Pubblicato il 23/08/18 da Neko Polpo

Darkest Dungeon – The Color of Madness

"It was just a colour out of space, a frightful messenger from unformed realms of infinity beyond all Nature as we know it"
Developer: /
Publisher: /
Piattaforma: /
Genere: /
PEGI:

Bentornati fra le terre dell’orrore, della follia, dove la corruzione è sovrana. Abbiamo affrontato assieme, uno ad uno, gli errori di un uomo, nostro lontano progenitore, che nella sua folle ricerca dell’occulto ha aperto le porte del nostro mondo a creature che nemmeno la più accurata tra le descrizioni è in grado di raccontare.

Abbiamo prima toccato con mano la prima invasione e abbiamo contenuto, a caro prezzo, il suo dilagarsi. Poi è stata la volta di coloro che consumano il sangue, linfa della vita: esseri in grado di contagiare persino il più retto degli uomini con il delirante morbo dell’ematofagia. Ma non ci siamo fermati: dopo innumerevoli sforzi abbiamo finalmente trovato La Cura, grazie al sacrificio di innumerevoli eroi che hanno dato la vita combattendo gli untori del vile morbo, cadendone vittima loro stessi.

Siamo stati dunque spettatori di oscenità sufficienti per cambiare la psiche di un uomo per sempre, ma, dentro di noi, sappiamo fin troppo bene che questo è solo l’inizio.

L’ultima delle follie che affligge le terre del Darkest Dungeon, nostra eredità di famiglia, viene dal cielo, dalle oscurità profondità dell’arazzo celeste che copre il nostro mondo durante le notti più buie. Un meteorite, brillante come una stella, ha colpito le fattorie circostanti i nostri possedimenti. Il risultato è stato… Mutazione e delirio. Salutate l’astro più brillante del cielo, salutate The Color of Madness.

“[…] era soltanto un colore venuto dallo spazio, […]”

The Color of Madness è il terzo DLC per Darkest Dungeon, titolo indie sviluppato da Red Hook Studios, il quale racconta le gesta di un manipolo di eroi, sotto il vostro comando, che si impegnano nel tentativo di liberare le terre di appartenenza del nostro alter ego, infestate da innominabili creature che sfuggono alla comprensione dei semplici mortali. Per chi ancora non lo sapesse – vi consiglio caldamente di leggervi la nostra recensione del gioco base prima di proseguire la lettura, in questo caso – Darkest Dungeon appartiene al genere dei roguelite: è composto da alcuni elementi generati proceduralmente (forma dei dungeon, spawn dei nemici, etc.) guarniti da alcuni tratti da gestionale (management del vostro campo base) e con un pizzico di elementi GDR (sistema a classi, level up, skill da sbloccare, etc.).

Questa espansione, come il resto del gioco d’altronde, è pesantemente ispirata ai lavori del celebre autore Howard Phillips Lovecraft, in particolare a Il colore venuto dallo Spazio, uno fra i racconti più popolari dello scrittore statunitense. Proprio come nel libro, tutto comincia con la caduta di un meteorite nelle campagne che circondano la magione dove avvengono gli eventi del titolo vanilla.

Il conseguente impatto non solo uccide la maggior parte dei braccianti, ma li rianima subito dopo, rendendo così i loro cadaveri schiavi della corruzione che la cometa stessa irradia. Neanche a dirlo, il nostro party sarà chiamato ad affrontare orde su orde di uomini, donne e animali oramai consumati dal luminescente minerale.

“[…] messaggero spaventoso degli informi reami dell’infinito, […]”

The Color of Madness aggiunge dunque al gioco un’area completamente nuova, denominata Farmstead (Fattoria), dove nuove tipologie di nemici, ognuna con i suoi peculiari attacchi, statistiche e quant’altro. Ma la vera novità sta nella modalità con la quale le quest nella Farmstead avvengono: dopo un breve momento di preparazione saremo accolti da ondate su ondate di mostri corrotti dal meteorite, apparentemente senza fine. L’Endless Mode, così è stata denominata, permetterà al party di ottenere dei premi sempre maggiori a seconda di quante ondate sconfiggeremo: sarà dunque imperativo scegliere i giusti equipaggiamento, trinket e team composition per assicurarci di avere un buon sustain durante la battaglia.

Combattere nella Endless Mode ci permetterà di guadagnare Comet Shard (Frammenti di Cometa), luminosi frammenti del minerale che compone il meteorite. Essi ci permetteranno di acquistare potenti trinket che avranno devastanti effetti, sia positivi che negativi, sugli eroi che decideranno di utilizzarli.

Ultimo – ma non meno importante – fattore da considerare è il fatto che nelle altre location del gioco avrete la possibilità di affrontare la creatura denominata Thing from the Stars (La Cosa venuta dalle Stelle): un immenso costrutto composto da cadaveri, tenuto assieme grazie al nefasto potere della cometa. Questa immonda creatura non sarà semplice da sconfiggere: ha un grosso pool di HP e può agire 2 volte in un singolo round, senza contare che riceve un enorme self-buff quando portato al di sotto del 45% della sua salute massima. Per vostra fortuna, il gioco vi dirà in quale posto è possibile incontrarlo e potrete semplicemente evitarlo fino a quando non vi sentite pronti.

“[…] al di là della natura che conosciamo.”

In definitiva, The Color of Madness non brilla di certo per la quantità di materiale aggiunto al gioco, ma ciò che porta al tavolo è, come da sempre ci ha abituato Red Hook, curato nei minimi dettagli. Con la modica spesa di 4.99 € potete portarvi a casa un piccolo twist al classico playthrough al quale Darkest Dungeon ci ha abituati. Non arriva ai livelli di The Crimson Court, ovviamente, ma è altrettanto vero che costa meno della metà.

Ah dimenticavo: ho volutamente lasciato fuori dalla recensione molti piccoli elementi di gameplay che, a mio avviso, avrebbero rovinato il piacere della scoperta nello sviscerare questa espansione a chi deciderà di acquistarla. Buona fortuna avventurieri; ne avrete bisogno.

  • Prezzo
  • Cura nei dettagli

 

  • Poco contenuto
  • Endless Mode molto ripetitiva

Colore è orrore

NekoPolpo - Biografia

Commenta questo articolo!