Pubblicato il 04/04/24 da Daniele Iacullo

Dungeon Drafters – un interessante roguelike – Recensione

In questo titolo bisogna credere nel cuore delle carte!

Nell’ormai immenso panorama dei giochi indipendenti spicca un genere tra gli altri: il roguelike, un genere che ben si presta alla rigiocabilità e alle innumerevoli ibridazioni che può ricevere. Certo, esistono altri roguelike legati all’uso di carte per compiere azioni, Pyrene ad esempio, ma nessuno riesce ad integrare bene meccaniche di deckbuilding ad esplorazioni di dungeon come Dungeon Drafters.

Sviluppato da Manalith Studios e distribuito da DANGEN Entertainment, Dungeon Drafters, uscito l’anno scorso per PC arriva finalmente anche su console della scorsa ed attuale generazione. Ho avuto modo di testarlo sulla mia Xbox Series X, curioso di sapere come gli sviluppatori hanno adattato lo stile di gioco all’uso del gamepad e devo dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso.

Ma cos’è Dungeon Drafters?

Dungeon Drafters è un ibrido di generi, un impianto di esplorazione di dungeon in stile roguelike con il movimento in griglia tipico dei giochi strategici e un’ampia selezione di carte da poter inserire nel proprio mazzo per sbaragliare i nemici.

L’incipit del gioco è semplice, in un mondo basato sull’equilibrio di 4 elementi che hanno dato vita a tutto, arriva un quinto elemento che genera il caos. Sarà compito nostro impersonare un avventuriero per prevenire la caduta del mondo nell’entropia. Dopo una breve presentazione del worldbuilding del gioco, si viene catapultati nella scelta del personaggio, durante la nuova partita sarà possibile scegliere tra sei diversi personaggi ognuno con delle carte di partenza uniche che raffigurano alcuni dei possibili archetipi utilizzabili durante l’avventura, è importante segnalare che è possibile collezionare tutte le carte del gioco indipendentemente dal personaggio scelto, quindi sentitevi pure liberi di scegliere in base al design del personaggio che più vi soddisfa.

Un gufo monaco, per me era impossibile scegliere altro.

La struttura di Dungeon Drafters è tipica del genere, è presente un HUB centrale in cui possiamo incontrare personaggi che ci affidano quest da completare all’interno dei dungeon oltre che negozi e personaggi che ci daranno informazioni sul mondo di gioco, una pecca che mi sento di segnalare è che l’HUB non cambia mai davvero e già dopo qualche ora di gioco si tende a fare solo un giro superficiale per controllare se i negozianti hanno qualche nuovo oggetto in vendita.

Il vero fiore all’occhiello è senza dubbio l’esplorazione dei dungeon, ognuno con i propri nemici unici e tattiche che ben si adattano all’ambiente con cui interagiscono. Nei dungeon si possono trovare stanze del tesoro, stanze puzzle oltre che le classiche stanze piene di nemici che cercheranno di fermarvi; il combattimento diverte molto, la parte strategica del gioco rende sempre piuttosto bene e anche nelle prime stanze di ogni livello, generalmente più semplici, è saggio non abbassare mai la guardia. Nonostante la presenza delle carte, che una volta usate verranno scartate dalla vostra mano e finiranno nel cimitero, si potranno colpire i nemici anche con attacchi corpo a corpo, spendendo uno dei (generalmente) 3 punti azione disponibili in un turno, a patto che voi siate abbastanza vicini da poterli attaccare con la vostra arma!

Il sistema delle carte funziona in modo simile a quello di Magic, 5 colori principali, ognuno con la propria identità: Rosso, per coloro che preferiscono fare molti danni e giocare in modo aggressivo; Verde, è l’archetipo per chi vuole molta mobilità; Arancione, per creare strumenti utilizzabili dal personaggio e bloccare i danni in arrivo; Azzurro per creare illusioni o aiutanti che combatteranno al vostro fianco ed infine Viola, l’archetipo del caos che crea gli effetti più disparati.

Per poter inserire all’interno del vostro mazzo le carte di un determinato tipo e costo, bisogna equipaggiare le gemme del colore corrispettivo, all’inizio sono disponibili 5 slot in cui inserire le gemme del colore che intendete usare, che vogliate optare per un mazzo monocolore o per fare un mix tra gli archetipi, Dungeon Drafters vi lascia liberi di creare la vostra strategia anche in base alle carte che vi usciranno nelle bustine che recupererete come ricompensa durante le esplorazioni.

Mi ha divertito molto infine, affrontare i Boss che utilizzano meccaniche uniche per mettere in difficoltà il giocatore, non nascondo che hanno provocato diverse volte il game over nelle mie partite ed ho dovuto affinare la mia strategia per poter recuperare il tesoro che nascondevano.

Comparto tecnico

Al netto di una bellissima direzione artistica ed una deliziosa grafica in pixel-art, Dungeon Drafters, risulta proprio carino da vedere, i personaggi sono ben caratterizzati così come i nemici da affrontare. Mi sento di elogiare anche il comparto sonoro che si adatta sempre bene alla situazione che si sta affrontando.

Ho apprezzato meno invece la presenza di un glossario per spiegare tutti gli effetti delle carte e i vari status che esse infliggono, a mio parere sarebbe stato meglio scrivere gli effetti degli status direttamente sulle carte per avere una comprensione più immediata e non dover ogni volta aprire una guida che sostanzialmente è un enorme wall of text, problema di sicuro accentuato per la totale assenza di localizzazione in italiano del titolo.

La mappatura del Gamepad è invece funzionale, bisogna solo fare l’abitudine ai tasti da premere, ma non ho da segnalare mancanze in questo senso, anche l’ottimizzazione su console è risultata soddisfacente.

La pixel-art ha sempre il suo fascino

Quindi, Dungeon Drafters è promosso o no?

Dungeon Drafters riesce a tenerti incollato allo schermo una volta capite le sue meccaniche, la voglia di provare un archetipo piuttosto che un altro o semplicemente provare a completare le sfide che gli NPC ti propongono ti spingono a continuare e continuare, fino a raggiungere la fine della storia. Mi sento di consigliare il titolo a chi, come me, è un appassionato di giochi di carte e cerca sempre di trovare la combinazione che riesce a farti uscire dalle situazioni più disparate, è davvero un peccato l’assenza dell’italiano che senza dubbio farà storcere il naso a molti. Se però avete una basilare comprensione dell’inglese e amate i roguelike, è un titolo che dovreste provare!

  • Meccaniche di deckbuilding interessanti
  • Una bella sfida per chi ama il genere
  • Lato artistico

 

  • HUB di gioco poco interessante
  • Effetti delle carte non totalmente scritti sulle carte

Brado - Biografia

Videogiocatore classe '99 da sempre attento alle evoluzioni e le innovazioni del mondo videoludico.

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