Pubblicato il 23/04/15 da Neko Polpo

Gardenarium: sognando con le mani, sognando con la mente

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Spiegare Gardenarium è difficile, sopratutto perché neanche io credo di averlo capito fino in fondo. Credo sia stata una delle esperienze videoludiche più stravaganti che mi sia mai capitata fra le mani e anche qualche giorno dopo averlo terminato mi sento leggermente scosso, come se ci fosse qualcosa di sbagliato nel mio modo di giocarla, come se il fatto che io non abbia trovato un reale messaggio dall’opera sia dovuto ad una mia colpa. Le possibilità sono due: o non vi è nessun messaggio da aspettarsi o io non sono riuscito a coglierlo, qualsiasi sia il caso posso affermare che potrebbe valere comunque la pena di spendere una mezzoretta della vostra vita per giocare a Gardenarium.

Poligoni a caso.
Poligoni a caso.

La visuale in prima persona di Gardenarium vi porta immediatamente sopra una strana nuvola dove raccoglierete in giro delle lattine che faranno crescere della colorata e stravagante natura intorno a voi, incontrerete degli strambi personaggi e salirete in cima alla nuvola dove prenderete il controllo della stessa fino a raggiungere l’incontro finale, non vi è davvero molto da dire sulle vicende che vi accadranno nel gioco dei KO-OP Mode, sopratutto perché non vi sono poi reali vicende che accadono. Le conversazioni con i personaggi possono essere interessanti e alcuni denunciano in brevi vignette varie questioni sociali come il rapporto coi genitori o la stupidità della burocrazia. Il tutto però è un po’ fine a se stesso senza raccontare realmente qualcosa.

L’esplorazione sarà il focus e la chiave di Gardenarium e, sebbene sia possibile terminare il tutto in più o meno una decina di minuti, devo dire che perdermi nell’osservazione degli spazi e dei dintorni ha fatto guadagnare almeno un altra ventina di minuti alla durata del gioco. Colori fortissimi che vi vengono sparati in faccia, luci pesanti, strani movimenti della flora, psichedeliche caverne mi hanno decisamente deliziato e sebbene credo possa causare qualche crisi epilettica a qualcuno, io ho realmente gradito il tutto nonostante il successivo bruciore alla cornea fulminata.

Un bellissimo cielo giallo!
Un bellissimo cielo giallo!

Ad arricchire la bellezza dell’esplorazione ci sarà una musica ambientale di tutto rispetto, che si fonde con l’ambiente un po’ come succedeva in Proteus permettendovi quella strana sensazione di immersione esplorativa quasi poetica. Anche se il confronto con Proteus esce fuori quasi spontaneamente, dobbiamo tuttavia tenere in conto una differenza sostanziale: la nuvola di Gardenarium non è sempre diversa come poteva essere l’isola di Proteus, incontrerete quei posti e quelle persone e una volta finita la vostra esplorazione non avrete più motivi per riaprire il gioco. Visitare questa nuvola è un po’ come ingoiare dell’LSD e andare a visitare il museo di Van Gogh, un esperienza divertente e sicuramente affascinante ma da cui non è possibile, a mio parere, andare a trovare significati ulteriori alla bellezza di quanto visto.

cluster

Non mi sento di prendermi la responsabilità di consigliare Gardenarium a tutti, guardate la gif di sopra e se rimanete ipnotizzati e la vorreste guardare in eterno forse è bene considerare l’idea di farsi un giretto comprando il gioco dal suo sito ufficiale. Se invece avete smesso di leggere questo articolo perché state rotolando a terra con la bava alla bocca vi prego di non sporgere denuncia a Pixel Flood per il danno causatovi.

Gardenarium Premi

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