La rinascita di uno storico classico del passato
Gli amanti dei giochi di ruolo alla giapponese sicuramente avranno sentito nominare almeno una volta in vita loro Super Mario RPG, produzione nata nel 1996 da una curiosa collaborazione tra Square e Nintendo e rilasciata su SNES lo stesso anno (di cui potete leggere una retrospettiva qui).
La grande N, a conoscenza dell’amore che i fan nutrivano nei confronti del titolo e vista la sua difficile reperibilità odierna, ha deciso di affidare ad ArtePiazza l’arduo compito di riproporlo al pubblico con lo sviluppo di un remake.
Sorge quindi spontanea la domanda: Super Mario RPG è un rifacimento brillante e allo stesso tempo fedele che riesce ancora ad intrattenere nonostante i numerosi anni che ha sul “groppone” il gioco originale?
Scopriamolo assieme.
Mario, Mallow, Geno, Bowser e Peach – Un party improbabile per una storia semplice ma d’effetto
Coloro che conoscono a menadito la trama di Super Mario RPG e ne desiderano una riproposizione in maniera fedele possono tranquillizzarsi: nulla è stato modificato ed ogni evento è incastonato saldamente al suo posto senza strani e improvvisi guizzi creativi atti a sconvolgerlo.
I neofiti invece si troveranno davanti ad una storia piuttosto classica, semplice e diretta ma in perfetta sintonia con quelli che sono gli stilemi della serie che vede come protagonista l’idraulico baffuto.
La vicenda si apre con Mario che si avventura verso il castello di Bowser, pronto a liberare la principessa Peach dalle grinfie del nemico dal guscio appuntito. Scena ordinaria che gli appassionati hanno visto e rivisto, se non fosse che viene bruscamente interrotta dall’improvvisa caduta dal cielo di Exor, una spada gigante che va a conficcarsi al centro della fortezza, sbalzando via i tre personaggi. Ma non è tutto: precipitando l’arma distrugge la Via Stellare – il cui compito è quello di custodire e far avverare i desideri delle persone – di cui sette frammenti si disperdono in zone differenti del mondo di gioco.
Il compito di Mario e degli improbabili compagni che incontrerà nel corso della sua non eccessivamente lunga avventura (quindici ore circa per raggiungere i titoli di coda) sarà quello di ristabilire l’ordine ritrovando i sette frammenti stellari e di debellare la banda di Fabbro Magno che vuole conquistare il mondo tramite i suoi mostri e di cui la spada Exor è un esponente di spicco.
Un plot quindi piuttosto classico e che oggi risulta sicuramente molto semplicistico rispetto ad altre produzioni del genere, ma leggero e godibile se si è alla ricerca di qualcosa di meno impegnato e cervellotico.
I personaggi principali, sebbene non siano caratterizzati in profondità come in uno dei migliori esponenti delle serie di Final Fantasy o Persona, risultano comunque piacevoli e le loro battute riescono a rendere giustizia alle loro personalità. Geno e Mallow, protagonisti inediti della vicenda, sono quelli che spiccano maggiormente, proprio perché nuovi e mai più visti in altre produzioni, soprattutto per quanto riguarda il loro design originale.
Menzione d’onore a Mario, in questo caso silent protagonist, che per raccontare ciò che gli accade mima le scene “trasformandosi” per l’occasione nel personaggio di cui sta narrando le gesta. Una trovata folle ma allo stesso tempo geniale che sicuramente vi strapperà più di un sorriso.
Insomma, se non avete troppe pretese e siete disposti ad accettare che si tratta pur sempre della trama di un gioco del ’96, epoca in cui certe “complessità” ancora non esistevano nel medium, sicuramente riuscirete a divertirvi con Super Mario RPG.
Merito anche del suo gameplay, anch’esso fedele a sé stesso, ma che è stato rivisto e leggermente svecchiato con qualche piccolo accorgimento.
Salti ed esplorazione, combattimento a turni e azioni a tempo – Un gameplay invecchiato discretamente ma rispolverato per l’occasione
In Super Mario RPG troverete la tipica suddivisione delle ambientazioni di un gioco di ruolo alla giapponese, ossia villaggi/città, dungeon e world map.
Esclusa quest’ultima, tutti i luoghi che si esploreranno saranno abbastanza ricchi di chicche da scoprire, tra cui forzieri invisibili, “monete rana” nascoste utili ad acquistare oggetti particolari e personaggi che vi daranno indizi e/o strumenti per trovare equipaggiamenti potenti.
A rendere il tutto più frizzante e ad aggiungere profondità alle vostre peregrinazioni, ci sarà il salto che Mario può perennemente eseguire per raggiunge punti più lontani o più impervi o semplicemente per balzare in testa a qualche malcapitato Toad che popola le cittadine.
Sotto questo aspetto tutto è rimasto come nel ’96, ma alcune novità sono state apportate al combat system, rigorosamente a turni.
Le azioni a tempo sono rimaste tali e quali, quindi per arrecare più danno o per riceverne di meno dai nemici, dovremo premere il tasto “A” al momento giusto. Il remake si porta dietro del gioco originale un difetto abbastanza pesante: non sempre sarà facile comprendere il giusto timing per eseguire l’attacco o la parata perfetta, non essendoci un indicatore preciso a schermo. L’intuito e lo studio dei frame delle nostre mosse o di quelle del nemico sono la chiave per il successo. Su questo forse, si poteva fare un pochino di più per rendere questa meccanica meno “fumosa”.
Legata però alle azioni a tempo vi è l’aggiunta dell’ “indicatore azioni”: una barra circolare che si caricherà quando le eseguirete in maniera corretta, fino ad un massimo di 100%. Importante da aggiungere è che se ne porterete a compimento una serie dall’esito positivo, darete inizio ad una combo, che una volta attiva, donerà dei bonus al party. Ovviamente se fallirete un’azione a tempo la combo si spezzerà e dovrete ripartire daccapo e potrete salutare i bonus. Ciò non vale però per la barra che rimarrà carica fino al punto a cui l’avrete riempita.
Quando invece essa sarà al limite potrete esibirvi in una tecnica speciale devastante che coinvolgerà i tre membri del party presenti sul campo e che farà soffrire non poco lo sfortunato avversario che la subirà. Il bello è che questi attacchi di gruppo vengono mostrati con l’ausilio di alcuni nuovissimi filmati in CG che sono pura gioia per gli occhi, sempre diversi a seconda dei protagonisti presenti in campo. Una cura al dettaglio pazzesca, che contraddistingue quest’esperienza per tutta la sua durata.
Colori sgargianti, fluidità, una OST da sogno e un feel che si avvicina allo stile dei Super Mario odierni – Un comparto tecnico e sonoro superlativo
Senza tanti fronzoli: Super Mario RPG non poteva essere svecchiato meglio di così a livello grafico! Sicuramente la versione originale realizzata tramite Silicon Graphics in un 3D pionieristico è ancora oggi unica e pregna di una forte identità, ma lo stile grafico del remake (il cui engine è sorprendetemente Unity) confezionato dalle sapienti mani del team di ArtePiazza è perfetto ed in linea con quello che è diventata la serie di Super Mario ai giorni nostri.
I colori sono accesi, sgargianti e muoversi tra le città e i dungeon è ogni volta un piacere, grazie soprattutto alla fluidezza con cui il gioco gira su Nintendo Switch, sia in portatile, sia in docked su TV.
Il design di Mario, Mallow, Geno e tutti i mostri che dovremo prendere a martellate a gusci in faccia è fedele alle loro controparti del 1996 ma ridisegnato tramite uno stile 3D più moderno e più curvilineo.
Lo stesso vale per le location, sostanzialmente identiche all’originale, ma riviste lievemente nelle architetture di alcuni edifici, sempre per mantenersi vicino ad uno stile più attuale e in linea coi recenti capitoli della serie Super Mario.
Di ottima fattura anche i filmati in computer grafica che hanno il compito di narrare i momenti di trama più salienti, come la caduta della spada Exor o l’entrata di un nuovo personaggio nel party.
Unica nota dolente: i comprimari che seguiranno il nostro eroe baffuto, si “fonderanno” ancora una volta a lui quando lo seguiranno nella sua avventura, invece di essere presenti direttamente a schermo, dietro di lui, un aspetto che potevano sicuramente andare a limare. La già ottima colonna sonora dell’originale, è stata riarrangiata per intero in maniera eccellente dalla sua compositrice originale, Yoko Shimomura, che i fan di Square Enix sicuramente conoscono (ha lavorato alle OST della saga di Kingdom Hearts, di Live a Live e di Final Fantasy XV). Tutte le tracce sono state riadattate con uno stile musicale più al passo coi tempi, mantenendo però le sensazioni che comunicavano nel ’96, in maniera intelligente e senza essere minimamente snaturate. Anche se forse, ecco, il Battle Theme originale era più orecchiabile e piacevole rispetto alla sua nuova versione.
Ma parlando di battaglie ci sono un paio di cose importanti che vanno dette.
Difficoltà e boss più potenti – Un gioco che si adatta a tutti i palati
Una consistente novità introdotta da questo rifacimento è la possibilità, al termine del gioco, di risfidare alcuni boss in versione più potente. Essi non perdoneranno e per essere sconfitti sarà importante aver appreso quasi alla perfezione il gameplay e il funzionamento delle azioni a tempo. Gli amanti delle sfide avranno pane per i loro denti, considerando che di base Super Mario RPG è un JRPG piuttosto semplice e user friendly, di fatto un vero e proprio entry point pensato per chi intende avvicinarsi al genere del gioco di ruolo classico a turni alla giapponese.
Ergo, se non vi basta la campagna principale, al termine avrete ancora materiale per sudare le proverbiali sette camicie e mettere a dura prova le vostre skill da hardcore gamer.
Poi sì, torna anche Culex (Krystax in italiano), il boss ispirato alla saga di Final Fantasy, con tanto di tema musicale ripreso dal quarto capitolo della serie…anche se forse non sarà sufficiente sconfiggerlo solo una volta in questo caso. Chissà.
Conclusione – Un remake che preserva una pagina importante della storia del JRPG
Come avrete potuto intuire dalle righe precedenti, Super Mario RPG è un remake fedelissimo al materiale di provenienza che si pone il compito di mantenere viva e tramandare l’eredità di un gioco che ha scritto la storia di un genere.
Per quanto alcune meccaniche che presenta siano superate e non al passo con i tempi, rimane una piccola perla godibile ancora oggi, grazie al suo ritmo rapido e al suo gameplay facilmente padroneggiabile.
Sicuramente il lavoro di svecchiamento non può essere paragonato a quello da manuale eseguito da Square col recente Star Ocean The Second Story R, ma Super Mario RPG resta comunque un buonissimo prodotto fedele a sé stesso e adatto a tutti.
Fidatevi comunque, se vi imbarcherete in quest’avventura colorata, divertente e ricca di momenti molto “weird” difficilmente non la adorerete. Probabilmente entrerà di prepotenza nei vostri cuori.
Peach aspetta solo di essere salvata da voi… o forse sarà lei a salvarvi in questo caso.
Chi lo sa. Giocatelo e lo scoprirete.
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Ah, per chi poi fosse interessato, sul canale di TwoTimesNerd trovate una guida completa sul gioco, magari i primi video riusciranno a convincervi definitivamente!