Pubblicato il 16/12/18 da Carisma20

Tekken 7 – Un anno e mezzo dopo

Il ritorno del pugno di ferro

The King of Iron Fist Tournament 7

Un anno e mezzo è ormai passato dall’inizio del fatidico e tanto atteso settimo torneo del pugno di ferro, una saga che ha sicuramente il merito di aver sdoganato i picchiaduro a incontri anche tra i meno avvezzi (non è roba da poco per un genere così di nicchia), che in questo episodio si riservava di chiudere per sempre le vicende dei Mishima. Non ci importa molto in questa sede delle vicende della famiglia più felice della storia videoludica, glisseremo allegramente sulla componente single player dedicata all’avventura, esattamente come fatto nel precedente articolo di questa serie di editoriali dedicata ai picchiaduro, ci concentreremo invece su quello che, specie nei beat ‘em up, è più importante: il multiplayer.

Copertina del gioco
La copertina di Tekken 7 mette in mostra l’atavica lotta interna ai Mishima.

Schiaffi fluidi su ogni piattaforma

I 60fps negli ultimi anni sono diventati un po’ un feticcio da ricercare, che viene citato soprattutto da utenti che non ne comprendono bene il significato. Nell’ambito dei picchiaduro la necessità di mantenere stabile il framerate è però fondamentale, costringendo gli sviluppatori a ottimizzare le prestazioni in un senso piuttosto che in un altro. È il caso anche di Tekken 7, che risulta estremamente fluido su tutte le piattaforme, a discapito purtroppo della grafica e di alcuni effetti particellari sui personaggi.

Akuma riempie di mazzate il Mishima di turno
Gli effetti grafici di Tekken 7 sono sempre appariscenti.

Non tutte le piattaforme però sono uguali: su PlayStation 4 si riscontra un input lag maggiore rispetto alle altre versioni, che è comunque stato abbassato dalle varie patch uscite nel corso del tempo, mentre su Xbox One abbiamo la versione del gioco graficamente più debole. Il PC si dimostra la versione migliore, per tre principali motivi: la possibilità di personalizzare il sistema di input (Tekken 7 è stato studiato per essere giocato con un pad e poter scegliere il vostro preferito, quello con cui vi trovate più comodi, risulta un bel vantaggio, anche se personalmente tendo a preferire un arcade stick, collegabile pure alle console se compatibile), la scalabilità delle impostazioni per ottenere la configurazione preferita e la maggiore velocità di caricamento che, nel caso possediate un SSD, scende tra i 5 e gli 8 secondi all’avvio di un nuovo match.

Armor King e Craig Marduk
I nuovi personaggi di Tekken 7 sono indubbiamente stati apprezzati dal pubblico

Le nuove aggiunte: estetica e gameplay

Tutto ciò che concerne il gameplay principale è stato sconvolto dalla meccanica RAGE, in qualche modo rinnovata. Nella nostra recensione scrivemmo che saremmo tornati sull’argomento, in quanto avevamo avuto poco tempo per testare se questa modifica risultasse positiva o negativa; personalmente ad oggi ho un’opinione strana della cosa, principalmente perché l’impiego delle Rage Art è piuttosto vergognoso, dato che si riduce quasi sempre a lanciare in aria l’avversario per poi colpirlo e spedirlo lontano, questa cosa poteva essere gestita molto meglio.
Dall’altro lato, dal punto di vista del gameplay porta un livello ulteriore di complessità, che può essere una cosa positiva o negativa a seconda del target: i giocatori casual avranno necessariamente molto da ridire su questa meccanica, che porta a infliggere un quantitativo di danni esagerati all’avversario, ma in ambito più hardcore i giocatori dovranno fare i conti con le combo da mettere a segno per impedire all’avversario di finire in Rage mode, portandolo quindi al KO senza consentirgli di passare dalla barretta della vita rossa lampeggiante.

Akuma e Heihachi Mishima, lotta tra vecchi
Akuma è un’ottima aggiunta ed è stato ben integrato in Tekken 7.

Estetica (parte 2) e DLC

Un indubbio aspetto positivo è dato dal continuo supporto di Bandai Namco, che ha portato a un rinnovamento per la seconda stagione del gioco, sia nei menu che negli accessori aggiunti gratuitamente, implementando una maggiore personalizzazione dei personaggi.
Sui DLC c’è invece qualcosa da dire, ricordando che la prima stagione è stata fondamentalmente strana, non vedo altro modo per definirla, con un season pass che includeva due personaggi guest (Geese Howard e Noctis) e la modalità accessoria che, al momento dell’acquisto, non si sapeva neanche cosa fosse, rivelatasi poi Ultimate Tekken Bowl, integrato con un’inspiegabile assenza della modalità online. Il bowling avrebbe potuto essere inserito nel pacchetto base, così da non subire il malcontento generale, vista la povertà dell’offerta che presentava (e presenta tuttora) questa modalità. Il tutto accompagnato da questo tweet, che in soldoni andava ad affermare che tutti i contenuti di Tekken 7 inseriti come DLC a pagamento sarebbero stati contenuti speciali, quindi ospiti e modalità accessorie varie, e non personaggi della saga.
Sembra evidente che Katsuhiro Harada e Bandai Namco avessero idee divergenti, visto poi il secondo giro di DLC…

Seconda tornata di DLC comunque interessante, che va a integrare personaggi della saga importanti, colmando l’inspiegabile assenza dal roster base di Lei Wulong, e aggiungendo Anna, Marduk, Armor King e Julia, oltre a Negan da The Walking Dead, che avrà fatto la felicità di molti appassionati della serie tv, ma che personalmente mi entusiasma meno di poco.

Conclusioni: la vita e la morte al tempo dei Mishima

Tekken 7 continua a dimostrarsi un titolo solido, adatto ai neofiti, che riesce a far parlare di sé anche in ambito competitivo, pur con qualche macchietta riguardo alle dichiarazioni passate sui DLC. Se avete intenzione di recuperarlo, anche solo nella sua forma base, fatelo, il roster è comunque ampio e sicuramente troverete un personaggio affine al vostro stile di gioco, ricordandovi di partire comunque dai più facili da usare (quindi no Xiaoyu e simili) in modo da apprendere le basi, gli spazi e i movimenti del gioco, che sono molto diversi dagli esponenti 2D del genere.

Roster del gioco
Il roster base di Tekken 7 è indubbiamente ampio

Carisma20 - Biografia

Videogiocatore critico fin dai 4 anni, che non è mai stato abbandonato dal metallo. \m/