Pubblicato il 05/07/18 da Neko Polpo

Iro Hero

Pixel art sparacchina su Switch
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Pubblicato ormai da qualche settimana nel Nintendo eShop, Iro Hero dovrebbe essere pubblicato a breve anche su Steam, con data ancora non annunciata. Questo nel caso siate indecisi tra la possibilità di portare il gioco in giro o se preferite semplicemente concentrarvi su PC, con dei controlli magari più accurati (nel caso possediate un arcade stick o un supporto più preciso dei Joy-Con). Questo non vuol dire assolutamente che i Joy-Con siano scomodi, tutt’altro, sono rimasto positivamente sorpreso dalla loro precisione, che non mi aspettavo; cionondimeno, è innegabile che la precisione dei movimenti dovuti all’intera mano richiesta dallo stick sia superiore rispetto a un movimento fatto col pollice, con il quale dare colpetti e muovere la navetta con precisione millimetrica, cosa spesso richiesta in questo tipo di giochi.

Tolta questa doverosa premessa, la recensione è basata sulla versione per la console Nintendo, grazie al codice che ci è stato gentilmente fornito dal publisher.

I potenziamenti sono meno presenti che in altri giochi, ma quei pochi ci permettono di cambiare modalità di fuoco.

In un mondo dove gli umani sono stati ridotti a semplici generatori di energia, solo un eroe può cambiare tutto!

Iro Hero ci mette nei panni di un giovane eroe a bordo della sua navetta spaziale, in uno shoot ‘em up dove un’ottima pixel art la fa da padrone, insieme a un sistema di gioco già sdoganato da Ikaruga (che se non avete recuperato vi consiglio caldamente, è uno di quei giochi che vanno giocati, sempre che amiate il genere): grazie alla pressione di un tasto la nostra navetta cambierà colore, potremo così scegliere se allinearci a quello dei nemici, assorbirne i colpi per poi caricare il nostro attacco speciale, ma di contro non infliggendo alcun danno, o se diventare del colore opposto, per poter abbattere le astronavi ostili, ma dovendone evitare i colpi.

Tra le varie fasi di sparo ce ne saranno alcune con elementi da puzzle game, davvero ben realizzate.

In verità la dicitura bullet hell non è proprio esatta in questo caso, i proiettili non saranno mai molti, non saranno mai eccessivamente veloci anzi, saranno abbastanza prevedibili nei pattern. Ma il vero pericolo non è rappresentato dagli spari, quanto dalla gestione dei colori della nostra astronave e dalla collisione con quelle nemiche.

Avremo a disposizione tre vite, ma essere colpiti da un proiettile di colore diverso dal nostro ce ne toglierà solo un terzo, ergo dovremo subire tre colpi prima di perderne effettivamente una. L’impatto con un’astronave invece, o il rimanere schiacciati da un ostacolo contro il bordo della schermata ci farà perdere immediatamente una vita; questa dinamica fa sì che risulti molto più importante e difficoltoso riuscire a evitare gli impatti e a risolvere le fasi simil puzzle game per progredire.

Ottima l’interfaccia, che mostra un resoconto della situazione a schermo: il gioco è completamente tradotto in italiano, e anche i dialoghi tra i personaggi sono interessanti da seguire, inseriti appositamente in fasi di gioco più tranquille. (Se ve lo state chiedendo la risposta è sì, devo ancora trovare un modo per prendere gli screen dalla Switch per le mie recensioni).

L’interfaccia è ben realizzata e mostra un resoconto dei nemici abbattuti, discorsi tra personaggi e suggerimenti di gioco.

Lo sparatutto Artax Games abbina a tutto questo una difficoltà elevata non tanto nella risoluzione dei singoli livelli, quanto nella chiusura effettiva del gioco: morire, infatti, costringerà a ricominciare da capo. A fine livello sarà possibile spendere il punteggio ottenuto per ricomprare le vite perse, ma perderle tutte in un livello significa ripartire dal primo, dinamica che spesso può portare alla frustrazione. L’altra faccia della medaglia è che il gioco necessita di decine di ore per essere padroneggiato, e al prezzo di 12,99 € offre una ricompensa in termini di tempo investito davvero enorme… non è di certo un gioco che finirete e accantonerete in tre ore.

Tuttavia gli sviluppatori avrebbero potuto aggiungere una sorta di modalità allenamento, con respawn nel livello stesso della morte, così da poter conoscere i pericoli e le insidie contenute nei livelli successivi.

Menzione d’onore infine per il main theme, che rischierà di entrarvi in testa e che vi ritroverete a canticchiare più volte.

 

Aggiornamento del 26 luglio:

Con l’aggiornamento 1.01 sono state aggiunte nuove modalità, che verranno incluse anche nella versione PC in uscita il 31 luglio (disponibile anche il pacchetto delle OST su Steam).
Tra le più importanti troviamo: la Storia, che fornisce la possibilità di sbloccare i livelli successivi e poterli giocare separatamente, in modo da allenarsi; la Modalità Normale, che permette di completare il gioco avendo a disposizione alcuni continue, e infine la Modalità 1CC, sbloccabile solo dopo aver completato la Modalità Arcade (sulla quale è incentrata tutta la recensione, visto che era l’unica disponibile nel periodo in cui è stata scritta), che si differenzia dalle altre perché ci pone alla guida della nostra astronave con un solo credito, e nessuna possibilità di recuperare le vite perse.
La Storia riesce a rendere il gioco più accessibile e meno frustrante, dato che evita spiacevoli inconvenienti quali, ad esempio, arrivare al quarto livello e dover ricominciare dal primo, magari per colpa di una distrazione. Resta comunque una modalità per allenarsi, la vera sfida è rappresentata dalla Modalità Arcade, e successivamente dalla Modalità 1CC.

  • Divertente
  • Molto profondo
  • Complesso da padroneggiare

 

  • Può risultare frustrante

Pixelssss

NekoPolpo - Biografia

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