Pubblicato il 07/11/16 da Samuel Castagnetti

Titanfall 2 – Tracotanza meccanica

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Cade dal cielo, cattivo, sgarbato, veloce, ma soprattutto nella peggior finestra di mercato immaginabile, finestra che gli è stata sbattuta in faccia dal suo stesso publisher con l’uscita di Battlefield 1… Eh sì, sto parlando proprio di Titanfall 2, il secondo capitolo di quello che probabilmente è stato uno degli shooter più divertenti arrivati sulle nostre piattaforme. Respawn Entertainment porta un Titanfall 2 che però non commette gli errori del passato e questa volta si presenta con una campagna singleplayer e con, a mio parere, significativi cambiamenti al multigiocatore.

Si torna in groppa al Titan
Si torna in groppa al Titan!

Come menzionato poche righe fa, il titolo pubblicato da Electronic Arts e sviluppato da Respawn Entertainment si è presentato in un momento probabilmente molto complicato per l’uscita di uno shooter, per due ragioni: la prima è l’uscita di Battlefield 1 una settimana prima dell’uscita di Titanfall 2, scelta alquanto bizzarra considerando il richiamo di pubblico del franchise di DICE; la seconda è l’uscita di Call of Duty Infinite Warfare il 4 novembre. Titanfall 2 si piazza così in una situazione nella quale, pur essendo sotto Natale, la distribuzione dei giocatori e di conseguenza dei loro soldoni è messa in seria difficoltà, soffrendo a livello di vendite;  e di certo non se lo merita per niente, ma nada, nay, nope, big nono.

Inizierei, com’è giusto che sia, dalla campagna, tanto attesa e tanto assente nel primo capitolo. Ogni volta che si gioca a uno shooter caratterizzato da un forte multiplayer (la maggior parte di questa categoria) si tende a mettere il singleplayer in secondo piano, fatta eccezione per alcuni titoli particolari, che ne hanno fatto un punto di forza. A discapito delle apparenze però la mancanza di un setting e di una storia vissuta in singleplayer vanno a impoverire sensibilmente un universo di gioco, soprattutto se particolarmente evocativo come quello di Titanfall. Quello che è successo nel primo capitolo è proprio questo: un senso di assenza, di poca contestualizzazione per quella che sarebbe potuta essere una campagna spettacolare e scoppiettante.

Esplodono cose
Esplodono cose.

Titanfall 2 mette una pezza e si presenta con la sua campagna, un bromance, e tante belle trovate di gameplay a condire il tutto. La campagna di Titanfall 2 non è nulla per cui strapparsi i capelli, ma fa benissimo il suo lavoro. Il giocatore vestirà i panni di Jack Cooper, improvvisato pilota della Milizia e del Titan BT; in seguito alla battaglia di Demeter del primo capitolo della serie, Cooper e BT faranno conoscenza e dovranno gestire una situazione complicata su un pianeta ostile. Durante questa sequela di sberle grosse i due svilupperanno una sorta di brolove e dovranno fronteggiare un’importante offensiva dell’IMC nei confronti della Milizia. Ho voluto rimanere sul vago per evitare anticipazioni di qualsiasi tipo, ma ciò non mi impedisce di parlare del resto. Il rapporto tra Cooper e BT è gestito in maniera davvero riuscita e intelligente, mette il sorriso e non scivola nel banale. Durante la campagna si affronteranno bossfight contro altri Titan, nulla di particolarmente complicato o unico, ma sempre divertente da giocare. Il vero punto di successo, per quanto mi riguarda, è costituito da tante grandi e piccole trovate di design che, come il guanto per lo shift temporale [fine spoiler], aprono varie possibilità sia nel combattimento che nel platforming, rendendolo più dinamico e ben pensato. A livello di storia, avrei gradito più varietà di pianeti da visitare, mentre invece si rimane sempre sullo stesso; questo avrebbe allargato la scala dell’intera campagna in termini di importanza, e invece, rimanendo sempre su Typhoon, la storia, pur avendo i suoi momenti epici, ne risente un poco.

Con la sola imposizione delle mani
Con la sola imposizione delle mani.

Il multigiocatore rimane, a livello di gameplay, molto simile al primo capitolo della serie, senza portare gigantesche novità; del resto, Titanfall aveva una cosa fatta bene, ed era proprio il gameplay del multigiocatore, probabilmente uno dei più divertenti per uno shooter, fino a oggi. Diciamo che oltre a una serie di cambiamenti a livello di armi e Titan, il cambiamento più radicale è stato quello di eliminare i minion/creep e lasciare solo piloti e Titan, anche per diminuire un po’ l’entropia che si creava nel primo titolo; e direi che il passaggio è ovviamente ben riuscito. Il dettaglio sul quale però io faccio balzi e capriole dalla contentezza è la personalizzazione, che finalmente dà al giocatore qualcosa su cui lavorare per il proprio personaggio oltre che upgrade per Titan e armi. È necessario dire che gli upgrade, seppur gestiti in maniera leggermente diversa e, secondo me, anche più funzionale alle esigenze del giocatore, rimangono bene o male simili al primo capitolo.

Surprise!
Surprise!

Il vero punto di svolta, per me, è l’estetica: sono state infatti introdotte colorazioni varie per pilota, Titan, armi, badge e bandiere che sono sbloccabili sia tramite premi del difensore (e quindi droppati randomicamente ogniqualvolta il difensore ci propizia con un regalo) oppure tramite unlock dovuti al raggiungimento di determinati traguardi. Il fattore degli unlock per me cambia molto, rendendo la modalità più profonda e piacevole da giocare, dando qualcosa in più per cui giocare, oltre che il puro divertimento, motivo per il quale il prestigio/generazione del primo capitolo non era sufficiente a tenere un core importante di giocatori per un lungo periodo di tempo.

Brothers to the end
Brothers to the end.

In conclusione, Titanfall 2 risente di una finestra di lancio pessima, e ne sta subendo pesantemente in termini di vendite. Pur essendo stato azzoppato a livello di marketing, il gioco è validissimo, corregge a tutto tondo gli errori del primo Titanfall, portando una più che buona campagna, un multigiocatore che capitalizza sulla qualità del primo e con qualche accorgimento che ne estende la vita e il divertimento per il giocatore, senza perdere le caratteristiche di originalità della serie. “Resto qua crocifisso nel Cayenne, a parlare insieme a voi, mente fuori ci sono i Mecha. Resto qua crocifisso nel Cayenne, sai che c’è? C’è che fuori sta piovendo… piovon Mecha!”; e piovono, piovono come gocce di sgarbo infuocato pronti a tirare sberloni a tutto e a tutti “senti che bel rumore…”. Poi mi chiedo, cosa ve ne fate di una baionetta quando avete un titano con il fastidio, che spara razzi su tutto quello che vede?

titanfallpremi

  • Bella Campagna
  • Multigiocatore divertentissimo
  • Correzioni a tutto tondo
  • Mecha! Mecha! Mecha!

 

  • Finestra di lancio orrenda

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Rednek - Biografia

C'e' poco da dire, chi non sceglie Charmander come starter chiede arroganza, chi fa l'ingegnere su Guns of Icarus chiede arroganza, i programmatori di Asmandez pretendono che l'arroganza si abbatta su di loro. Non ho detto nulla di me stesso o forse, perche' mi arrogo il diritto di non farlo.

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