Pubblicato il 19/08/16 da Neko Polpo

(Gamescom 2016) Giochi provati, giorno 2 – Reportage

Continuano le brevi impressioni dei giochi provati a Colonia dai nostri inviati, sempre di corsa tra uno stand e l’altro cercando di evitare il flusso di pubblico che, dalla giornata di ieri, imperversa tra i booth di quello che è l’impianto fieristico più esteso d’Europa.

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Dishonored 2

Bethesda ha accolto le mie stanche membra nel suo booth per i video di presentazione di Dishonored 2 e Prey, del quale parlerò di seguito. Di Dishonored è stato mostrato un video di gameplay nel quale Emily, la protagonista. fa sfoggio delle sue abilità, tra le più in vista: Shadowalk, in cui diventa invisibile per un breve lasso di tempo potendo eliminare i nemici in sicurezza, e Domino, abilità con la quale la nostra (ex)imperatrice delle isole può segnare un gruppo di nemici che condivideranno tutti la stessa sorte (se uno viene ucciso moriranno tutti). Da notare inoltre un’abilità di distrazione con la quale può attirare l’attenzione delle guardie ed eliminarle con comodità. Tirando le somme, il gioco sembra essere molto interessante, ma sul lato novità nulla di talmente speciale da strapparsi le vesti di dosso.

Prey

Stesso trattamento di cui sopra anche per Prey che però, vista la nuova veste, lascia decisamente più spazio alle novità. Dal filmato cominciamo a conoscere qualcosina del setting del titolo a livello di crafting, armi e nemici. Ci si imbatte subito in un “mimic“, un alieno che si camuffa da infame negli oggetti che ci circondano: cestini della spazzatura, tazze, forbici, forbicine, forbici da giardino e riparo anche le vostre cucine a gas. La seconda classe di nemici è chiamata “ghost“, e a differenza di quelli classici, a quanto ho evinto, è costituita da elementi poco reattivi ai danni fisici, ma che soffrono pesantemente dalle abilità “elementali”. L’ultimo nemico di questa categoria è il “nightmare“, un cosone™ grosso e cattivo che picchia tutto e tutti e bam! Morti. I nemici meccanici invece sembravano sentinelle della stazione spaziale votate alla protezione. A questo si aggiunge un ampio sistema di abilità, sia originali che prese dai nemici, tra cui quella di trasformarsi in piante grasse.
Presentato anche il fucile a colla, che spara saratoga in giro, riuscendo così a creare anche percorsi alternativi per scalare pareti. Ora come ora, lo definirei un gioco dall’ampio respiro, in un contesto non drammaticamente diverso dalle “solite” stazioni spaziali ed un taglio per certi versi votato ad atmosfere tese e cupe (seppur ben lontane da quelle di Dead Space), ma non per questo privo di una propria personalità. Ah giusto, a quanto pare la mappa è aperta.

Battlefield 1

Provatone di Battlefield 1 nel deserto con la sabbia nel letto, i cavalli, i carri armati, fuoco, fiamme e tante radio da esplodere. La modalità provata è Rush, nel deserto del Sinai (se non ricordo male). Non ho moltissimo da dire, se non che il gioco girava su Xbox One, risultando molto fluido e divertente. I mezzi si integrano come al solito bene con il gameplay della serie DICE, facendo assumere al contesto della grande guerra tinte davvero molto evocative. Giocabili anche tre classi: il flamer, ovvero il tizio con il lanciafiamme, il classico tank con le placche di metallo addosso che falcia via tutto, e una sorta di scout anti-carro. Il gioco sembra molto solido e probabilmente il più interessante Battlefield degli ultimi anni.

Endless Space 2

Amplitude apre i suoi battenti per la presentazione di Endless Space 2, presentando novità rispetto a quanto introdotto l’anno passato. Lo scanner è apprezzabilissimo ed  è stato migliorato a livello di informazioni e di utilità. Il vero punto forte è però la nuova razza presentata, una delle otto razze presenti nel titolo al lancio, e di cui nel void della fiera mi son dimenticato il nome. Nulla di drammatico, ricordo tutto il resto, ovvero che son dei pesci, e basano il loro impero sul commercio, in particolare su una nuova meccanica del gioco, la compravendita di avamposti. Sarà infatti possibile stabilire o acquistare avamposti in vari sistemi, per poi venderli in cambio di soldi o favori. Non c’è nulla di altro di davvero notevole da far notare al momento, ma il gioco mi piace sempre di più ad ogni nuovo video.

Dreadnought

Ho dato un colpo di tastiera veloce a Dreadnought. Per chi non lo sapesse è un gioco multigiocatore con le navicelle pew pew pew. Il gioco pare davvero interessate, complicato ma bello, ogni nave ha le sue abilità, armi e playstyle, diciamo non troppo dissimile a quello che può essere un fractured space, anche se meno MOBA-like, almeno da quanto provato. Non c’è moltissimo altro da dire, si vedrà nella Closed Beta cosa salta fuori.

Scalebound

Scalebound come al solito si dona con il contagocce, e nella presentazione video con Q&A finale, siamo riusciti a tirare insieme un pò di dettagli succosi, in particolare su Thuban, il “Duragon Linko” e la “Duragon’s duragon forumo” o Berserker Form. Andando con ordine, il producer Jean-Pierre Kellams ci ha spiegato passo passo che insoddisfatti della solita soluzione carta-forbice-sasso, hanno voluto dare più profondità alle build dei draghi nel gioco, dando la possibilità di scegliere vari punti di mezzo tra le tre classi (Rex, Wyvern e Tank), le quali potranno ricevere anche armature e build speciali per la Berserker form, donando ancora più profondità e diversità alle build possibili. Detto questo si è andati a ispezionare il “Duragon Linko” ovvero il momento in cui Drew prende il controllo di Thuban durante uno scontro, e sia Kamiya che Kellams hanno voluto sottolineare come è importantissimo saper dosare questa abilità in modo da non prendere gli schiaffi mentre non si sta guardando. Dal “Duragon Linko” si può anche triggerare la Duragon’s Duragon forumo (Berserker form) per Thuban. Come al solito tutto quello che si vede di Scalebound è molto bello, ma come detto prima le info rimangono scarse e soprattutto sento fisicamente la carenza di un provato.

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Secondo giro di giostra per me oggi, molto strano perché ho visto cose meravigliose ma non ho provato molto in generale…era tutto un guardare e non toccare oggi.

Sono stato nello stand di Larian games e ho visto Divinity 2, non posso parlarne per ora ma è bellissimo. fidatevi.

Ho visto la presentazione del nuovo Torment: Tides of numenera, presentata direttamente da chi ha lavorato sul primo torment e ora lavora sul secondo..lasciatemelo dire è tutto meraviglioso.
Se la beta che avevo provato mesi fa mi aveva già convinto sulla bontà del titolo e sul suo essere “vecchio stile” richiamando il predecessore ma con molte idee nuove, ora ne ho la certezza! numenara ha tutte le carte giuste per essere un gdr capolavoro come non se ne vedono da tempo, le meccaniche, la grafica, gli effetti di luce..è tutto al posto giusto.

Ho visto un video di presentazione di Scalebound, era tutto un “Duragon linko” è quello che ho visto era bello, ma lascio la parola a Sam su questo, che lui sa il giapponese.

Infine ho Provato il Gwent dei ragazzi di CD Project, la sessione a porte chiuse era magnifica, ambientazione da taverna medievale e partite due contro 2.
Il Gwent per chi non lo sapesse è il gioco di carte free preso dallo stesso gioco all’interno di The Witcher 3, in questa versione abbiamo uno story mode esclusivo dove affronteremo delle missioni con Geralt per recuperare nuove carte da usare nel nostro mazzo e scopriremo vari retroscena INEDITI dal gioco originale, quindi come ha detto la meravigliosa senior artist che presentava il tutto, i fan del gioco originale hanno un motivo in più per giocare al gwent, aggiungiamo che sono annunciate nuove mappe, livelli aggiuntivi e nuove carte, il tutto rigorosamente gratis e avrete un quadro della situazione.

Tra una birra e l’altra ho vinto splendidamente le due partite contro il mio avversario pur non avendo mai giocato neanche in Tw3 a gwent, il che dimostra quando sia semplice e intuitiva la nuova versione del gioco, io credo che meriti assolutamente un’opportunità di essere provato, avendolo trovato molto più divertente di altri giochi di carte online dell’ultimo periodo, e si io gioco a pokemon: tcgo, ma oggi ho davvero preferito il gwent.

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Forza Horizon 3

Intrufolatomi nello stand Microsoft, nella speranza di provare tutt’altro, mi sono ritrovato in maniera del tutto casuale e rocambolesca a mettere le mani su Forza Horizon 3, il nuovo spin-off della fortunata serie automobilistica diventata negli anni uno dei punti cardine dell’offerta console di Microsoft. Seguendo il nuovo percorso di apertura verso le piattaforme PC, Forza Horizon arriverà finalmente anche su Windows 10 il 27 settembre. La demo presente  mi ha messo alla prova con tre tipi di macchine diverse, scambiandole tra loro senza soluzione di continuità; si parte da una Lamborghini, per poi passare ad un piccolo pick-up fino ad arrivare ad una specie di dune buggy intenta ad inseguire un 4×4 legato ad un elicottero in volo (!). Il sistema di guida, dalle velleità dichiaratamente Arcade, si differenza sufficientemente per restituire il cambio di grip tra sterrato ed asfaltato, dimostrandosi divertente ed accessibile, come da trazione della serie. Il punto forte della produzione però è sicuramente la presentazione, un’Australia rigogliosa e piena zeppa di animali che schizzano via dalle nostre traiettorie all’ultimo minuto. Un mondo che purtroppo non ho potuto esplorare nella sua interezza essendo la demo molto lineare e funzionale solo a mettere in mostra i diversi generi di automobili disponibili. Sicuramente un titolo – giustamente – da attendere con ansia.

Ride 2

Nascosta nel padiglione Italia si celava una Milestone orgogliosa di mostrare la seconda iterazione della loro, ancora recente, nuova IP. Ride 2 è, come da tradizione per l’azienda milanese, un titolo che fa del numero di contenuti la sua attrattiva principale. Solo per dare qualche numero, nel prodotto finale saranno presenti circa 230 moto, 1200 parti con cui customizzarle ed 800 pezzi di abbigliamento per il nostro pilota. Numeri destinati ad aumentare con i 16 DLC attualmente programmati. Rispetto al primo episodio, in seguito alle pressioni della community, sono state aggiunte le supermotard ai generi di moto disponibili, affiancate da una modalità del tutto dedicata a loro. Rimanendo in argomento, il sistema per gareggiare online è stato in parte rimaneggiato così da permettere ai giocatori di crearsi delle “gang” motociclistiche per sfidare gli avversari online sotto una comune effige (il sistema utilizzato in Driveclub è sicuramente una fonte d’ispirazione, anche se ciò che vedremo in Ride 2 non potrà essere così sviluppato). Nonostante l’attenzione per l’online, è ancora del tutto possibile giocare in split-screen, scarenandosi in compagnia di un amico. Per concludere la presentazione ho messo mano su una build preliminare del gioco, provando i tracciati di Milano e Monza (entrambi presenti nel primo Ride) in diverse condizioni atmosferiche e intercambiando le impostazioni sulla fisica del gioco, passando da standard a semiPRO e viceversa. Con una Aprilia RS 250 del 2001 ho sorpassato, scodato e frenato godendo del sistema di guida rodato da Milestone negli anni, ogni traiettoria sbagliata ed ogni caduta sono state meritate, anche se la fisica delle collisioni con gli altri piloti mi pare sia ancora da sistemare. Nota dolente, ormai lo sapete se avete letto qualche mia recensione sui titoli Milestone, è il comparto grafico, ancora arretrato e, ad una prima fugace occhiata, rimasto praticamente identico al primo episodio (per confronti più esatti dovrete aspettare che provi la versione definitiva del gioco. Ride 2 arriverà nei negozi il prossimo 7 ottobre, corredato da diverse opportunità di pre-ordine.

 

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