Pubblicato il 14/07/16 da Cathoderay

Bloodstained: Ritual of the Night – Il ritorno del conte

Sicuramente molti di voi conoscono Koji Igarashi, il papà di Castlevania: Symphony of the Night e di tanti altri capitoli a seguire. L’anno scorso il buon IGA, dopo essersene andato da Konami, decide di lanciare su Kickstarter una campagna per il suo nuovo gioco, ovvero Bloodstained: Ritual of the Night, praticamente un Castlevania senza il nome Castelvania. Disintegrando ogni più rosea aspettativa con la pazzesca somma di 5,5 milioni di dollari donati dagli appassionati, Igarashi ha potuto lanciarsi anima e corpo nella creazione di questo nuovo progetto gotico, dimostrando senza fatica che i fan soffrono la mancanza di questo tipo di giochi e che Konami si merita solo le pernacchie.

Durante l’ultimo E3 IGA ha deciso di pubblicare, per tutti gli appassionati che hanno partecipato alla sua campagna Kickstarter, una demo di un livello, per fare vedere il lavoro svolto fino ad ora, ed io dopo averci messo le zampe sopra mi appresto a raccontarvi se le mie speranze e i miei soldi sono stati ben spesi o buttati dalla finestra.

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Si comincia.

Il livello della demo è ambientato su una nave in mezzo a un mare in tempesta, decisamente una bella novità rispetto ai castelli a cui siamo abituati nelle altre opere di Igarashi. Non che non mi aspetti una magione gotica poco dopo ma sicuramente è una bella sorpresa che dona respiro a una serie che ha i suoi anni.

Graficamente il gioco è piacevole, con piccoli tocchi di classe come le ombre delle candele – che se distrutte rilasceranno bonus e monete – e il mare, ma non sono del tutto convinto dei movimenti della protagonista, ancora troppo legnosi per un personaggio così aggraziato com’è Miriam, affetta da una maledizione alchemica che la sta trasformando lentamente in cristallo.

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Tentacolvania.

Per quanto riguarda i mostri che affronteremo durante la demo, oltre ad essere quasi tutti a tema marinaresco, li ho trovati meglio sviluppati rispetto alla protagonista, sia come caratterizzazione che per i movimenti, indubbiamente più fluidi e ispirati, anche se l’ombra di Castlevania si staglia pesante su tutto, come era lecito aspettarsi.

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Ecco qui una bella fascia per capelli inutile.

Le meccaniche sono quelle tipiche di questo tipo di giochi, dopotutto il termine metroidvania è mutuato proprio da quel Symphony of the Night che ha reso Igarashi così ben voluto dai fan, che per anni hanno chiesto uno nuovo capitolo della saga del conte Dracula: quindi, un personaggio altamente personalizzabile a livello di magie armature e armi a seconda di quello che troviamo negli scrigni, grossi boss di fine livello e lanterne e candele varie che rilasciano oggetti per ripristinare la vita o la barra del mana. Perché in fondo era proprio questo che volevano gli appassionati paganti, e da quello che ho potuto provare fin ora da questo punto di vista non ci si può assolutamente lamentare.

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Un bel primo piano della nostra protagonista.

Le musiche sono piacevoli e accompagnano bene l’unico livello della demo, ma sinceramente siamo lontani dai fasti che hanno reso famosi i capitoli della saga, risultando appunto piacevole come scritto sopra ma un po’ anonimo a confronto delle mastodontiche colonne sonore dei titoli a cui si ispira. Niente di terribile, sia ben chiaro, ma per quanto riguarda l’unica musica della demo non vi rimarrà ben piantata in testa come invece spesso succedeva con pezzi storici della saga della famiglia Belmont.

Giappone, non cambi mai.
Giappone, non cambi mai.

In definitiva questo Bloodstained: Ritual of the Night mi ha abbastanza convinto, molto fluido e divertente da giocare per quel poco che ho visto, con il feeling tipico dei Castlevania come tutti si aspettavano ma con alcune pecche minori che sicuramente possono essere aggiustate e migliorate con tutto il tempo che resta (come i micro-cali di framerate in un paio di punti del gioco), arrivando a confezionare un prodotto sicuramente all’altezza del suo creatore e delle aspettative di tutti i backer che hanno creduto in questo progetto dal cuore classico, che per una volta punta a dare ai giocatori esattamente quello che vogliono. In fondo hanno pagato proprio per questo.

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Al prossimo rituale.

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.