Pubblicato il 20/12/16 da Neko Polpo

Overseers – Tra bluff e veggenti discinte

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Uno dei Kickstarter più veloci ed economici della storia della piattaforma è stato senza dubbio quello di Overseers, gioco di bluff di Guan Chih Huang. Lanciato nel giugno di quest’anno, dopo un mese e mezzo aveva raccolto la rispettabile cifra di 62.710 € – a fronte di 8.800 richiesti – e ha visto la luce già a settembre, con le prime consegne. Il pledge base per ricevere la scatola del gioco costava solo 17,00 € e comprendeva già tutti i materiali della versione deluxe attualmente in commercio, più gli stretch goal raggiunti. A novembre, chi si fosse avventurato nei meandri degli stand “minori” del Lucca Comics and Games lo avrebbe trovato in demo presso lo stand di Giocofollia e in vendita alla veramente modicissima cifra di 25,00 €.

Overseers è un gioco di bluff in cui attraverso tre turni suddivisi in varie fasi, i giocatori si sfideranno a conquistare il maggior numero di monete possibili. A inizio turno, ciascun giocatore riceve un personaggio – rigorosamente donna, rigorosamente manga style, rigorosamente semi-nuda – dotato di particolari abilità da veggente che potrà utilizzare in una fase specifica del gioco: queste vanno dal vedere la mano di un altro giocatore, al rubargli tot carte, al prendere determinate carte dagli scarti al verificarsi di particolari condizioni e così via.

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I componenti di gioco

La prima fase del gioco è il deal, ovvero la distribuzione delle carta trait ai vari giocatori. I Traits sono sei tipi di carte colorate i cui nomi richiamano vizi e virtù dell’animo umano: Anger (rabbia), Benevolence (benevolenza), Lust (lussuria), Courage (coraggio), Hope (speranza) e Greed (avidità). Ciascuna di queste carte garantisce un determinato ammontare di punti a fine turno. Ad esempio, le carte gialle valgono 3 punti, mentre le blu valgono 2 se giocate singolarmente, 10 se in coppia e ben 18 se in tris. Distribuite sei carte a testa dal mazzetto iniziale, si passa alla fase di draft in cui ciascun giocatore sceglie una carta tra le sei che ha in mano e quindi passa le restanti cinque al giocatore alla sua sinistra. La fase procede così finché tutti non avranno cinque carte in mano e avranno scartato la sesta.

A questo punto, ogni giocatore piazza le cinque carte di fronte a sé, mettendone tre in una riga superiore e due in una inferiore. Quando tutti saranno pronti, gireranno le tre carte superiori, che saranno così visibili a tutti. In base a ciò che si vede delle carte altrui, i giocatori dovranno ipotizzare quale sia il giocatore con il punteggio maggiore e discutere fra loro per arrivare a votarlo (quarta fase). Se la maggioranza è d’accordo nel designare un giocatore allora questi dovrà sottoporsi al judgement – quinta fase – e avrà due opzioni a sua disposizione: ammettere di avere il punteggio maggiore, e quindi scartare due carte a sua scelta tra le cinque che ha a disposizione – oppure negare. In entrambi i casi si passa alla sesta fase, quella dello showdown.

Tutti girano le carte rimaste coperte finora e si procede a verificare se il giocatore indicato come quello con il punteggio maggiore ha detto la verità oppure no. Nel caso in cui abbia negato, ma è effettivamente il giocatore con il punteggio maggiore, allora perde le due carte che gli conferiscono il maggior numero di punti. In caso contrario – ovvero se ha negato e aveva ragione – può scegliere una carta dal mazzo degli scarti.

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Il retro delle carte Trait

La settima fase è quella del greed, che prende il nome dall’omonima carta tratto di colore grigio. Durante questa fase, colui che ha giocato il maggior numero di carte Greed può rubare una carta da un avversario, che sceglierà quale dargli.

Ottava e ultima fase è quella del calcolo del punteggio. I giocatori ricevono dalla banca tante monete quanti sono i punti totalizzati durante questa fase. Alla fine dei tre turni, il giocatore con il maggior numero di monete vince.

Le carte personaggio hanno la possibilità di cambiare le regole del gioco. Liu, ad esempio, consente al suo proprietario di scoprire solo due carte nella riga superiore – anziché tre – subito dopo il draft, confondendo così le idee agli avversari. Ciascun personaggio agisce in una e una sola fase del gioco, come riportato sulla carta stessa.

Overseers è tutto sommato un fillerino molto carino e veloce, in cui contano sia la strategia nel piazzare le carte scoperte in modo tale da non far capire realmente quale sia il nostro punteggio totale, sia la capacità di bluffare cercando di puntare il dito verso qualcun altro.

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Le monete

Per la qualità dei materiali e lo standard elevato delle illustrazioni, curate da Studio Amatiz, i suoi 27,00 € per la versione deluxe – 24,90 € quella base – sono un prezzo più che onesto. La scatola contiene inoltre sei schede riepilogative delle regole di gioco e dello schema del turno, una moneta in metallo che indica il Leader – ovvero il primo giocatore e arbitro degli spareggi – 36 carte Trait, sei token in legno e 80 monete di vario valore (da 1 a 20).

Proprio le monete sono forse l’unica macchia della componentistica, dal momento che hanno tutte colori di diverse sfumature di grigio che tendono a confondersi, anche per colpa dei numeri stampati in maniera non proprio visibilissima. Il gioco è in inglese, ma il testo presente sulle carte è minimo e facilmente comprensibile. Dal punto di vista della scalabilità, per quanto regga anche in tre, ritengo che da quattro in su sia il numero ideale di giocatori.

Per la tipologia di illustrazioni – i personaggi sono tutte donne appena appena vestite – il gioco è consigliato per un pubblico dai 14 anni in su.

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  • Rapido
  • Buoni materiali
  • Prezzo

 

  • Esclusivamente in inglese
  • Scala il giusto

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