Dopo essere stata rimandata diverse volte, la nuova creatura di Kenji Inafune (papà del Mega Man a cui questo titolo si ispira pesantemente) finalmente sbarca sugli schermi dei backer che hanno contribuito alla creazione di questo progetto, appassionati del blue bomber che ci hanno creduto fino all’ultimo.
Io non ho contribuito, ma speravo in una nuova creatura ispirata a quel Mega Man che fu per me motivo di tantissime gioie negli anni passati e, dopo aver recensito io stesso su queste pagine Azure Striker Gunvolt, cugino maranza del robottino di casa Capcom, ero davvero ben disposto nei confronti di questo nuovo progetto.

Partiamo da quello che salta subito all’occhio, la grafica del gioco: se sulle prime si pensava che il progetto sarebbe stato più vicino allo stile rétro che tanto amiamo, il prodotto finale è in un 3D bruttino, che dà quell’impressione di svogliatezza tipica di certi progetti che non vengono seguiti come dovrebbero fino alla fine. Non so se questo sia dovuto ai tempi di sviluppo o alla cifra recuperata tramite il Kickstarter, ma il risultato è abbastanza scadente.
Il character design dei personaggi è stereotipato e poco ispirato, pesca davvero pesantemente dai titoli di Mega Man precedenti. È vero che l’idea era di un nuovo gioco di questo tipo, ma quello che mi ha colpito sin da primi minuti di gioco è proprio il fatto che si tratti di un copia incolla svogliato dei vecchi lavori di Inafune, e non posso dire che la cosa mi renda felice.

Dovrete (a sorpresissima) affrontare 8 mighty impazziti, con varie abilità, ognuno dislocato in una zona diversa della città rigorosamente a tema, e sconfitto il boss assorbirne i poteri, e così via, fino allo scontro finale. Il tutto senza troppa fatica, perché il livello di difficoltà non è particolarmente elevato, o almeno non abbastanza da creare minimo fastidio a chi è abituato a questo genere di gioco.

A livello di gameplay Mighty No. 9 non è da buttare, sia chiaro, semplicemente sa di già visto e non gli importa. Avrete scivolata sparo salto e arrampicata come in tutti i giochi di Mega Man, e come unica vera rivoluzione potrete assorbire al volo tutte le “energie” dei robot che vi si parano davanti dall’inizio del livello fino al boss del quartiere. Questa cosa vi permette per brevissimo tempo di avere dei potenziamenti tangibili a sparo salto e protezione, un’idea abbastanza carina se non fosse che molto spesso risulti inutile perché si esaurisce in pochissimo tempo, costringendovi a corse pazze da un robot all’alto pur di mantenere il vostro volume di fuoco decente e rischiando di farvi cadere in trappole letali e di dovere ripetere quindi tutto il tragitto.
E poi? Niente, non c’è assolutamente niente altro da dire sul gameplay, per questo continuo a ripetere che il gioco non è brutto ma è svogliato, quasi fatto perché “i soldi ormai ce li hanno dati e quindi facciamolo come viene“. È avvilente non trovare molto altro di cui parlare ma purtroppo è cosi, senza troppi giri di parole.

Nella sua mediocrità, Mighty No. 9 ha qualcosa che risalta, le musiche. Sempre molto orecchiabili e ben arrangiate, avrete la possibilità di scegliere se ascoltarle in versione originale oppure in versione 8 bit, il che non guasta mai, considerando che nella seconda versione suonano molto meglio che in originale. Aggiungete una manciata di opzioni extra di gioco abbastanza semplici, che ai fini del gioco servono a ben poco se non ad allungare una minestra già riscaldata e avrete il quadro completo.
In definitiva, un’occasione sprecata per quanto mi riguarda. Non un brutto gioco, solo troppo troppo simile a tante cose. Per usare una frase fatta, ” è intelligente ma non si impegna“.
Se siete fan sfegatati di Mega Man e non avete voglia di rigiocare un qualsiasi suo titolo potete concedere una possibilità a Mighty No. 9 comprandolo su Steam per Windows oppure, anche per le varie console, in edizione fisica.
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