Pubblicato il 10/11/18 da Neko Polpo

Dragon Ball FigherZ – Speciale

Otto mesi dopo...

Cosa è rimasto di quel titolo, dedicato sì a una saga amata da moltissimi, ma capace spesso di dividere e dare vita a pareri ampiamente discordanti quando si parla di trasposizioni videoludiche? Con quello che vuole essere un impegno personale, scriverò una serie di articoli dedicati ai vari picchiaduro che ho avuto modo di giocare e approfondire nel corso dell’attuale generazione. Analizzando i capitoli più recenti di ogni saga, non potevo non partire da Dragon Ball FighterZ. Il motivo principale è che ci sto tornando su da un mesetto circa, quello secondario, causa diretta del primo, è rappresentato dall’uscita di tutti i DLC previsti.

Però Golden Frieza nun se po vedè!

A cosa siamo arrivati? Un titolo solido, che ha visto la fanbase consolidarsi, ma che ha tradito in parte i propri obiettivi. L’estrema semplificazione dei comandi era stata implementata per permettere ai neofiti di approcciarsi a un tipo di videogame ritenuto per certi versi elitista. Purtroppo il tempo ha dato vita a una scrematura generale, e solo gli appassionati dei picchiaduro e della saga sono rimasti sul titolo, portando i non avvezzi al genere ad abbandonarlo, complici le sonore batoste che prendevano da chi aveva una discreta conoscenza delle meccaniche principali e dell’utilizzo delle risorse a schermo.

Il gioco ha venduto molto a ogni modo, sebbene la player base attuale si sia notevolmente ridotta rispetto ai primi mesi (cosa normale in genere, ma in questo caso va sottolineato in particolar modo per via della licenza trattata), portando il canale dedicato all’Italia a essere praticamente deserto, con qualche giocatore che si riversa nel canale inglese o francese. Non ci sono notizie certe, ma si mormora di un’eventuale seconda stagione di DLC, sia per le vendite, che hanno dato al gioco notevole importanza, sia per la mancanza di molti personaggi (nonché l’assenza di un joke character – Mr.Satan o Muten -).

Non è vero che sono tutti Goku… circa…

Riguardo a quanto uscito finora invece, i personaggi sono tutti meccanicamente diversi, garantendo un’ottima variabilità, come Arc System Works ci ha abituati. A differenza di molti ho anche apprezzato l’inserimento delle versioni base di Goku e Vegeta.

Ma i personaggi non bastano a fare un ottimo gioco: è triste vedere come, a mesi dall’uscita del titolo, il pessimo tutorial dalle combo sub-ottimali sia rimasto lo stesso. Non pretendevamo certo quanto fatto con Guilty Gear: Revelator, ma neanche qualcosa di così basilare e poco curato, soprattutto perché avrebbe dovuto aiutare i neofiti a comprendere meglio il sistema.

Ed ecco qui un bello spoiler per tutti quelli che non hanno mai visto Dragon Ball… Ah, Crilin muore.

A questo aggiungiamo una pigrizia di base nel creare eventi (i contenuti di Halloween si contano sulle dita di una mano e si ottengono tutti con pochi zeni investiti), la totale assenza di Dramatic Finish/Entrance per l’ultimo DLC (male, molto male, visto quanta cura avevano messo anche nell’inventarne per personaggi che non l’avevano), e la possibilità di creare team da uno o due personaggi limitata alla sola modalità locale. Sarebbe stato bello integrarla anche per le stanze pubbliche online, escludendola solo dal competitivo per motivi di bilanciamento.

Insomma, Dragon Ball FighterZ si ritrova ad avere delle potenzialità enormi, che sono state castrate per via di alcune scelte poco sensate. Speriamo in una versione di aggiornamento (come accaduto per Guilty Gear e Street Fighter V) che vada a sistemare quei piccoli errori che minano la qualità generale del gioco.

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