MultiVersus – E se facessimo un brawl a squadre?
“E se facessimo un brawl a squadre?” potrebbe essere stata la domanda che ha dato inizio alla storia di MultiVersus, nelle menti degli sviluppatori di Player First Games. Domanda molto interessante, a dire il vero, visto che la maggioranza della scena competitiva dei brawl games è quasi esclusivamente a componente singola. Basti pensare a Smash Bros, a Brawlalla: il meta gira attorno a specifici personaggi che competono incredibilmente bene nei 1v1, da sempre modalità di competizione principe per tutte le maggiori scene torneistiche mondiali.
MultiVersus, al contrario, punta a qualcosa di semplice, ovvio, ma per nulla scontato: nell’abbondanza di eroi presi dalle varie IP Warner Bros, questo titolo punta allo scontro creando dinamiche di coppia, con personaggi di vario tipo (Tank, Ibrido, Assassino) in vero stile MOBA, con abilità uniche che non serviranno solo ed esclusivamente per cercare di lanciare fuori dal ring dagli avversari, ma anche proteggere e prevenire che, a finire catapultati nello spazio, siano i nostri alleati.
Sarà sufficiente questo twist per destare l’attenzione dei giocatori verso questo nuovissimo approccio al mondo dei giochi brawl?
Scopriamolo insieme!

Gameplay e comparto tecnico – Molta profondità, un po’ troppa staticità
MultiVersus avrà una grandissima responsabilità: essendo un titolo free to play si sobbarcherà il rischio di dover essere un gioco che funziona, funziona in fretta e funziona bene. La closed alpha è di sicuro un ottimo palco di prova per capire se ci sono tutti i numeri e i presupposti per far bene. Facendo un rapida lista si può capire come il cross-platform (grazie all’appoggio degli account Warner Bros), IP famose (si spazia facilmente da eroi DC come Batman e Superman fino a Game of Thrones, passando per Tom & Jerry) e meccaniche di combattimento estremamente accessibili ma non banali possano, fin da subito, gettare delle fondamente piuttosto solide al progetto.
Le mosse direzionali, ovviamente, rappresentano il cuore del fighting system, con la possibilità di scegliere eroi con caratteristiche da supporto dove alcune di questi attacchi creeranno dinamiche con gli altri personaggi del cast, insieme ad un sistema di perks che premia la cooperazione tra i facenti parte del team. 2v2, i primi ad arrivare a 4 knockout vincono: la forma è semplice, molto dritta, dura un tempo sufficiente godibile da far scorrere l’adrenalina, ma senza dover convivere con 130 battiti nel petto e sentirli arrivare in gola. C’è molta profondità, nell’intero titolo, ma forse un po’ troppa staticità.

Se da un lato, infatti, la direzione artistica cartoon strizza ovviamente l’occhio ad un pubblico più casual, cosa che si conferma nell’immediatezza con cui vengono proposti i contenuti, il dinamismo della camera e dei combattimenti viene un po’ a mancare: nulla che ovviamente non sia risolvibile nelle fasi di sviluppo a venire.
MultiVersus – Una closed alpha da tenere d’occhio
In definitiva, MultiVersus è sicuramente da tenere d’occhio grazie anche ad un modello di season ben definitivo e che regala contenuti precisi e variegati, un combat system divertente ed immediato e tutta la potenzialità di un roster costituito da personaggi provenienti dalle più disparate IP (15 personaggi e 10 arene a disposizione). La speranza è che il modello economico non diventi così oppressivo come può capitare in questi casi e, molte volte, addirittura diventa controproducente per un gioco come MultiVersus, che ha tutti i numeri per estendere il genere dei giochi brawl ad un pubblico più ampio e variegato!
See you, game cowboys!
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