Pubblicato il 04/07/17 da Cathoderay

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy – teniamoci stretti i ricordi.

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Negli anni ’90 i possessori di PlayStation sentivano la mancanza di un platform di punta, qualcosa che potesse colmare il gap presente tra loro e i possessori di Nintendo 64, i quali potevano contare nel loro arsenale un titolo del calibro Mario 64, primo capitolo delle avventure dell’idraulico totalmente in tre dimensioni. Come se ciò non bastasse, Sony in quegli anni cercava disperatamente una mascotte che poteva caratterizzarla e la trovò in Crash Bandicoot. Fu così che tantissimi giocatori finalmente ebbero il loro titolo a piattaforme 3D sulla console grigia.

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La prima mitica copertina.

Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è un prodotto che è stato richiesto per anni a gran voce, sull’onda dei ricordi di milioni di giocatori che volevano tornare dritti nella loro memory lane del ’96 con tutte le conseguenze del caso. Dico questo perché è risaputo che spesso i nostri ricordi sono molto più belli della realtà e i giochi che ricordiamo con affetto dei quali richiediamo remaster a gran voce, spesso addolciti dall’essere il primo gioco provato o da altri terribili mind trick del nostro cervello, potrebbero risultare terrificanti in seconda battuta. Con Crash Bandicoot ci sarà andata bene? Quasi.

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Down to the memory lane!

Il lavoro svolto da Vicarious Visions è un pacchetto di nostalgia perfettamente confezionato e infiocchettato, con una grafica per questa edizione decisamente all’altezza delle aspettative di chiunque volesse il ritorno della bestiola rotante sui propri schermi con un restile grafico totale, capace di accentuare il feeling colorato e caciarone dei giochi originali, senza però intaccarne lo spirito. Il restyling indubbiamente uno dei punti di forza della collection, anche perché… Diciamocelo: il 3D non invecchia molto bene e i poligoni di Crash Bandicoot avevano decisamente bisogno di una bella lucidata.

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Pulito e lucidato!

Le musiche sono state rimasterizzate alla perfezione e presentano un doppiaggio interamente in italiano, capace di esprimere tutta la “follia” tipica del doppiaggio originale, un’iniziativa davvero encomiabile e di altissimo livello che non fa altro che aumentare il valore della Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, il quale fa scuola per quanto riguarda i remake di vecchie glorie degli anni ’90: la precisione e dedizione dell’intero pacchetto è assoluta.

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I livelli della fabbrica rimangono infami come 20 anni fa.

Ma quindi dove si annidano i problemi? Nel gameplay, che non è stato minimamente toccato rispetto all’originale. Mi spiego meglio: se da un lato a livello grafico i giochi hanno ricevuto un boost incredibile, dall’altro tutto quello che comprende la giocabilità dei titoli non è stato rivisto, portandosi dietro i problemi di hitbox e l’effetto “legno massello” che caratterizzavano sopratutto il primo capitolo della serie.

Da qui potrete benissimo capire il perché della mia introduzione non esattamente lusinghiera: semplicemente non erano perfetti i giochi originali ma solo nei nostri ricordi. Intendiamoci: non stiamo parlando di titoli ingiocabili (lungi da me affermarlo), semplicemente il primo capitolo e gli altri due, anche se in maniera minore, presentavano dei difetti, dettati dalla tecnologia del periodo e forse dall’inesperienza degli sviluppatori, che si presentano sopratutto nei salti del protagonista, “lenti” rispetto allo standard a cui siamo abituati.

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Uka Uka compagno di mille avventure.

Se vi sono sembrato troppo cattivo vi assicuro che non è così, io in primis sono stato molto felice di tornare a giocare questi platform che hanno segnato una parte importante della storia di PlayStation, indubbiamente il tuffo nel passato è stato estremamente piacevole, e con un po’ di impegno si superano agilmente le limitazioni del gameplay elencate sopra, ma sinceramente ricordavo i giochi in questione molto più fluidi, segno che i ricordi giocano brutti scherzi.

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Indiana Jones intesifies.

In definitiva la Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è un prodotto ottimo, sicuramente pensato per un pubblico di nostalgici ma che non sfigura in nessuna libreria, dato che i tre titoli, sopratutto il terzo, offrono un fattore rigiocabilità decisamente importante, un gameplay divertente e sicuramente un livello di sfida che non si vede tutti i giorni, sopratutto se puntate al 102% di completamento del gioco. Aggiungete la possibilità di utilizzare Coco, la sorellina di Crash con abilità tutte sue e altre piccole finezze e che la trilogia ha un prezzo contenuto per il lavoro svolto e avrete indubbiamente il quadro completo della bontà di questa operazione, con i suoi pro e contro.
Ora manca solo Spyro e tutti saranno felici.

Grafica


Doppiaggio


Coco

  • Lifting Grafico spaziale
  • Tre giochi in uno
  • Livello di sfida impegnativo

 

  • Hitbox non perfette
  • Manca Crash team racing

 

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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