Pubblicato il 03/03/22 da Andrea Borzì

Infernax – Recensione

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Nel corso dello scorso anno, un genere di cui abbiamo sicuramente sentito la mancanza è stato il Metroidvania ( vi lascio qui i link alle recensioni di Metroid Dread e Record of Lodoss War), fortunatamente vengono in nostro soccorso il team di Berzerk Studio con Infernax, un Metroidvania di vecchio stampo, molto vicino a grandi classici come Zelda II e i primi Castelvania, ma con quella nota di modernità che fa dire “addio età del legno, benvenute leghe elastiche”.

Gallina vecchia…

Infernax segue una trama abbastanza semplice e molto classicheggiante: in un regno assediato dai demoni, il protagonista, nonché regnante, si ritroverà, tornato da una crociata, a combattere i demoni apparsi, alla ricerca di una soluzione che possa sventare il nero fato del regno; durante il corso del gioco avremo modo di incontrare diversi NPC che ci daranno aiuto, consigli, venderanno o regaleranno (come il locandiere che ci rifornisce di pozioni curative “aggratis”) oggetti utili per la nostra avventura, o ancora ci permetteranno di accedere a quest secondarie in cui dovremmo risolvere puzzle, problemi o sconfiggere particolari boss, al fine di ricevere una lauta ricompensa.

Il titolo, inoltre, metterà diverse volte il giocatore davanti ad una scelta che potrà avere effetti benefici o malevoli sia nell’immediato, che nel lungo termine, dando la possibilità in questo modo di sbloccare power-up, o facilitazioni per eventi futuri di gioco.

Insomma,  Infernax prende fedelmente il canone classico dei metroidvania, facendo piccole aggiunte che rendono il gioco più scorrevole e che incentivano, in modo intelligente, l’esplorazione della mappa, con quest e ricompense che invogliano il giocatore a scovare ogni segreto per “facilitarsi” la partita.

 

 

Tranquilli, non è il mio sangue!

A livello di Gameplay, come tutti i metroidvania che si rispettino, il gioco è chiaramente “difficile” almeno per il canone odierno di difficoltà. Con questo intendo dire che le sfide sono ampiamente superabili, ma si richiederà al giocatore pazienza e un buon numero di morti, al fine di imparare le meccaniche ma soprattutto il come muoversi al meglio per superare gli ostacoli che si pareranno davanti al giocatore. Insomma un giusto incontro tra grado sfida e divertimento. Andando avanti nel gioco saremo in grado di sbloccare o trovare nuove armi e armature, che, seppur limitate, doneranno varietà all’avventura del giocatore, fornendogli inoltre nuovi metodi per sconfiggere i potenti demoni che gli si pareranno davanti. I comandi sono semplice; Levetta per muoverci avanti e indietro, un tasto per saltare, uno per attaccare, uno per usare le pozioni ed uno per utilizzare gli incantesimi equipaggiati. Inoltre coni tasti dorsali e con le levette saremmo in grado di navigare comodamente tra incantesimi e pozioni.

Detto questo, la semplicità dei comandi non deve far credere che il gioco possa essere una passeggiata per gli avventori del titolo. Infatti, lo studio dei livelli e del posizionamento di nemici e di trappole porterà il giocatore a cercare sempre l’approccio migliore per affrontare la sfida, impedendogli dunque di andare avanti in maniera passiva e automatica, ma costringendolo a ponderare ogni singola azione, poiché l’errore più banale risulta spesso in un game over.

Il mio consiglio è di prendersi il giusto tempo per affrontare il gioco, senza fretta, magari in compagnia di qualcuno che vi faccia da “spirito guida”.

Per chi comunque trovasse troppo complesso il gioco, o non avesse voglia di applicarsi più del dovuto, il team di sviluppo ha pensato a due “difficoltà” selezionabili per la propria avventura, la modalità classica in cui ogni volta che moriremo dovremmo ripartire dall’ultimo salvataggio, perdendo oro, esperienza e oggetti trovati, oppure la modalità “casual” che permetterà di mantenere parte dell’oro e dell’esperienza ottenuta dopo la morte, permettendo al giocatori di potenziarsi più velocemente e rendendo così il gioco più facile (si perché definirlo accessibile sarebbe un uso scorretto della lingua italiana).

Belli tutti e 16!

Graficamente e musicalmente parlando il titolo omaggia ampiamente i classici metroidvenia per console 16-bit per stile, facendosi forza della palette di colori più ampia che le tecnologie odierne offrono. Come già detto in altre recensioni, la Pixelart mostra sempre il suo fascino, riuscendo a infrange quella barriera che il tempo pone, specialmente con i giochi in grafica 3D. Ogni elemento a schermo è ben definito e di facile comprensione e risalta sul fondale, anch’esso ben dettagliato nella sua semplicità. Il tutto viene accompagnato da una magnifica colonna sonora chiptune, in grado di creare atmosfera, rivangare ricordi dei titoli del passato che hanno fondato il genere, ma soprattutto che sono in grado di caricare il giocatore che le ascolta.

Conclusione

In conclusione, Infernax è un “must have” per tutti gli amanti delle sfide e dei Metroidvania; una sfida classica, che mette alla prova i giocatori che desiderano cimentarsi in questa avventura, tra ostacoli, nemici e ingiustizie ambientali che faranno venire voglia anche ai giocatori più esperti di rompere il controller o schiantarlo contro il muro (ma ,ehi, se no, dove sta il bello in questi giochi?).

  • Metroidvania dalle grandi potenzialità
  • Gioco di forte impronta Old School
  • Perfetto per chi vuole cimentarsi in una sfida

 

  • Non adatto a chi vuole un gioco senza impegno
  • Lava

BoarZo - Biografia

Videogiocatore fin dal 1995. Cresciuto con la tecnologia e i mondi virtuali...

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