Pubblicato il 04/11/16 da Neko Polpo

Game Over Milano 2016 – La fauna e la flora

Con quel mese buono di ritardo, nel mezzo ho anche scritto del mio weekend alla Games Week, arriva la seconda parte del mio reportage del Game Over Milano 2016,dedicata nello specifico ai titoli giocati durante la due giorni milanese. Invitandovi a ripassare la prima parte, vi auguro una buona lettura!

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Unlimitris

Sviluppato in collaborazione con Hypothermic Games Studio (autori del recente Edge Guardian), Unlimitris è in realtà il progetto personale di Sofia Abatangelo, una sviluppatrice che si è messa in testa l’ardito compito di svecchiare il classico Tris (aka Tic-tac-toe). L’intuizione è quella di accostare tra di loro varie tessere del Tris, in modo tale che le combinazioni create durante una partita si vadano ad interfacciare con quelle della precedente, e della successiva. Ogni mossa andrà pianificata con una maggiore attenzione, cercandola di collocare in uno schema molto più grande del classico 3×3. Provatelo una volta e sarà tutto molto più chiaro. Ho fatto/vinto due partite: una con 8 schemi in sequenza (un quadrato cavo con 3 schemi per lato), l’altra con 9 ma con delle tessere annerite stile cruciverba. Al di là di qualche problema di stallo ereditato dal gioco originale (in certe situazioni si ci ritrova con una sola mossa disponibile per contrastare efficacemente l’avversario) Unlimitris è già un ottimo titolo, soprattutto per la sua capacità di essere immediatamente comprensibile a qualsiasi tipo di giocatore e non. L’uscita, prevista anche su dispositivi mobile, è da attendersi non appena sarà implementato un sistema soddisfacente di multiplayer, e magari qualche modalità in più.

Voodoo

Nato da un semplice schizzo di un aborigeno africano stilizzato, il primo progetto di Brain in The Box è un MMORPG ambientato in delle lande desolate che ricordano da vicino le “nostre” savane. In sviluppo da circa un anno, Voodoo unisce la ricerca di materie prime, e le meccaniche di crafting, con un’azione “colossale”, caratterizzata da battaglie di gruppo appunto contro dei colossi. Nella demo multiplayer che ho testato ho avuto un assaggio proprio di una battaglia contro un gigante, da abbattere a suon di frecce nelle ginocchia. Ancora molto distante dalla fase gold, Vodoo arriverà in Early Access attorno a marzo del 2017.

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Blue Volta

A praticamente un anno esatto di distanza da quando l’ho provata per la prima volta, ho rimesso mano sulla promettente avventura grafica targata Ossocubo. Nonostante questa nuova demo sia di fatto solo pochi minuti più lunga rispetto alla precedente, è evidente il lavoro compiuto dal team di sviluppo per arginare i vari difetti e, al contempo, esaltare i pregi del loro titolo: il completamento degli sfondi, l’aggiunta del fast travel (per muoversi più velocemente da una zona all’altra) e l’estirpazione dei bug grafici sono solo le modifiche più evidenti. Blue Volta, per chi non lo sapesse, è un’avventura punta e clicca, dallo stile grafico davvero peculiare, che narra le vicende dell’”ultimo bibliotecario Zeno all’infuori dalle sicure mura della sua biblioteca. Tra enigmi sfiziosi ed una scrittura di alto livello, a Blue Volta non manca davvero nulla per poter stupire, forse giusto una data d’uscita precisa.

Ray Bibbia

Nato alla Global Game Jam di quest’anno, centrando il tema “rituale”, Ray Bibbia è un geniale ibrido tra bullet hell e typing game (alla Typing of The Dead). Impersonando un piccolo sacerdote in pixel art si dovrà evitare i flussi di proiettili in arrivo da dei giganteschi boss infernali e, al contempo, scrivere una preghiera in latino per compiere l’esorcismo. Ogni qual volta verremo colpiti sarà necessario riprendere in mano la nostra bibbia, proiettata randomicamente per lo stage di gioco, ed iniziare da capo il nostro rituale. Brutale sulle prime, Ray Bibbia fa della sua unicità dei comandi il suo punto forte, risultando interessante/divertente anche a chi non ha mai giocato ad uno SHMUP in vita sua. Oltre ai boss (alla fine si tratta di una boss rush a schermate fisse) saranno presenti delle piccole sezioni investigative, necessarie per scovare tra le vie di Roma il successivo demone da sconfiggere. Ancora presto per parlare di una data d’uscita.

Exit Limbo

Accantonando la voglia a tutti i costi di omaggiare i classici, Exit Limbo si propone come un nuovo tentativo di rinvigorire il genere, mai troppo amato, dei beat ‘em up a scorrimento. Oltre all’impatto estetico distante dalle sprite bidimensionali canoniche, il gioco di Virtual Craft Entertainment cerca di innovare soprattutto per quel che concerne il sistema di combattimento, nella complessità più vicino ad un picchiaduro a tutti gli effetti rispetto che ad un titolo a scorrimento. La build su cui ho messo mano, poco più che una dimostrazione tecnica, mi ha permesso di assaporare il sorprendente numero di combo già disponibili, facendomi ben sperare per uno sviluppo indirizzato all’accrescere soprattutto la profondità di gameplay e non solo (come successo altrove) l’appeal estetico del gioco. Per quello dovrebbe bastare il protagonista, un rinoceronte antropomorfo nel pieno del suo giorno di ordinaria follia, dopo anni spesi nella logorante monotonia del tram tram quotidiano. Il nome che fa da titolo è ereditato da una band del modenese, che vanta come chitarrista uno dei membri del team di sviluppo.

Riot

Fattosi conoscere grazie ad una campagna di successo su Indiegogo nel 2013, ma soprattutto per tutta una serie di polemiche di natura etica che ha scaturito successivamente, Riot è il simulatore di rivolta in sviluppo da IV Productions. Nato da un’esperienza reale nelle manifestazioni No Tav, il titolo vuole essere un’opportunità per dare una prospettiva unica di eventi spesso arrivati alla cronaca per il loro alto tasso di violenza. In una struttura simile quella di un RTS dovremmo scegliere se schierarci nei panni dei manifestanti o della polizia e, per “vincere” la partita, dovremmo arginare il più possibile la fazione avversaria, cercando magari di portare a termine alcune delle quest disseminate dagli sviluppatori sul luogo dei conflitti. Le tattiche di gioco non cercano di nascondere la natura violenta di questi scontri, permettendo al giocatore di passare da un approccio non-violento ad uno più aggressivo davvero con pochi click: va da sé che azioni come manganellare i rivoltosi, o prendere a sassate gli agenti, avranno delle ripercussioni quando si ci dovrà scontrare con l’opinione pubblica. Ora, nonostante abbia potuto testare il gioco per una quarantina di minuti, cullato dai consigli e dalle gentili spiegazioni di uno membro del team, mentirei se dicessi di averci davvero capito qualcosa. Sarà che, differentemente dagli altri titoli presenti, Riot non appartiene ad un genere semplicissimo da mostrare in fiera, però le meccaniche di gioco mi sono parse ancora davvero fumose; per non parlare poi dell’interfaccia che, a causa di uno schermo davvero affollato, non risulta troppo leggibile. Per farsi un’idea più chiara di questo titolo, dagli intenti indubbiamente interessanti, bisognerà attenderlo in Early Access all’inizio del 2017, quando saranno rese disponibili la campagna in singolo, il multiplayer e l’editor di mappe.

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