Pubblicato il 13/11/15 da Neko Polpo

Guild Wars 2: Heart of Thorns – Welcome to the Jungle

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Era da molto tempo che il sottoscritto non metteva mano ad un’espansione. Il sostantivo stesso mi suona come una parola arcaica, oramai caduta in disuso. Difatti l’espansione è stata quasi completamente soppiantata dai sempre più costosi e purtroppo sempre più poveri di contenuti DLC, che condividono troppo frequentemente, con rare eccezioni, soltanto il costo, con le gloriose espansioni del passato che spesso inserivano meccaniche, storyline e miglioravano o diventavano addirittura parte integrante del opera ludica stessa. Probabilmente non ho più avuto a che fare con esse proprio perché non avevo mai giocato al genere videoludico che più di tutti ha come cardine portante della sua essenza l’espansione. Mi riferisco ovviamente agli MMORPG, dei quali Guild Wars 2,  gioco di ruolo multiplayer online sviluppato da ArenaNet e pubblicato da NCsoft, è stato il mio primo approccio.
Essendo, fino a poco tempo fa, stato frenato nel provarne uno dal fastidioso modello del canone mensile presente in parecchi MMO attuali e dal dilagante “pay-to-win” spesso evidente nelle varianti free to play (tranne alcune eccezioni), giocare a Guild Wars 2 è stato per me aria fresca, e mi pento solo adesso di non aver approcciato un MMO prima d’ora. Anche se è vero che recentemente il secondo episodio della saga firmata ArenaNet è divenuto anch’esso giocabile gratuitamente, mantiene comunque la sua essenza: un gioco divertente, innovativo nel suo genere e soprattutto una vera alternativa al celeberrimo ed imitatissimo World of Warcraft.
Non ho saputo dunque resistere al richiamo di Heart of Thorns, prima espansione del secondo capitolo ambientato nel mondo fantasy di Tyria, ed ho deciso di preordinarne una copia. Ne è valsa la pena? Scopriamolo assieme.

Salve, sono Duncan Ignium e sarò la vostra guida nella Maguuma Jungle.
Salve, sono Duncan Ignium e sarò la vostra guida in questa recensione.

Welcome to the Maguuma Jungle

La più grande novità inserita in Heart of Thorns è certamente l’introduzione delle nuove mappe ambientate nella giungla di Maguuma, fulcro degli eventi che raccontano la lotta della coalizione di razze conosciuta come Il Patto contro la minaccia crescente dell’Elder Dragon Mordremoth. Queste 4 nuove mappe inseriscono nel gioco non solo nuovi eventi, collezioni, punti di interesse e quant’altro: sono caratterizzate infatti da un estremo sviluppo verticale, cosa che rende l’esplorazione delle stesse una vera e propria sfida. Per sviscerare completamente queste aree, infatti, sarà necessario l’utilizzo di nuovi strumenti e nuove meccaniche create appositamente per l’esplorazione di questa giungla particolarmente ostile: strumenti come il glider, che ci permetterà di planare da una piattaforma all’altra, e nuovi sistemi di movimento come i funghi rimbalzant, aggiungono in Guild Wars 2 quel pizzico di meccaniche platform che ha sempre accompagnato il titolo sin dal day one, grazie ai jumping puzzle prima e a mappe dedicate, come Dry Top, poi.
Altro fondamentale aspetto di queste nuove aree è l’estrema aggressività dei mob, i quali non esiteranno nell’attaccare ed uccidere molto velocemente le professioni più delicate. Parecchi giocatori si ritroveranno nel dover cambiare equipaggiamento, preferendo statistiche difensive, nel caso decidano di lanciarsi in un’esplorazione in solitaria nelle nuove mappe, e scopriranno comunque di avere alcune difficoltà nello sconfiggere i mostri con i pattern d’attacco più frustranti (coff coff… Smokescale… coff coff…). Muoversi in gruppo è caldamente consigliato in queste aree, in particolar modo se volete non solo sbloccare i collezionabili presenti sulla mappa, ma desiderate affrontare l’enorme catena di eventi dedicati in essa, in quanto tali eventi necessitano imprescindibilmente di qualche sorta di organizzazione fra i giocatori. A primo impatto ciò potrebbe sembrare una pecca di queste aree, soprattutto per i lupi solitari, ma ciò è in piena linea con lo stile degli MMO: si gioca di squadra. Affrontare le mappe con la vostra gilda, ad esempio, renderà l’esplorazione un’esperienza decisamente godibile e convincente.

I believe I can fly...
I believe I can fly…

Grinding Mastery

Un’altra innovazione portata dalla nuova espansione è il sistema delle Mastery. Molto semplicemente, prima della pubblicazione di Heart of Thorns i vostri personaggi non potevano crescere in alcun modo una volta raggiunto il massimo livello ottenibile, se non farmando, nella speranza di trovare equipaggiamento di buona fattura nel drop casuale di mob e boss. All’acquisto dell’espansione, al contrario, verrà data al giocatore la possibilità di oltrepassare il level cap, cioè il livello 80, attraverso lo sblocco di maestrie, bonus permanenti che aiuteranno il vostro personaggio in differenti ambiti del gioco. Esse sono divise in 2 macro categorie: le Mastery di Central Tyria, riguardanti le mappe precedenti all’espansione, e quelle di Heart of Maguuma, dedicate alle nuove meccaniche presenti nelle ultime aree aggiunte al gioco. Attraverso il raggiungimento di determinati obiettivi sbloccherete i Mastery Points, punti che potrete utilizzare in una determinata linea di maestrie, una volta raggiunto un determinato valore di esperienza. In sostanza, aggiunge effettivamente nuovi livelli al vostro personaggio.
Per quanto l’idea sia funzionale ed allunghi di non poco l’end game content, la quantità di esperienza da farmare per poter raggiungere anche solo il primo livello di una maestria è enorme e richiede un buon numero di ore dedicato al grinding nudo e crudo per poter ottenere bonus e nuove meccaniche. Inoltre, per avanzare nella storia principale dell’espansione saranno necessari alcuni livelli in determinate maestrie. La combinazione di questi fattori rende il sistema abbastanza frustrante nonostante presenti delle indubbie qualità. Preparate le vostre armi, comandanti del Patto, dovrete uccidere molte pedine del drago Mordremoth per poter esplorare a fondo la giungla di Maguuma.

Mancano solo 1 Milione di XP per il livello 2 del Gliding. Evviva.
Manca solo 1 milione di XP per il livello 2 del Gliding.
Che. Bello.

Guild hall: finalmente!

Più che una novità, le guild hall, finalmente inserite nel gioco grazie ad Heart of Thorns, sono un auspicato ritorno: tanti veterani della saga erano insoddisfatti di questa mancanza del secondo capitolo di Guild Wars, essendo stata una delle feature portanti del primo episodio. Durante il processo di acquisizione della guild hall, la gilda interessata potrà scegliere fra 2 diverse zone: Lost Precipice e Gilded Hollow, la prima ambientata in una zona montuosa e ricca di precipizi ed insenature naturali, la seconda, invece, un santuario dorato immerso nella giungla.
Il processo di acquisizione della guild hall prevede inoltre lo sfratto degli attuali abitanti della futura casa della gilda: dei simpatici Mordrem. Essendo la missione relativamente difficoltosa, è quasi impossibile da portare a termine da parte di piccole gilde personali senza aiuto esterno. È da notare come invece gilde molto numerose si ritroveranno davanti ad una sfida più impegnativa, visto che la difficoltà della missione scala col numero dei partecipanti. Una volta conquistata, la guild hall si rivelerà un edificio molto spoglio… a meno che la gilda non cominci a ristrutturarla. Arena, workshop, miniera e taverna sono solo alcuni degli upgrade che la gilda potrà fare alla sua hall, a beneficio di tutti i membri, al costo di monete d’oro e parecchi materiali costosi e difficili da ottenere.

Lost Precipice o Gilded Hollow? Con due gilde, potrete averle entrambe.
Lost Precipice o Gilded Hollow? Con due gilde, potrete averle entrambe.

Un comandante d’elite

Un’espansione non è tale senza l’inserimento di nuove opzioni per le classi o, per meglio dire, professioni, come vengono chiamate in Guild Wars 2. Heart of Thorns porta con sé diverse novità sotto questo aspetto. Prima di tutto, aggiunge il revenant come professione disponibile al giocatore, il quale è caratterizzato dall’utilizzo di armature pesanti, l’utilizzo di una risorsa unica chiamata energy, ed una nuova meccanica di classe che gli permette di incanalare l’essenza di grandi leggende del passato di Tyria attraverso l’utilizzo delle cosiddette stance.
In aggiunta a questa nuova opzione, per ogni singola professione presente nel gioco (compreso il revenant) viene fornita una elite specialization, mirata a variare e ad incrementare le opzioni disponibili per ognuna delle 9 classi. Oltre ad aggiungere una nuova linea di tratti (che deve essere obbligatoriamente utilizzata fra le 3 attivabili per beneficiare della specializzazione d’elite), vengono forniti al giocatore una nuova arma utilizzabile, un nuovo set di utility skills ed una nuova elite.
Anche le meccaniche specifiche della professione vengono modificate, ad esempio: il tempest, specializzazione d’elite dell’Elementalist, fa sì che la professione in questione sia in grado di utilizzare il warhorn, gli fornisce l’accesso agli shout sia come utility che come elite skill e gli permette di mandare in overchannel l’elemento che sta utilizzando in quel momento, fornendogli bonus, utilità e danni massivi al costo di un lungo channel e l’impossibilità di utilizzare altre skill durante la canalizzazione dell’elemento stesso.
Il sistema di specializzazione di elite apre strade interessanti nel meta PvE e PvP di Guild Wars 2, permettendo di utilizzare le professioni in un ruolo completamente diverso rispetto alla loro versione vanilla, oppure semplicemente migliorando la fluidità di gioco di meccaniche già comprovate. Considerando che queste nuove specializzazioni sono uscite da molto poco, nonostante un periodo abbastanza lungo di beta testing, possono essere, in alcuni casi, sbilanciate verso l’eccessivamente forte (coff… dragonhunter guardian in PvP, coff…) sia verso l’abbastanza debole, ma c’è da considerare che il bilanciamento è un processo lungo e fatto di piccoli passi, e deve essere così: un’opzione troppo forte, se nerfata con troppa veemenza, potrebbe diventare ingiocabile, a discapito della varietà di classi utilizzabili sia nei contenuti player vs. environment, sia nel player vs. player.
Piccola nota negativa di questo sistema altrimenti ben fatto è l’enorme quantità di Hero Points necessaria per sbloccare la specializzazione nella sua interezza: al momento della pubblicazione servivano 400 Hero Points. ArenaNet ha deciso di abbassare questo valore a 250 dopo una serie di feedback negativi ricevuti dalla community. Rimane comunque una bella cifra, che richiede quantomeno il completamento delle aree precedenti all’espansione, più qualche contenuto delle nuove mappe.

Flavor of the Month

La pubblicazione di Heart of Thorns ha portato con sé alcune modifiche anche nei confronti del contenuto precedente all’uscita dell’espansione, in particolare per i dungeon e per i Fractals of the Mist. Gli sviluppatori hanno deciso di depauperare il bottino in gold che veniva dato ai giocatori alla fine di ogni dungeon andando così a scoraggiare l’utenza dal frequentarli, in favore dei fractal. Questi ultimi, che al momento tengono fede al loro acronimo, sono diventati il vero e proprio Flavor of the Month: il numero di fractal da affrontare per run è passato da 4 ad 1, rendendoli così di più veloce fruizione ai giocatori con poco tempo, inoltre i livelli di difficoltà disponibili sono passati da un valore massimo di 50 a 100. Così facendo, i veterani di questa tipologia di contenuti potranno avere la sfida (ed il loot) che meritano. Da notare come lo scaling dell’agony, condizione che infligge danno presente nei fractal di livello superiore al 20, sia stata meglio distribuita fra i vari livelli, invece di salire ogni 10 livelli come in passato.
Nonostante il nuovo sistema sia decisamente interessante, non riesco a comprendere la decisione di lasciare i dungeon abbandonati a loro stessi, impoverendone il reward di completamento. Ha senso come tattica per spostare l’utenza già presente verso i nuovi fractal, ma non ne ha alcuno per i nuovi giocatori, che ora come ora hanno estrema difficoltà a trovare gruppi disposti ad affrontarli, negando quindi loro un contenuto che, a mio parere, sa contemporaneamente divertire ed insegnare le meccaniche più importanti del gioco ai neofiti. Un vero peccato.

Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate...
Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate…

Nuovi scontri all’orizzonte

Non solo di mob e di world boss si nutre il videogiocatore di MMO, ogni tanto egli percepisce la necessità di riempire di mazzate (oppure essere riempito di mazzate lui stesso, se si parla di me) altri giocatori. Ebbene, Heart of Thorns introduce diverse novità per i fanatici del player vs. player. In primis, una modalità tutta nuova: Stronghold. Lo scopo della modalità è riassumibile con obiettivi mirati alla cattura della base avversaria, a differenza della precedente modalità presente nel gioco, Conquest, che ricorda la modalità King of the Hill presente in diversi videogiochi competitivi.
I team composti da 5 giocatori dovranno conquistare la base avversaria ed uccidere il lord nemico. Per fare ciò, dovranno sfondare diversi cancelli, difesi sia da NPC che da i giocatori della squadra avversaria. Per aiutarli nel compito, è possibile generare delle unità controllate dalla intelligenza artificiale attraverso l’utilizzo di elementi chiamati supply, che si trovano nel centro della mappa. Neanche a dirlo, è la zona più contestata della modalità: dovrete liberarvi dei membri della squadra avversaria per reclamare il possesso delle unità di rifornimento. Le unità evocabili sono divise in due categorie: i door breakers, unità dedicate allo sfondamento dei cancelli della base nemica, e gli archers, unità dedicate all’attaccare sia i giocatori, che le unità avversarie controllate dall’AI. Altro importante elemento della mappa è il champion, selezionabile tra 3 differenti personaggi disponibili, ognuno con caratteristiche differenti. Riuscire ad evocare un champion fornirà al vostro team un enorme vantaggio, in quanto richiederà diversi membri della squadra avversaria per eliminarlo, permettendo così al vostro team di controllare la mappa. Se siete avvezzi ai MOBA, riconoscerete le enormi similitudini tra Stronghold ed i giochi di quel genere.
Il world vs. world (che, per chi non lo sapesse, è una modalità PvP strutturata in varie aree di grandi dimensioni dove lo scopo è conquistare e mantenere terreno a discapito dei giocatori appartenenti ai server avversari) ha invece subito un’importante modifica: le 3 mappe appartenenti ai server che si sfidano in questi giochi di potere sono state interamente sostituite dai Desert Borderlands. Queste mappe, oltre ad un nuovo design, hanno la particolarità di essere identiche per tutti e tre i server in lotta e di avere nuovi punti da controllare, denominati shrines, che forniranno ai giocatori che li posseggono dei bonus unici.

Benvenuti nei Desert Borderlands.
Benvenuti nei Desert Borderlands.

Che cosa ci riserva il futuro?

Una delle grosse novità previste in Heart of Thorns era l’introduzione dei raid, contenuto PvE da affrontare in 10 giocatori, che promette nuovi boss piuttosto ostici da affrontare, nonché necessita dell’utilizzo di alcune mastery per poterli affrontare. Questa novità è sicuramente quella che più mi interessava dell’intera espansione. Ma, ahimè, i raid non sono ancora stati rilasciati, bisognerà aspettare il 17 novembre per poter affrontare Spirit Vale, il primo assaggio di questa nuova tipologia di contenuti. Perché mi fai questo, ArenaNet?

Non ci sono i Raid. Duncan è triste.
Non ci sono i Raid. Duncan è triste.

Conclusioni e ringraziamenti

Prima di concludere la recensione mi sento in dovere di ringraziare alcune persone ed organizzazioni che mi hanno permesso di imparare le meccaniche del gioco e mi hanno anche fornito un aiuto fondamentale per la realizzazione di questa recensione. Comincio dalla gilda internazionale Piken Square Dragon Hunters, grazie alla quale ho appreso come affrontare alcune delle sfide impegnative del gioco, in particolare ringrazio Darkward, il fondatore, e tutti i coordinatori. Inoltre, lo screen di Gilded Hollow proviene dalla guild hall dei PSDH. Ma più di tutti ringrazio la gilda italiana Show me Your Scars, per avermi consigliato sia sul come affrontare i contenuti di questo fantastico MMO, sia su alcuni aspetti della recensione. In particolare li ringrazio per avermi prestato la loro guild hall, Lost Precipice, per lo screen in cui viene mostrata. Inoltre ringrazio in particolar modo Choco Cookies, la fondatrice della gilda, Masuta, leader della gilda, e tutti coloro che hanno partecipato nel video di dimostrazione di alcune delle nuove abilità delle elite specialization: Akrodeus (ufficiale PvP), Eternal Illusionist, Loraine Krako, PlarotRiordan Brasshood, Shades Moar (primo ufficiale), Zerwar. In conclusione, un ringraziamento speciale va a Ruka (sì, quello che scrive recensioni su tutte le giapponesate che Pixel Flood si ritrova sotto mano) per avermi regalato il gioco base mesi fa, a Tony, che ha compensato le mie scarse capacità con i programmi di editing delle immagini eseguendo ciò che avevo in mente al mio posto, ed infine a Satenia, una gentilissima giocatrice che, con enorme pazienza e senza voler nulla in cambio, mi ha aiutato a districarmi fra le varie sfide offerte dal gioco, facendomi praticamente da babysitter durante i miei primi passi su Guild Wars 2.
Dopo avervi annoiato con questa sfilza di ringraziamenti che mi sentivo in dovere di fare, è il momento della pagella. Quanto merita Guild Wars 2: Heart of Thorns? Beh, l’espansione è decisamente valida e ricca di contenuti ma, ricordando che rimane pur sempre un MMO e considerando che il prezzo non è basso, mi sento di consigliarla solo ed esclusivamente a coloro che sono certi di voler giocare per un lungo periodo a questo gioco. Nel caso siate nuovi giocatori interessati a provarlo, vi ricordo che la versione base, con alcune limitazioni, è gratuita. Provatelo per qualche mese. A quel punto saprete da soli se volete l’espansione o meno.

Guild Wars 2 Heart of Thorns premi: Glider oro, Maguuma Jungle argento, Mastery System bronzo.

Guild Wars 2: Heart of Thorns è acquistabile dal sito ufficiale di Guild Wars 2 al costo di 44.99 € nella versione base (presente anche su Amazon), 74.99 € nella versione Deluxe e 99.99€ nella versione Ultimate.

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NekoPolpo - Biografia

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