Pubblicato il 26/10/17 da Samuel Castagnetti

Total War: Warhammer 2 – L’amore al tempo della WAAAGH!

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È arrivata la seconda installazione della serie Total War ambientata nel universo di Warhammer Fantasy, portando con sé nuove razze, una nuova mappa e meccaniche tutte da scoprire.
All’incirca a un anno dalla comparsa di Total War: Warhammer, bellissimo e discutibilissimo primo capitolo dedicato al mondo di Warhammer Fantasy della serie di Creative Assembly, esce Total War: Warhammer 2, e si spera che porti con se ciò che di buono aveva mostrata il suo predecessore e che, al contempo, non sia costellato come la via lattea di DLC.
Total War : Warhammer 2 presenta nuove razze, inedite al primo capitolo: gli Alti Elfi e la loro controparte malvagia, rappresentata dagli Elfi Oscuri, gli Uomini Lucertola e, infine, quei mattacchioni degli Skaven. A queste razze si vanno ad aggiungere, in modo un po’ particolare, alcune delle razze presenti nel primo capitolo, come Impero, Orchi, Nani e Conti Vampiro.
Novità sostanziali sono rappresentate anche da nuove condizioni di vittoria nella campagna, che rendono l’ambientazione ancora più viva. Infatti, oltre alla solita conquista e/o sconfitta di determinate fazioni, vi sarà la possibilità di conseguire degli obiettivi ben definiti e ben intrecciati con la storia.

Ulthuan, perfetta per le vostre vacanze!

La modalità campagna inizia bene o male nella stessa maniera del primo Total War: Warhammer: sarà infatti possibile scegliere, per ogni razza, fra due capi fazione, i quali guideranno le nostre armate alla gloria. Come accennato prima, però, vi è una nuova condizione di vittoria, che si esplica attraverso il controllo, ottenuto tramite vari rituali (che si possono mettere in atto dopo aver accumulato una quantità definita di una risorsa ottenibile tramite le regioni sotto il nostro controllo), del vortice magico presente al centro della madrepatria degli Alti Elfi, l’isola di Ulthuan. Una volta completati tali rituali — e se necessario interrotti quelli dei nemici — sarà possibile prendere il controllo del suddetto vortice e, in tal modo, completare la campagna. Ogni razza ha una storia diversa e delle mire peculiari che la spingono a bramare il controllo del vortice, e questo va a incrementare la già elevata rigiocabilità (considerando che, essendo un 4X, il gioco è già per sua natura predisposto a essere rigiocato).
Anche alcune razze del primo gioco ritornano, come già fatto notare in precedenza, ma in questo episodio appariranno nella campagna soltanto come fazioni non giocabili… Almeno fino al 26 ottobre, giorno in cui verrà rilasciata l’espansione Mortal Empires (gratuita, ma disponibile esclusivamente per i possessori di entrambi giochi!), la quale darà la possibilità di giocare con ogni fazione base presente nel primo e nel secondo titolo, più tutte le fazioni presenti in ciascuno dei DLC posseduti.

Capi fazione arroganti.

In linea generale, rispetto al predecessore i cambiamenti a livello di gameplay sono minimi, legati soprattutto alla presenza di fazioni diverse. Quindi, in sostanza, il gioco si presenta come un classico Total War, salvo per la presenza delle magie e delle abilità degli eroi. Sotto questo aspetto, le parole da spendere sono poche, volte a sottolineare che, comunque, il franchise si riconferma uno strategico solido e divertente, ora arricchito da questa sua veste fantasy, che dà uno sprint in più al prodotto dello studio britannico. In ogni caso, sia ben chiara una cosa: per quanto io sia molto legato a Warhammer Fantasy, non posso non sognare, e molto probabilmente continuerò a farlo per sempre, un Total War in chiave 40K… Ma mai dire mai, alla fine della fiera l’Imperatore veglia su tutti noi dal suo trono dorato!

Tecnicamente non c’è moltissimo da dire. Il lavoro fatto dal team di sviluppo è molto buono, anche se, dall’uscita di Total War: Rome II, ne è passata di acqua sotto i ponti, e il motore grafico inizia a non riuscire più a regalare quell’impatto che i giochi Total War hanno sempre avuto, soprattutto durante le battaglie in real time.

Alti Elfi contro Elfi Oscuri, un classico.

La speranza, con Total War: Warhammer 2, è quella di non ritrovare, come era invece avvenuto con il primo capitolo, un forte focus sui DLC. Sotto questo aspetto l’espansione Mortal Empires è sicuramente un passo avanti, dal momento che permette di fatto — perlomeno ai possessori di entrambi i giochi — di non dover comprare di nuovo i Race Pack del primo episodio, garantendo al contempo una gran varietà di fazioni. Le dita rimangono incrociate, nella speranza di vedere il ritorno di un Total War vecchio stile, in cui il gioco comprende tutto quello che serve per goderne appieno, senza la necessità di DLC che costano cumulativamente più del titolo base.

Le battaglie come sempre raggiungono una scala epica, e la presenza dei draghi di certo non guasta mai.

In conclusione, Total War: Warhammer 2 riprende ciò che il primo aveva fatto di buono, aggiungendo spessore alla campagna grazie a una storia meglio innestata sul gameplay. Razze nuove e vecchie si mischiano in questo nuovo capitolo, facendo ben sperare per il futuro di un franchise che, negli ultimi tempi, ha fatto troppo affidamento su Faction Pack a pagamento. A prescindere da questo, la qualità generale rimane sempre alta, in quello che a mio parere rimane uno dei migliori 4X attualmente disponibili sul mercato. Tuttavia, è innegabile che la serie avrebbe bisogno di un piccolo aggiornamento dell’engine di gioco, che ormai inizia a sentire il passare degli anni. Degno di nota, infine, il ritorno del supporto al Workshop di Steam, sempre gradito.
Ora è tempo di WAAAGH!!!

Alti Elfi

La Cometa tarocca

Workshop

  • Solido ritorno del franchise nel mondo di Warhammer
  • Razze base molto migliori rispetto al primo capitolo
  • Mortal Empires...

 

  • Engine datato
  • Non è ambientato nel 40K
  • ...si ma è un DLC!

 

Rednek - Biografia

C'e' poco da dire, chi non sceglie Charmander come starter chiede arroganza, chi fa l'ingegnere su Guns of Icarus chiede arroganza, i programmatori di Asmandez pretendono che l'arroganza si abbatta su di loro. Non ho detto nulla di me stesso o forse, perche' mi arrogo il diritto di non farlo.

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