Il 17 luglio 2018 esce il trailer di No Man’s Sky…
Ma come, non era già uscito? In effetti questo è il trailer di NEXT, la versione 1.5 di No Man’s Sky, quarta di una serie di major update che hanno messo di volta in volta carne al fuoco per un piatto che all’inizio poteva risultare scarno e insoddisfacente per i palati più esigenti…

Nell’agosto 2016 uscì No Man’s Sky, gioco sulla carta rivoluzionario di Sean Murray e della sua Hello Games; all’epoca ci fu molto clamore, ma per i motivi sbagliati: le aspettative create da Hello Games e recepite dagli acquirenti non vennero mantenute, forse per un’eccessiva fretta nel rilascio di un gioco troppo ambizioso per una piccola software house indipendente.
Insomma, polemiche online a non finire, tentativi di class action per pubblicità ingannevole, silenzio radio da parte di Murray e di Hello Games, un gioco per molti incompleto nonostante l’etichetta di interessante esperimento videoludico, con un potenziale inespresso: tutto lasciava presagire che alle ceneri del fallimento sarebbe seguito l’oblio.
Eppure a pochi ottimisti –me compreso-, per cui il multiplayer effettivo e una storia portante non erano tutto, No Man’s Sky continuava a dire qualcosa, portandoli a dedicargli qualche ora in più e a seguire con interesse le varie evoluzioni prese, in-game e nella vita reale, da questa entità indefinibile.
In effetti, con ammirevole costanza, Hello Games ha rilasciato gratuitamente tre aggiornamenti principali per aggiungere contenuti al gioco e mantenere, in ritardo e almeno parzialmente, le promesse inizialmente disattese.

Con il major update 1.1, Foundation, di novembre 2016, vennero aggiunte nuove modalità di gioco: la modalità creativa, per esplorare e creare in completa libertà, e la modalità sopravvivenza, per giocatori hardcore. La vera ciccia fu però la possibilità di costruire la propria base su un pianeta (come lascia intuire il nome dell’aggiornamento), da condividere con alcuni NPC portatori di quest secondarie. Infine venne implementata la possibilità di acquistare una gigantesca astronave cargo (molto d’effetto, ma utile più che altro come slot extra per le risorse) e di realizzare colture idroponiche, consentendo di farmare materie prime, utili sia per la costruzione sia per il commercio.

Marzo 2017 porta con sé il major update 1.2, Path Finder: sono ulteriormente personalizzabili e diventano visitabili le basi create dagli altri giocatori, introdotte con Foundation (primo indizio di creazione di un universo di gioco condiviso, che va oltre la mera possibilità di sapere che il sistema solare X è stato scoperto da qualcun altro); se prima si poteva acquistare una nuova navetta scambiando o abbandonando quella vecchia, ora è possibile creare la propria flotta, ospitata all’interno della nave cargo. Le navi vengono divise in varie tipologie (caccia, shuttle, cargo, ricognizione) e classi (più o meno performanti), così come anche le armi e gli strumenti. Viene introdotta la modalità Morte permanente, per chi non si accontenta di quella Sopravvivenza; dulcis in fundo, con il nome Path Finder, che richiama il rover della missione NASA di esplorazione marziana, questo major update introduce tre veicoli di terra, costruibili secondariamente alla realizzazione della propria base, con cui si può esplorare il pianeta in modo migliore (prima si poteva esplorare a piedi, in modo lento e snervante, o volando con la propria navetta, ma senza soddisfazione e con possibilità di interazione con l’ambiente praticamente nulla).

Ad agosto 2017, per il primo anniversario di No Man’s Sky, esce il major update 1.3, Atlas Rises, introdotto dall’alternate reality game Waking Titan: viene inserita una linea narrativa portante, che integra quella finora vagamente accennata, parallelamente a una serie di quest principali che vanno a sostituirsi a quelle originali, che in definitiva erano soltanto uno scarno tutorial, per un totale di trenta ore di nuovo contenuto.
I biomi planetari vengono rivisti e ampliati, e sono disponibili nuove missioni, rilasciate da NPC, sulle stazioni spaziali. Viene aggiunto uno strumento di editing del terreno e sono inseriti nel gioco dei portali, programmabili tramite glifi, per viaggiare nel cosmo, sia verso coordinate condivise da altri giocatori che verso nuovi pianeti sconosciuti. Il combattimento spaziale viene reso più realistico e complesso: è introdotta una nuova classe di navette ed è possibile effettuare il volo radente in prossimità dei pianeti. Infine c’è un secondo indizio sulla creazione di un universo di gioco condiviso, in quanto è finalmente possibile incontrare altri giocatori (rappresentati da globi fluttuanti), con i quali comunicare tramite VOIP in-game ed esplorare l’universo in piccoli gruppi.
Considerando il ritmo tenuto fino a quel momento, ci si sarebbe aspettati un quarto major update intorno a novembre 2017, ma così non è stato. Tuttavia a dicembre 2017 ha avuto inizio la quarta fase di Waking Titan, lasciando intuire che Hello Games stesse mantenendo un basso profilo e che i giochi con No Man’s Sky non fossero ancora conclusi…

… e infatti il 29 marzo 2018, con un post sul sito ufficiale di No Man’s Sky, Hello Games ha annunciato per l’estate l’uscita del nuovo major update, NEXT, contestualmente al rilascio del gioco per Xbox One e sulla piattaforma cinese Tencent Wegame.
Il 18 maggio un ulteriore post ha finalmente annunciato ciò che la community di No Man’s Sky aspettava dall’inizio: un’esperienza multiplayer completa, disponibile gratuitamente per tutti i possessori del gioco dal 24 luglio. Sarà possibile viaggiare per il cosmo con i propri amici o con sconosciuti incontrati casualmente; si potranno ingaggiare battaglie spaziali di gruppo e costruire colonie disponibili per tutti i giocatori.

E si giunge infine al post del 17 luglio, dove viene presentato il trailer di No Man’s Sky NEXT.
Ecco alcune tra le ulteriori novità annunciate: personalizzazione del personaggio, visuale in prima e in terza persona, sia a piedi che nelle navette, miglioramenti grafici e presenza di anelli per alcuni pianeti. Per quanto riguarda le basi, potranno essere costruite ovunque, su qualsiasi pianeta, avere un’estensione maggiore e se ne potrà possedere più di una. Per le astronavi cargo invece, sarà possibile assemblare una flotta governabile, dalla quale si potranno anche gestire missioni in multiplayer.
Il trailer promette bene, anche se ci sono delle parti che non sembrano effettive sequenze di gioco, e di carne al fuoco ce n’è tantissima, più che nei tre aggiornamenti precedenti messi assieme. È forse giunto il momento di avvicinarsi a No Man’s Sky o di dargli una seconda possibilità?

Per molti i soldi investiti in No Man’s Sky sono stati gettati nella lava di Mustafar: a chi sbeffeggia gli acquirenti della prima ora dicendo che adesso il gioco (forse) completo si può acquistare a metà prezzo rispetto al day one si può replicare che, comunque andrà, l’esperienza di No Man’s Sky è riassumibile in un Kickstarter in incognito, e che in-game non è la meta ma il viaggio a contare. Il prezzo di lancio di 60 € era troppo elevato rispetto ai contenuti iniziali? Forse sì. Ne è comunque valsa la pena? Molto probabilmente sì, perché alla fine dei conti l’evoluzione del gioco in due anni è stata davvero interessante e questo NEXT lascia ben sperare, al netto degli inevitabili dubbi ma, d’altronde, “la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare”.
NEXT ha ridestato molto interesse nei confronti di No Man’s Sky, ancor più dei tre precedenti major update. Questa volta sarà fiducia ben riposta? “Lo scopriremo solo vivendo”, tra una settimana circa.