Pubblicato il 23/07/18 da Neko Polpo

ID@Xbox – Il nostro hands on dei titoli in uscita

Indie è bello

Di eventi post E3, serie di convegni organizzati dalle maggiori software house per presentare i titoli annunciati durante la kermesse losangelina, ne ho visti parecchi. Sicuramente non mi sarei aspettato che l’attenzione di Microsoft fosse così focalizzata sulla scena indipendente.

Dare spazio sotto ai riflettori alla comunità indie è una presa di posizione importante, soprattutto considerando la mole di titoli AAA annunciati durante la conferenza dedicata al brand Xbox, avvenuta esattamente un mese fa, e i vari dati comunicati a inizio evento (tra i quali il miliardo di profitti generati da ID@Xbox, gli ottocento giochi sviluppati da software house indipendenti per Xbox e Windows 10 e i circa duemilaottocento team di sviluppo in possesso di dev kit Microsoft) fanno trasparire quanto l’azienda fondata da Bill Gates creda nei piccoli team di sviluppo, compresi quelli italiani.

Team italiani tra i protagonisti dell’evento: al di là dei titoli più conosciuti quali Warhammer: Vermintide 2, Ashen o Below, all’evento abbiamo potuto mettere mano su ben sei progetti del bel paese, tutti di ottima fattura, anche se c’è stata una predominanza di titoli survival horror che mi ha fatto alzare leggermente il sopracciglio; li ho apprezzati, certo, ma un pelo di varietà in più non avrebbe fatto male.

Cominciamo quindi a parlare delle tre esperienze survival, presentate da altrettante software house italiane: la prima è Remothered: Tormented Fathers, sviluppata dai catanesi di Stormind Games, già disponibile su PC e a breve in arrivo su console. Realizzato con Unreal Engine 4, Remothered è un horror psicologico che celebra capostipiti del genere quali Silent Hill o i primissimi Resident Evil, limitando però al minimo la componente soprannaturale (anche se, in piccola parte, è presente). Il senso d’angoscia nel gioco è costante e, personalmente, ritengo che possa regalare un’ottima esperienza ai fan del genere (di cui io non faccio parte, da buon pollo quale sono).

Spostandoci verso nord arriviamo a Roma, dove i ragazzi di Storm in a Teacup passano il loro tempo sviluppando Close to The Sun, altro horror che non può che ricordarci le atmosfere dell’ormai famosissima Rapture, ambientazione dei primi due Bioshock. Interpreteremo il ruolo di Rose Archer e dovremo esplorare un’enorme nave da crociera alla ricerca di nostra sorella Ada, la quale lavora a bordo. Ovviamente non ci vuole molto a capire che sulla nave non si stia svolgendo una crociera idilliaca, quanto piuttosto un incubo tra le onde.

Terza e ultima esperienza survival a tinte horror è quella di Die Young, gioco in prima persona sviluppato sempre a Roma da Indie Gala. Se i panorami e le atmosfere del gioco si distaccano totalmente dai due titoli appena citati, il senso d’angoscia è comunque presente, questa volta comunicato non solo dalle altre persone che incontreremo sull’isola, spesso afflitte da problemi psichici di varia natura e quindi inclini alla violenza, ma anche dalla necessità di trovare riparo per la notte, cibo per sopravvivere o acqua per idratarci. Particolare attenzione è data alle abilità di scalatrice della protagonista, la quale potrà arrampicarsi e sfruttare il parkour per sfuggire dai pericoli o per osservare meglio ciò che la circonda.

Ad accompagnare questi tre titoli abbiamo due “facce” ormai conosciute, Super Cane Magic Zero dei bolognesi Studio Evil e All-Star Fruit Racing dei milanesi 3DClouds, assieme a una novità assoluta: Reverse: Time Collapse di Meangrip Game Studios.

La particolarità di quest’ultimo titolo sta nella sua interazione tra device: principalmente un gioco d’avventura per PC e console, in Reverse ci troveremo a risolvere enigmi non solo in game ma anche sui nostri cellulari (Android o iOS) scaricando un’app da collegare al nostro salvataggio. Sull’applicazione riceveremo rompicapi, foto, documenti o messaggi da decifrare per poter procedere nel gioco principale, modificare il passato e così intervenire midificando un futuro distopico.

Per quanto riguarda l’estero Bohemia Interactive era presente sia con l’ormai famigerato DayZ, già in early access su PC e con Vigor, un nuovo survival esclusivo per Xbox One, che prende certi aspetti di DayZ e li porta in un mondo totalmente diverso, senza zombie ma con le condizioni difficili della tundra ad ostacolarci.

Abbiamo potuto anche provare Warhammer: Vermintide 2 su console, dopo il successo ottenuto su Steam, in arrivo entro fine anno.

Se però devo scegliere il titolo che personalmente mi ha sorpreso di più è Tunic: di primo impatto sembra una citazione ai classici Zelda dei bei tempi andati, con una volpe protagonista e una visuale isometrica a differenziarlo dal materiale che vuole celebrare, ma una volta preso in mano il pad si scopre che ci si stava sbagliando. Se le ambientazioni e il mood generale pare quello della saga Nintendo, il resto è molto più cattivo di quel che sembra: nemici minacciosi ci aspettano a ogni angolo e starà a noi imparare a schivare, gestire lo scudo e la sua usura, attaccare al momento giusto ma soprattutto capire quando fuggire, per procedere nell’avventura senza rischiare un’orrenda morte. Tunic ci insegna che non bisogna giudicare un libro dalla copertina.

Below è un mistero, criptico in ogni suo pixel: tra lo stile grafico ricercato, l’inquadratura panoramica e gli enormi spazi vuoti trasmette un senso di solitudine, avventura e mistero in ogni situazione di gioco. Purtroppo la nostra prova non è durata molto, in quanto un crash della versione alpha ci avrebbe obbligati a ricominciare da zero la demo.

A chiudere il giro ci siamo goduti una partita al nuovo soulslike Ashen su megaschermo, anch’esso, come Vigor, esclusiva Microsoft. Il suo stile grafico minimale forse può far storcere il naso a chi ricerca un gioco graficamente più “gratificante” ma non fatevi ingannare, il gameplay è quello che abbiamo già amato in varie altre produzioni che hanno voluto imitare la saga di From Software, creando un genere a sé stante. Fulcro del gioco è la collaborazione: potremo costruire un nostro campo base e invitarci vari personaggi, convincerli a restare e poi reclutarli come avventurieri: da soli il mondo è pericoloso, in gruppo invece c’è speranza.

Si chiude qui il nostro giro di prova di ciò che questo evento ID@Xbox ci ha offerto: l’importanza data al mercato indipendente da parte di Microsoft, come dimostrato dai titoli presenti all’evento, può davvero giovare al mercato videoludico e, soprattutto, ai piccoli studi sparsi per il mondo. Alcuni titoli forse potrebbero sembrare grezzi al momento, ma è indubbio che la selezione di questo buffet digitale ci abbia saziati per il momento, e ci abbia anche fatto crescere un languorino nei confronti di alcuni titoli, alimentando la nostra curiosità.

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