Pubblicato il 15/07/17 da Neko Polpo

Campus Party 2017 – Intervista a Digital Tales

Nelle settimane che precedono il Campus Party 2017, che si terrà a Milano dal 20 al 23 luglio, e che vedrà Pixel Flood ospite della fiera, proponiamo ai nostri lettori una serie di interviste alle software house italiane che parteciperanno con noi e ci terranno compagnia per i quattro giorni della fiera; un’occasione per conoscere meglio i protagonisti della realtà indie italiana, la loro storia, i loro prodotti e le loro opinioni sulla tecnologia, il vero cuore di Campus Party! Oggi è il turno di Alessandra Tomasina di Digital Tales, che risponde per noi a qualche domanda…

 

La prima è proprio facile! Presentatevi ai lettori Pixel Flood: chi siete, qual è la vostra storia e quali sono i vostri prodotti…

Digital Tales nasce a Milano nel 2006, con l’obiettivo di produrre corsi di e-Learning e applicazioni B2B, ma diversi membri del team originario provenivano dall’industria videoludica e presto sono tornati alla loro vecchia passione, ovvero lo sviluppo di giochi. Da allora lo studio è cresciuto e attualmente abbiamo altre due sedi a Roma e Miami. Il core team è composto da professionisti del settore con un bagaglio complessivo di oltre 90 anni di esperienza in ambito di e-Learning e sviluppo di software.

Dopo aver collaborato con altri studi di sviluppo e publisher, cimentandoci in progetti per console, tablet, smartphone, PC e browser, col boom del mobile gaming, abbiamo iniziato ad auto-finanziare e auto-pubblicare i nostri primi titoli mobile: il gioco di corse motociclistiche in 3D Ducati Challenge e lo strategico-RPG Battleloot Adventure, che hanno goduto di un discreto successo su iOS e Android, superando rispettivamente i 3 e 2 milioni di download. Abbiamo poi continuato a farci le ossa nei generi racing, adventure e RPG:  l’action-RPG Bravura: Quest Rush è stato selezionato tra i migliori titoli emergenti alla Game Connection Asia 2013 e poco più tardi abbiamo acquisito la licenza del Campionato Mondiale Superbike, per cui siamo ormai arrivati alla terza iterazione del nostro SBK Official Mobile Game, che abbiamo portato anche su Windows Phone.

Insieme, questi titoli ci sono valsi più di 30 milioni di download in tutto il mondo e ben due Draghi d’Oro (Miglior sviluppatore indipendente italiano e Miglior realizzazione tecnica), di cui andiamo molto orgogliosi. Oltre a continuare il nostro lavoro su SBK, che stiamo portando su Samsung Gear VR, al momento ci stiamo preparando al salto su PC e console di nuova generazione con un platform-adventure intitolato Bookbound Brigade.

 

Quali sono le vostre storie personali? Quali percorsi accademici e/o lavorativi vi hanno portato dove siete ora?

Al timone dello studio ci sono Giovanni Bazzoni, un ingegnere aeronautico con esperienza in ambito di programmazione, pubblicità e computer graphics, e altri veterani dell’industria videoludica nostrana, molti dei quali hanno precedentemente militato in noti publisher e sviluppatori del settore, quali Leader e Milestone.

Il team accoglie le figure professionali più varie e coi background più disparati, da ingegneria e programmazione ad animazione o lingue e comunicazione.

 

Cosa consigliereste a chi oggi vuole entrare nel settore, magari con qualche ottima idea che non sa come realizzare?

Per quanto le barriere all’ingresso si siano considerevolmente abbassate negli ultimi anni e la cosiddetta comunità indie stia prosperando, nel Bel Paese il settore stenta ancora a decollare, sia per mancanza d’incentivi economici e fiscali sia per la difficoltà nel trovare valide fonti di formazione professionale. Entrambi i problemi sono in lenta ma progressiva via di risoluzione grazie agli sforzi di AESVI (Associazione Editori e Sviluppatori Videogiochi Italiani) e delle realtà più intraprendenti, ma ci sentiremmo comunque di consigliare studi e/o esperienze di lavoro all’estero per farsi davvero le ossa ed essere competitivi, toccando con mano mercati più maturi e ricchi di opportunità per i giovani interessati al settore. A prescindere dal fatto che vogliate lanciarvi in questo campo dinamico e ferocemente competitivo in Italia o all’estero, vi raccomandiamo soprattutto di approfondire quanto potete ogni aspetto dell’industria ad esso legata, tenervi aggiornati sulle ultime tendenze e tecnologie e non smettere mai d’imparare e sperimentare!

 

Quali tecnologie, nel settore del gaming e non, avete utilizzato o state utilizzando per i vostri titoli? Quali titoli di altre software house vi hanno colpito maggiormente?

Fino all’anno scorso abbiamo sviluppato sul nostro framework proprietario in C++ ma stiamo iniziando ad adottare anche motori di terze parti, principalmente Unity e Unreal.

Il nostro team ha gusti videoludici molto eterogenei e servirebbe un’altra intervista per coprire l’argomento! In linea di massima giochiamo e ci lasciamo ispirare da titoli di ogni genere, dai AAA del momento ai giochi di altri studi indie. A questo proposito, posso dirvi quali titoli degli studi italiani che parteciperanno al Campus Party mi hanno colpita maggiormente a livello personale: GRIDD di Antab Studio, perché F-Zero è uno dei miei giochi preferiti di sempre, e i titoli che presenteranno i ragazzi di Studio OnirideWave me up!Magnetique, che sembrano entrambi ottime applicazioni della realtà virtuale.

 

Guardando l’attuale panorama, invece, quali tecnologie in via di sviluppo potranno avere un impatto significativo nel settore del gaming, a vostro parere? E quali pensate o vorreste utilizzare nei vostri futuri titoli?

Realtà virtuale e aumentata presentano sicuramente grandi opportunità: è probabile che in pochi anni cambieranno radicalmente l’approccio al gioco e alla formazione, e per questi motivi li stiamo già sperimentando. Inoltre, il progressivo consolidamento della distribuzione digitale, che negli ultimi anni sta fiorendo e arrivando addirittura a minacciare quella fisica, offrirà uno sbocco sul mercato anche agli sviluppatori più piccoli.

 

Infine: cosa vi porta a Campus Party e cosa sperate di portarvi a casa?

Campus Party ci è parsa subito un’iniziativa interessante perché raccoglie appassionati di tecnologia in senso lato e offrirà sicuramente un ambiente a noi congegnale e ricco di spunti. In particolare siamo a caccia di feedback sui nostri giochi: confrontarci con altri sviluppatori e vedere le persone giocare ai titoli cui stiamo lavorando è sempre occasione di crescita personale e professionale, un’occasione che intendiamo sfruttare al meglio e per la quale ringraziamo sentitamente gli organizzatori dell’evento che ci hanno invitati!

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