dare.

L’altra sezione, nonché quella che a mio avviso è la parte più entusiasmante (quella GDR) è l’esplorazione notturna del Tartaro, colossale torre che ogni notte, durante l’Ora Buia, prende il posto della scuola. Durante questa fase dovremo esplorare i piani cangianti del Tartaro e salire sempre di più verso la cima con l’obbiettivo di svelarne i misteri.

Persona 3 Reload Mitsuru

Il core principale del titolo rimane invariato: l’esplorazione dei piani del Tartaro in cui cercare i forzieri sparsi per la torre e la lotta contro le orde di ombre che si pareranno dinnanzi a noi. Anche il combat resta uguale, con il classico sistema a turni in cui dovremo identificare le debolezze dei nemici per vincere col minore degli sforzi.

Elencherò ora tutti gli aspetti ereditati dal titolo originale ed in seguito tutte le aggiunte e migliorie: il combattimento miscela elementi dell’originale e del remake per PSP (Persona 3 Portable), infatti saremo in grado di controllare i nostri compagni di squadra (cosa che mancava in Persona 3). Il livello di difficoltà generale è più bilanciato, sia contro i nemici che nel livello di stanchezza che si accumula durante l’esplorazione (in Persona 3 esiste il concetto di affaticamento e malattia che, nel caso in cui i personaggi siano eccessivamente stanchi, impedirà l’esplorazione notturna). Inoltre come avviene nel 3 Portable (elemento che ritengo un grosso fallo da parte di Atlus), il protagonista potrà fare uso di un solo tipo di arma e non di tutte le tipologie come avveniva nell’originale.

Alcune funzioni, al contrario, vengono modificate drasticamente e spostate più avanti nel gioco come la divisione della squadra, con cui un tempo potevamo mandare avanti i nostri compagni ad esplorare e che ora avviene in maniera randomica e con solo un membro del party alla volta.

Tornano le Pescate Casuali (sistema con cui, dopo aver inferto un colpo critico potremo pescare delle arcane o dei nuovi Persona), ma con un piacevole twist: in Persona 3 Reload non saremo più costretti a giocare al gioco delle 3 carte ogni volta che dovremo pescare a fine battaglia, ma semplicemente selezioneremo la carta che più ci piace.

Troviamo, inoltre, alcune piacevoli aggiunte, tra cui: i frammenti di crepuscolo, oggetti ottenibili durante l’esplorazione, tramite Elisabeth o in giro durante il giorno, necessari ad aprire dei peculiari forzieri che si trovano nel Tartaro. Potremo anche utilizzarli con l’orologio all’entrata del Tartaro (che non funge più da salvataggio) per ripristinare le forze del nostro party. Durante l’esplorazione potremo trovare dei cristalli di ombre, ammassi di scarti che una volta rotti potrebbero “droppare” degli oggetti utili.

Persona 3 Reload Evocazione

Durante i combattimenti otteniamo da Persona 5 la funzione del cambio, che ci permette, dopo aver colpito un nemico con una sua debolezza, di passare la palla ad un altro personaggio. Perdiamo invece gli “inutili” attacchi in combo effettuabili quando il protagonista aveva determinati Persona con sé.

Ricapitolando il tutto, Atlus ha effettuato un lavoro di rinnovo e bilanciamento del titolo non indifferente, con elementi che attingono pienamente dai giochi successivi della serie, e aggiornamenti di meccaniche originali che diventano maggiormente immediate e di facile approccio.

Persona 3 Reload – La Tecnica

Graficamente il lavoro svolto dal team di Atlus è notevole; rifatto in Unreal Engine 5, mantiene l’anima del gioco e permette di rivivere l’esperienza di girovagare per le strade di Iwatodai. Inoltre il menù rifatto con un tema che richiama concettualmente il mare dell’anima è davvero splendido. Onestamente non pensavo avrebbero trovato soluzioni così interessanti per rinfrescare lo stile e l’hub di P3. Anche la transizione tra normalità e Ora Buia richiama l’originale dandogli quel tocco di modernità e stile in più.

Persona 3 Reload Classe

Le animazioni per evocare i Persona, rifatte ex novo, sono semplicemente squisite, così come le transizioni tra i vari menù di gioco e di combat. Ancora le cutscene, che si dividono tra disegno e 3D, ci permettono di godere appieno dei passaggi salienti in maniera chiara e concisa (cosa non successa col recente porting di P3P)

Le musiche poi, che spettacolo, sono un remix dei temi originali dell’opera che trovano in questo titolo una spinta in più, e che non fanno sentire la mancanza della cantante originale che ha prestato la voce nel 2006.

Conclusione

Persona 3 Reload è il titolo da giocare per chiunque ami il brand Persona: il gioco che ha dato forma all’attuale concept della serie, e che fino ad oggi affronta la sua tematica più seria: la morte. Nonostante non sia privo di difetti (in particolare per la mancanza di The Answer, introdotto con la versione FES di P3, che in futuro spero venga inserito con un DLC) è un titolo che, almeno secondo il mio parere, non deve mancare nel bagaglio di ogni videogiocatore, specie con un rifacimento ottimo come questo.

  • Ottimo Remake
  • Tematica affrontata interessante
  • Scelte stilistiche e musicali mozzafiato
  • Mitsuru

 

  • Alcune animazioni poco rifinite
  • è Persona, preparatevi a ore di dialoghi

BoarZo - Biografia

Videogiocatore fin dal 1995. Cresciuto con la tecnologia e i mondi virtuali...

Commenta questo articolo!