Pubblicato il 22/07/15 da Neko Polpo

Pokémon Trading Card Game: go-carte!

È il 1996 e i Pokémon, le geniali creature partorite dalla mente di Satoshi Tajiri (già autore di Mendel Palace, Smart Ball, Mario & Yoshi e Pulseman) e Ken Sugimoto, prendono vita sugli schermi portatili dei giocatori giapponesi. In Europa i piccoli mostriciattoli di Game Freak arrivano soltanto nel 1999, e l’epidemia scoppia anche nel Vecchio Continente. Fin da subito, almeno nel Paese del Sol Levante, la serie a base di mostriciattoli tascabili sfrutta tutti i media possibili e immaginabili per espandere il mondo dei videogiochi anche a un’indimenticabile serie animata, nel 1997, e a un gioco di carte collezionabili, a partire proprio dal 1996.

Il gioco inizialmente prodotto dalla Media Factory e distribuito in occidente dalla Wizards of the Coast (la stessa di Magic) per poi avere un primo adattamento digitale nel 1998, sviluppato da Hudson Soft su Game Boy Color. Meno conosciuti, probabilmente, sono il seguito diretto del primo episodio, sempre su Game Boy Color e pubblicato solamente in Giappone, i due dimenticati Play It! e Play It! Version 2, distribuiti su CD-ROM e ormai poco reperibili, e infine Pokémon Trading Card Game Online, pubblicato nel 2011 per PC, Mac e iOS e tuttora in fase di costante aggiornamento, ma procediamo con calma.

Pokémon Trading Card Game Play It!
Il primo Play It!, sviluppato da Fluid Entertainment e distribuito dalla Wizards of the Coast.

Le regole di base sono sempre le stesse da 21 anni a questa parte, con le opportune variazioni, che avremo modo di vedere meglio in seguito. In estrema sintesi, esistono tre tipologie di carte utilizzabili: quelle “Pokémon” (che permettono di attaccare i mostriciattoli dell’avversario), quelle “Energia” (fondamentali per utilizzare le mosse dei vari Pokémon) e infine quelle “Allenatore” (che consentono di attivare abilità speciali, curare, cambiare le carte della propria mano, trovare evoluzioni e così via). L’area di gioco è invece suddivisa in quattro parti: la zona in cui si posiziona il Pokémon attivo, la panchina (che normalmente può ospitare fino a cinque mostri), l’area degli scarti e quella dei premi. Chi riesce ad abbattere un Pokémon dell’avversario può pescare una carta premio (due nel caso in cui ad essere abbattuto sia un EX). Queste regole di base si aprono poi a mille possibilità strategiche, data la varietà di attacchi e abilità speciali disponibili, alla luce anche delle ultime espansioni introdotte da The Pokémon Company.

Pokémon Trading Card Game Game Boy Color
I dettagli di una carta nel primo episodio della serie per Game Boy Color.

Può essere ora interessante ripercorrere la storia degli adattamenti digitali di questo gioco da tavolo: i primi due capitoli della serie, quelli per GBC, chiedono al giocatore di vestire i panni di un ragazzo appassionato di carte che ha iniziato la propria avventura nel mondo Pokémon come “semplice” collezionista. Il protagonista si lancia così alla ricerca delle carte leggendarie, lungo un percorso costellato di scontri all’ultima carta, esperti capipalestra e bustine da scartare per completare un album che comprende 226 carte nel primo episodio e quasi il doppio nel secondo, mai giunto ufficialmente in occidente, come già ricordato, ma comunque ampiamente giocabile grazie all’ottima traduzione di un fan.

Trasporre un gioco da tavolo complesso, pieno di informazioni e con una propria conformazione anche spaziale e visiva all’interno del piccolo Game Boy è a tutti gli effetti un’impresa difficilissima. Va dato atto a Game Freak di aver utilizzato a meraviglia le limitazioni dell’hardware per rendere il gioco il più fluido e scorrevole possibile. Ovviamente la mole di informazioni presenti anche solo su una singola carta non consente di inserire tutti gli elementi in una sola schermata, e gli sviluppatori hanno dovuto fare i conti con una frammentarietà di base presente nella trasposizione digitale: vi sono infatti differenti schermate per inquadrare il campo di gioco “attivo” con i Pokémon che si fronteggiano e la panchina, giusto per fare un esempio. Questo senza contare che anche le scritte presenti sulle carte sono distribuite in maniera “non unitaria”: per conoscere gli effetti secondari di un determinato attacco è necessario scegliere la voce “check”, che permette di analizzare la carta più da vicino, e poi scorrere tutte le informazioni premendo a sinistra o destra sulla croce direzionale. In breve, se lo spazio “reale” del gioco da tavolo risulta un corpo unico con molti elementi da tenere sott’occhio contemporaneamente, lo spazio digitale è invece “frammentato”, tanto da richiedere un’attenzione ancora maggiore nella scelta delle azioni e una capacità notevole, da parte del giocatore, di ricostruire mentalmente il quadro complessivo della situazione.

Le carte sono alcune tra tutte quelle pubblicate nei primi set del gioco, ma si trovano all’interno di bustine d’espansione mai realmente commercializzate (o almeno non con i nomi che si trovano nel videogioco, ad esempio Mystery e Colosseum. Per una lista completa di tutte le espansioni pubblicate fino ad oggi rimando comunque all’imprescindibile Bulbapedia). Le illustrazioni di Sugimoto e Mitsuhiro Arita sono le stesse delle carte analogiche, ma ovviamente sottoposte a un processo di “sottrazione” grafica: lo sfondo è generalmente “essenzializzato” rispetto all’originale, in modo da rendere più semplice la “riduzione” in pixel e più veloce il riconoscimento del Pokémon.

Arriviamo così al recente passato e al presente, con l’ultima “incarnazione” digitale del TCG Pokémon: dal 2011 viene distribuita (solo in occidente) l’espansione Nuove Forze, che inaugura anche la presenza di una carta speciale all’interno di ogni bustina e ogni mazzo tematico. Si tratta di un codice d’attivazione per ottenere il corrispettivo digitale del prodotto acquistato in “edicola” all’interno di Pokémon Trading Card Game Online (paradossalmente non disponibile in Giappone!), da pochi mesi uscito dalla fase di open beta. Dal 2011 in poi ogni espansione ha beneficiato di questa notevole aggiunta. In questo modo il videogioco rimane completamente gratuito e stimola il giocatore a comprare le carte in formato analogico, per raddoppiare il piacere di aprire buste e bustine con una versione digitale ben fatta e completa. Al netto di qualche problema di localizzazione che causa un’imprecisione nella descrizione di alcune carte, infatti, nel gioco sono presenti tantissime funzioni e modalità che faranno la gioia di tutti gli appassionati, dalla “carriera” in single player alla vera anima del gioco, gli scontri multiplayer, passando per il mercatino degli scambi e un sistema di gestione dei mazzi semplicemente fantastico. Tutto questo, poi, in un gioco gratuito che integra le suddette meccaniche “free-to-play“, in cui l’unica moneta reale che viene utilizzata è quella per comprare le carte nella loro versione analogica. Di fatto, però, è possibile giocare senza spendere un soldo, anche perché ogni partita consente di accumulare valuta da spendere nel negozio per comprare tutti i mazzi tematici e le bustine d’espansione disponibili. Senza contare che è estremamente facile ottenere “booster pack” con i premi dei tornei, del single player, dello Scalasfide e delle missioni giornaliere

Pokémon Trading Card Game Online 1
Lo stilosissimo menu principale di Pokémon Trading Card Game Online, aggiornato di recente.

È poi fondamentale sottolineare come l’interfaccia sia comoda e facilmente gestibile, data la presenza di tutte le informazioni del caso in un’unica schermata: per conoscere nel dettaglio tutto ciò che una carta può fare basta cliccare con il tasto destro del mouse per zoomare e leggere meglio le caratteristiche del mostriciattolo. Una buona parte del divertimento, poi, sta nell’assemblaggio dei mazzi personalizzati, complici le piccole novità introdotte con le ultime espansioni (da Pokémon Bianco/Nero a X/Y), che non negano la formula di gioco precedente, ma la rendono ancora più varia e piacevole: tra Pokémon EX, Mega Evoluzioni e Archeo Evoluzioni c’è veramente un universo da scoprire, un microcosmo fatto di strategie interessantissime e duelli che si risolvono con un “bluff” (sic!) o un gioco d’azzardo a base di testa-croce.

Pokémon Trading Card Game Online 2
Il tavolo di gioco in Pokémon Trading Card Game Online.

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