Pubblicato il 27/07/15 da Neko Polpo

Guild of Dungeoneering: tabletop su PC!

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In un periodo in cui i giochi di ruolo-indie-rogue-like-retro vanno alla grandissima come quello attuale, creare qualcosa di diverso dal solito è difficilissimo. Ma si può fare.

Ce l’hanno fatta, ad esempio, i ragazzi di Brace Yourself Games, responsabili di Crypt of the Necrodancer, che unisce esplorazione fantasy in stile retro con rhythm game e dungeon creati in maniera procedurale. O ancora gli autori di Darkest Dungeon, che hanno dato un twist horror e pseudo psicologico all’esplorazione dei sotterranei del titolo mutuando anche la solita visuale dall’alto per passare a quella laterale. E ce l’ha fatta, in parte, anche il team di Gambrinous, una piccola squadra irlandese che esordisce con questo divertente Guild of Dungeoneering. Traducibile come “Gilda degli esploratori di dungeon”, il titolo in questione si pone come furbo e cosciente connubio tra dungeon crawler per computer e simulazione di gioco di ruolo da tavolo.

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Ecco come si presenterà la vostra gilda dopo qualche espansione.

Come lo fa? È più difficile spiegarlo che giocarlo in realtà. Per semplificarvi le cose, provate a pensare a un gioco da tavolo come Hero Quest o Descent: i vostri personaggi si muovono su un tabellone formato da parti intercambiabili che formano ogni volta un sotterraneo diverso. Se però in quei giochi controllate direttamente il vostro eroe, qui la cosa si fa diversa ed entra in gioco la parte “strategico-gestionale” del titolo. All’inizio di ogni turno avrete a disposizione 5 carte pescate a caso da un mazzo virtuale. Potrete piazzarne al massimo 3 sulla mappa, e dovrete decidere voi come usarle per raggiungere lo scopo della quest in corso. Le carte sono divise tra tesori (carte dorate), stanze (carte blu) e mostri (carte rosse). Il vostro personaggio si muoverà non appena avrete deciso di non piazzare altre carte oppure dopo aver sistemato la terza sul tabellone. Il suo spostamento sarà dettato da alcuni fattori, primo tra tutti la presenza o meno di un tesoro in una stanza. Se avete quindi a disposizione delle monete o uno scrigno o un gioiello, usarlo sarà il modo più diretto di decidere dove mandare l’eroe. Il tabellone così si costruirà di turno in turno, sempre in maniera diversa: ogni quest prevede solo un determinato numero di stanze prefissate, e tra le carte estratte ogni turno e il modo in cui deciderete di piazzarle, la stessa quest potrà svolgersi in modo molto diversa ogni volta.

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Durante l’esplorazione potrete osservare l’equipaggiamento del vostro eroe per valutare quale carta mostro giocare.

Il sistema di combattimento, almeno in parte, sarà dettato dal caso. Per sconfiggere i mostri che vi si pareranno davanti avrete a disposizione un mazzo di carte stabilito dalla classe del personaggio che state mandando all’avventura: il mago avrà più attacchi arcani, mentre il barbaro, ad esempio, sarà basato sugli attacchi fisici. Per equilibrare il tutto potrete assegnare svariati equipaggiamenti negli appositi 4 slot a vostra disposizione, ottendendo così ulteriori carte o, nel caso delle armature, unità di vita extra, indicate all’interno del gioco tramite cuoricini situati sotto l’avatar del vostro personaggio. I combattimenti procederanno un turno alla volta: il mostro giocherà una carta e voi dovrete scegliere una delle vostre carte da giocare contemporaneamente a quella del vostro avversario. I colori avranno una semplice ma fondamentale distinzione: il blu è il colore delle azioni magiche e il rosso di quelle fisiche. Due pugni rossi e uno scudo blu, ad esempio, significheranno che il vostro attacco causerà 2 danni fisici e bloccherà un attacco magico. Il tutto è ovviamente coronato da alcune variabili quali i fulmini che rendono più veloci alcuni attacchi, gli scudini barrati che li rendono imparabili e determinate abilità passive rendendo i combattimenti strategici quanto basta per non annoiare il giocatore, ma mantendendo una semplicità di fondo che non scoraggerà chi si avvicina al titolo per la prima volta.

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Eh no, questa boss fight è giunta al termine per il nostro povero maghetto: possiamo solo bloccare 3 attacchi fisici, mentre il Lich sta per colpirci con un attacco magico che gli farà guadagnare un punto vita.

Come gestore della gilda, dovrete espandere la vostra base con i soldi che gli avventurieri porteranno a casa e, così facendo, potrete permettervi reclute più forti (nelle sale di magia gli apprendisti diventeranno mutaforma mentre nelle barracks i picchiatori diventeranno barbari e via dicendo) o sbloccare nuovo loot e oggetti. Ogni dungeon esplorabile ha differenti livelli e missioni: uccidere il boss, trovare un numero di scrigni o raggiungere una sala in particolare. La varietà è quindi assicurata, anche perché tra le carte estratte e qualche saggia scelta, potrete capire come meglio sfruttare l’ambiente e i mostri.  Raramente correre all’obiettivo sarà la scelta corretta: infilare in fretta e furia un corridoio dietro all’altro verso l’obiettivo non causerà altro che un disastroso epilogo. Sarà bene invece creare delle deviazioni, far sconfiggere al vostro personaggio un po’ di mostri per appropriarsi del loot relativo e magari acquisire esperienza in più per arrivare preparato alla boss fight.

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Come spendere i nostri arduamente guadagnati risparmi?

Grazie alla grafica davvero azzeccata che farà impazzire gli amanti dei gdr cartacei, un foglio a quadretti per ogni schermata con gli scarabocchi e gli appunti dei giocatori, e al commento audio a base di canzoncine in rima irriverenti e spassose, il gioco soddisfa. Non è comunque tutto oro quello che luccica. Si nota infatti che Guild of Dungeoneering è un titolo di esordio: il gioco soffre di una ottimizzazione sommaria che non permette ad esempio di scegliere alcuna risoluzione o visualizzazione. Un difetto non da poco è inoltre dovuto al fatto che i vostri eroi, quale che sia la loro sorte, non manterranno l’equipaggiamento acquisito durante un’esplorazione. In questo modo vederne morire uno non sarà così drammatico, anche perché verrà rimpiazzato subito da un suo simile dello stesso livello, ma al contempo non vi farà affezionare agli avventurieri della gilda. Purtroppo manca anche una modalità multiplayer: un vero peccato dato che i giochi a cui si ispira prevedono sessioni con gli amici attorno ad un tavolo. Una simulazione completa avrebbe dovuto prevedere anche questa possibilità, magari con un giocatore nei panni del master di turno, oppure avrebbero potuto implementare alcune idee riscontrabili in Boss Monster, con il quale comunque condivide alcuni meccanismi. Potete trovarlo sullo Steam store a 14,99€.

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NekoPolpo - Biografia

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