Pubblicato il 10/04/24 da Barbarossa

Helldivers 2 – Recensione

Per la SuperTerra!
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Helldivers 2 – La SuperTerra ha bisogno di noi

Questa recensione arriva più tardi rispetto a quanto avrei voluto, ma è stato davvero difficile appoggiare il fucile per scrivere queste parole riguardo ad uno dei giochi che, nonostante sia uscito solo nei primi mesi del 2024, ha sicuramente segnato svariati record in breve tempo. È la prima esclusiva di Sony a finire, al lancio, anche su Steam, cosa che ha anche contribuito a muovere grandissimi numeri di giocatori verso il titolo (anche “troppi”, ma di questo ne parlerò dopo). In più, Helldivers 2 è un gioco che, a livello di direzione artistica e camera di gioco, si discosta completamente dal suo predecessore, fornendo un’esperienza molto diversa dal primo gioco, che comunque rimane, a mio parere, uno dei titoli più divertenti in assoluto da giocare in schermo condiviso con gli amici. Arrowhead Game Studios, quindi, pare essere riuscita a consegnare un titolo molto solido praticamente in ogni suo aspetto… ma sarà completamente vero? Quello che sappiamo di certo, però, è che la SuperTerra ha bisogno di noi!

Cosa c’è di più romantico di esportare democrazia alla fioca luce di una testata termonucleare?

Gameplay e comparto tecnico – Un vestito nuovo tutto nuovo

Helldivers 2 si presenta all’appuntamento con noi giocatori con un vestito tutto nuovo. Questo perché il gioco, a differenza del suo predecessore, è completamente rivisto nella direzione artistica e nella camera di gioco, come vi dicevo prima. Sto parlando di camera in terza persona rispetto alla isometrica del primo capitolo, così come di 3D con sfumature di realismo contro un 3D con piglio “cartoonesco. Chi c’è sotto il vestito, però, rimane uguale: l’anima del gioco è la stessa, il game design è lo stesso fino al punto che chi ha avuto dimestichezza con il predecessore, si ritroverà molto avvantaggiato nel capire le meccaniche di gioco di questa seconda iterazione. Al punto che, anche gli stratagemmi, ossia la possibilità di chiamare sul pianeta su cui ci troviamo degli aiuti per lo svolgimento delle nostre missioni, vengono richiamati con gli stessi comandi del primo Helldivers.

Il gameplay di Helldivers 2 è incredibilmente solido, così come lo è il suo gameplay loop: seleziona missione, scegli le armi del mestiere, lanciati nella mischia. Questa formula, come potrete immaginare, risulta essere particolarmente ben riuscita specialmente nel momento in cui potrete guadagnare risorse di vario tipo per poter sbloccare nuovi stratagemmi e loro potenziamenti, così come nuove personalizzazioni per il vostro soldato spaziale. Particolarmente azzeccata, tra l’altro, la scelta di affidare ad un’unica persona, dietro le quinte di Arrowhead Game Studios, una specie di Warmaster, l’evoluzione del conflitto per la salvaguardia della SuperTerra. Dovete sapere, infatti, miei cari lettori, che tutte le missioni a breve e lungo termine che compirete serviranno (e sono già servite) per sbloccare nuove tipologie di stratagemmi (basti pensare alla nuova esotuta che si è sbloccata qualche settimana fa, ma che non era disponibile al lancio) e creeranno un vero e proprio arco narrativo significativo che vi terrà incollati allo schermo.
Parlando di gunplay, invece, Helldivers 2 tira fuori un’anima forte, che sa quel che vuole: le armi possono essere usate con il classico mirino “oltre la spalla”, oppure in prima persona. Ognuna di queste visualizzazione ha i suoi pro e i suoi contro, ma di sicuro la visualizzazione in prima persona vi regalerà una grande immersività, specialmente nel vedere come ogni tipo di arma avrà un rinculo diverso e vi ritroverete a dover scegliere armi diverse a seconda dei nemici che dovrete affrontare.

I pianeti possono avere aspetti anche molto tenebrosi, a volte…

E questo ci porta ad analizzare l’intelligenza artificiale del gioco, altro cuore pulsante dell’esperienza di gioco. Oltre alle due razze di nemici presenti, i Terminid e gli Automaton, ci saranno tutta una serie di tipologie di nemici, ognuna con peculiarità uniche. I Terminid sono il nemico con cui è più facile avere a che fare per chi ha iniziato il gioco da poco, mentre gli Automaton alzano incredibilmente la difficoltà, richiedendo ai giocatori di conoscere veramente le meccaniche di gioco e, soprattutto, le dinamiche dei comportamenti delle AI, che faranno di tutto per distruggervi.

Parlando di online, che è poi l’infrastruttura base su cui si regge il gioco, Helldivers 2 ha visto il suo inferno personale a cavallo del lancio del gioco, vista la sua stessa popolarità. Arrowhead Game Studios ha gestito, anche se con estrema difficoltà, i problemi relativi all’impossibilità dei server di poter ospitare tutti i giocatori che si riversavano a cercare di salvare la SuperTerra: ad oggi, infatti, i problemi sono molto relativi e contenuti. Sarà comunque un po’ complesso trovare supporto da giocatori random, quindi il mio consiglio è quello di trovare uno o più amici che conoscete con cui gettarvi nella mischia.

Helldivers 2 – Una chiamata alle armi

In definitiva, Helldivers 2 è una chiamata alle armi per tutti gli amanti del suo predecessore, per chi cerca un gioco con contenuti generati proceduralmente (e generati bene), con sempre qualcosa di nuovo da fare e che non ha paura di un po’ di sfida. Il gioco può risultare piuttosto ostico da giocare in solitaria ma, grazie agli svariati livelli di difficoltà, si potrà giocare sempre “alla pari”. Il mio spassionato parere è quello di cercarvi un gruppo più o meno fisso di compagni soldati con cui lanciarvi sui vari pianeti a salvare la SuperTerra ed esportare un po’ di sana democrazia. Insomma, Helldivers 2 è assolutamente consigliato e raccomandato: buona democrazia a tutti!

See you, Game Cowboys!

  • Ottimo gunplay
  • Game design solido
  • Ciclo di gioco altamente coinvolgente

 

  • Ancora da limare un po' l'infrastruttura online

 

 

Barbarossa - Biografia

Game designer, ha un pallino per il gaming in tutte le sue forme: analogica e digitale. Non volendosi permettere di prediligere una tipologia sull'altra, accumula board games sugli scaffali di casa e video games negli hard disk.

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