Pubblicato il 15/09/17 da Jacopo Ambaglio

Moero Chronicle: ci risiamo.

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Niente, ho passato mezz’ora buona a cercare un’introduzione decente, ma non mi viene in mente nulla. La verità è che quella buona me la sono giocata con Monster Monpiece predecessore di Moe Chronicle sempre sviluppato da Compile Heart su PSVITA e portato questo agosto su Steam.
E me la sono cavata anche questa volta, ah! Seguito solo idealmente comunque, dato che ci troviamo davanti ad un gioco completamente diverso. Abbandoniamo quindi le carte di Monster Monpiece e avventuriamoci in questo Dungeon Crawler fatto di donnine e mostri dalle ambigue forme.

I know that feel bro.

Io è un pervertito… di buon cuore, ma pur sempre pervertito -ed è anche il personaggio che impersoneremo. Il mondo in cui vive è diviso tra umani e ragazze mostro: 2 razze che vivono in armonia, tant’è che la migliore amica del protagonista, Lilia, è proprio una di queste ragazze. La pace però non dura a lungo: numerose catastrofi cominciano a verificarsi in giro per il mondo e le ragazze mostro iniziano ad aggredire gli umani.

Per quanto mi sforzi non riesco a vederlo come un problema.

Ma non sono qui a giudicare la percezione che ha la gente di sto videogioco riguardo a cosa è o non è un rischio. Fatto sta che, accompagnati da Lilia e da Otton, una foca ancora più pervertita di Io, dovremmo cercare di mettere una pezza al problema partendo dalle dicerie riguardanti una leggendaria ragazza mostro che vuole distruggere gli umani.

La foca è doppiata dallo stesso doppiatore di Gintoki, il protagonista di Gintama, quindi oh, qualche soldo ce l’hanno speso.
Figo Gintama, se non avete letto il manga o visto l’anime fatelo, è lunghissimo, ma ne vale la pena.

Tornando a noi, come trama non è niente di che, ma non è importante, come solitamente accade in questo genere (l’eroge eh, non il dungeon crawler, sia chiaro) la lore serve giusto a dare un senso al tutto, tra una zona da esplorare e l’altra.
Il vero problema del titolo è proprio questo: senza almeno una storia convincente il tutto si riduce a fare le stesse cose ripetute da una zona all’altra, e non aspettatevi che i dungeon siano il miracolo dell’ambientazione sceso in terra per mondarci dai posti brutti.

I mini boss quelli belli.

Ma passiamo alle cose belle!
Bene, come si svolge il tutto?

Una volta entrati nel primo labirinto ci verranno spiegate le meccaniche di gioco, ma non è nulla di trascendentale. Io rimarrà nelle retrovie, con l’unico compito di…ehm…eccitarsi e liberare “l’eccitamento” per fornire un bonus temporaneo alla ragazza del team scelta in quel momento, mentre i combattimenti veri e propri saranno affidati alle ragazze con il classico sistema dei turni. Ognuna di loro apparterrà a un elemento e, a seconda di questo, sarà forte o debole rispetto al mostro di un elemento differente, va aggiunto ovviamente il fatto che ognuna sarà dotata di diverse abilità che impareranno levellando.

I nemici non girano visibilmente per la mappa, ma li incontreremo casualmente, tranne mostri elite, i boss e le ragazze intrappolate nella “maledizione”. Per questi avremo un riscontro visivo prima di avvicinarci per combatterli, ed è proprio quando incontreremo una ragazza mostro “infetta” che comincia la parte croccante del gioco: attaccare i vestiti della donzella in modo da distruggerli e portare al massimo l’eccitamento di Otton, facendo così partire il mini gioco che ci permetterà di “tamare” il nemico e aggiungerlo al nostro party e/o alla taverna dove ci potremo interagire tra un dungeon e l’altro.

Il mini gioco è identico a quello che abbiamo già visto su Monster Monpiece e si tratta semplicemente di trovare le zone erogene della ragazza e sfregarle per portare la sua barra al massimo.

La sua barra e “la nostra” OHOHO, Dio, se sono simpa.

E niente, tocca tamare. Lavoro pessimo, ma qualcuno lo deve fare.

Insomma, il gioco in sè è tutto qui: entriamo in una nuova zona, combattiamo, tamiamo monster girls, finiamo l’esplorazione, torniamo alla locanda e parliamo alle ragazze tamate per far salire l’affinità e farle dire cose sempre più spinte.

Ci sono dungeon crawler migliori? Sì, non è un genere diffusissimo, a parte qualche mostro sacro, ma decisamente sì.

Ci sono eroge migliori? PFFFF, potrei citarvene UNA SCARICA! Sì, me ne sto vantando.

Resta comunque un prodotto gradevole, giocabilissimo, con degli ottimi modelli 2d e un ottimo character design. Un’occhiatina se la merita sicuramente.

Donnine


Donnine mostro

  • Ottimo dungeon crawler
  • Character design spettacolare
  • Un mare di lol...Personaggi

 

  • Trama, ma fa niente

 

 

Ipah - Biografia

Aspetta, faccio la presentazione standard da recensore navigato. Cresciuto coi videogiochi che quando ho cominciato io proprio levati, si giocava a Pong coi sassi. L'abilità videoludica di Faker unita al senso critico di Matt Preston.

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