Pubblicato il 28/08/18 da Cathoderay

Shadow of the Tomb Raider

Anteprima

In una calda e afosa giornata estiva ho fatto un salto alla Microsoft House per vedere come stava Lara dopo la sua ultima avventura: ne emerge un gioco fatto di luci e ombre, in un autunno che sembra quasi non avere spazio per l’archeologa armata di arco.

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Sì, stavo proprio parlando di te!

Crystal Dynamics e Eidos ci catapultano in Messico, dove Lara sembra decisa più che mai a mettere la parola fine ai piani della Trinità (nemico che abbiamo imparato a conoscere durante i precedenti capitoli), impegnandosi per cercare un artefatto Maya che pare sia collegato all’apocalisse, insomma: la solita routine. Per quanto concerne l’ambientazione dunque non si può che essere felici di un ritorno alle origini, perché alla fine siamo tutti legati ai primi Tomb Raider e alla Lara archeologa che corre nella giungla e si arrampica tra le rovine di antiche civiltà perdute.

Da subito si nota un aspetto molto più Survival e Stealth rispetto al capitolo precedente, con un sapiente uso dell’arco e degli elementi ambientali, Lara si nasconde e mimetizza ai suoi nemici, sporcandosi col fango e diventando tutt’uno con l’ambiente che la circonda, eliminando cosi chiunque che le si parano davanti; se sulle prime il gioco potrebbe sembrare troppo simile ai suoi predecessori è con l’infittirsi di trama e dialoghi che si può notare un cambiamento caratteriale in Lara, che nelle ultime avventure si è “indurita” facendosi ben pochi problemi nell’eliminare gli uomini della Trinità, come una predatrice nell’ombra.

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Un bel posto dove andare in vacanza…

Graficamente non si può dire nulla riguardo a questa demo provata: sempre all’altezza della situazione, nessun calo di framerate (provato su XBOX One X) e bellezza visiva degna della miglior foresta pluviale, sopratutto nelle sezioni con la presenza di acqua, davvero molto belle e che sicuramente i fan storici della saga apprezzeranno.

Il gameplay invece in qualche situazione sembrava mancare di mordente, alternando sezioni di esplorazione ben strutturate a combattimenti sporadici, che però mi hanno ricordato fin troppo da vicino il titolo precedente. C’è da dire che quando la natura stealth si è fatta più presente è stata quasi una boccata di aria fresca, per questa saga che ha dato tanto negli ultimi anni e che non deve essere facile da rinnovare.

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Vi potrete nascondere dai nemici ma non da voi stessi…

Shadow of the Tomb Raider dietro le proprie ombre di gioco troppo simile al precedente però nasconde un’anima da open world che potrebbe fare la differenza, offrendo ai giocatori una mappa esplorabile talmente grande da essere la più grande mai introdotta in un titolo della serie.

Completano il quadro qualche elemento RPG e il crafting, ormai immancabile caposaldo della trilogia che ha rinnovato lo stile dell’archeologa inglese. Anche se di primo acchito si potrebbe pensare a un gioco definibile superficialmente come “more of the same” , il titolo nasconde un’anima più complessa, che abbiamo solo scalfito dato il poco tempo a disposizione della demo provata.
Indubbiamente Lara ha ancora qualcosa da dire e i suo programmatori sembrano volerlo fare tramite le meccaniche di gioco, cercando di creare la sensazione di costante pericolo.

Ora dobbiamo solo aspettare settembre e vedere quanto l’incedere dell’autunno avrà fatto bene a Shadow of the Tomb Raider, e se saprà come spero dalla mia prova sorprenderci ancora una volta, cosi come fece il titolo del 2013, svecchiando un brand che va avanti ormai da tanti anni.

Ci si rivede a settembre, Signorina Croft!

 

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.